Basi militari USA in America Latina e Caraibi

 Il Piano Sud America

 

Il Comando Sud USA, nel marzo 2018, ha reso pubblica un’informazione sulla sua strategia per la nostra regione nei prossimi dieci anni, i principali “pericoli” o “minacce” identificate ed il modo di affrontarle

Raúl Capote Fernández http://www.granma.cu

Gli USA hanno circa 800 basi militari in tutto il mondo, di cui oltre 76 in America Latina. Tra le più note, spiccano: 12 a Panama, 12 a Portorico, 9 in Colombia e 8 in Perù, con il maggior numero concentrato in America centrale e nei Caraibi.

Il Comando Sud USA, nel marzo 2018, ha reso pubblica una relazione sulla sua strategia per la nostra regione nei prossimi dieci anni, i principali “pericoli” e “minacce” identificate ed il modo come affrontarle. Quindi ha citato Cuba, Venezuela, Bolivia, “la lotta contro il narcotraffico”, reti illegali regionali e transnazionali, maggiore presenza di Cina, Russia ed Iran in America Latina e Caraibi, aiuto in caso di catastrofi -ricordiamo l’ ‘aiuto’ offerto ad Haiti durante il terremoto- così come il ruolo assegnato alle forze di sicurezza di ogni paese in diverse caegorie legate alla sicurezza interna, regionale ed internazionale (1).

L’attuale Comandante del Comando Sud, l’ammiraglio Kurt Tidd, nel febbraio 2018, ha esposto al Congresso gli scenari previsti per il continente, obiettivi, mezzi e strategie in linea con la Strategia di Difesa Nazionale (2018) e la Strategia di Sicurezza Nazionale (2017-2018) (2).

“In termini di vicinanza geografica, commercio, immigrazione e cultura, non c’è altra altra parte del mondo che influenzi di più la vita quotidiana degli USA che l’America Centrale, America del Sud e Caraibi” (3) si afferma.

Le sfide per l’egemonia, sostiene l’ammiraglio USA, saranno affrontate attraverso una “Rete di Reti”, gestita dal Comando Sud in collaborazione con le agenzie USA e gli alleati. Tre Forze Operative Congiunte (FOC) agiranno in questo piano: FOC-Bravo (Base Aerea di Soto Cano, Honduras), FOC di Guantanamo, la Forza Operativa Interagenzia e Congiunta-Sud (Key West, Florida).

La risposta in caso di contingenze include: Difesa del Canale di Panama e dell’area del Canale di Panama; Operazioni di controllo della migrazione; Assistenza umanitaria e Risposta alle catastrofi; Operazioni militari unilaterali, bilaterali o multilaterali condotte dalle forze in risposta a qualsiasi crisi (4).

Secondo il rapporto dell’ammiraglio Kurt Tidd, Cuba continua a minacciare gli interessi USA nella regione, attraverso attività di sorveglianza e controspionaggio in diversi paesi. L’esempio più chiaro è la sua influenza in Venezuela (servizi di intelligence e forze armate).

La Colombia è l’attore chiave nella regione, intanto per la sua nuova relazione con la NATO. La Colombia ha investito, nel 2017, il 3,1% del suo PIL in spese militari pari a 9713 milioni di USD. L’investimento di questo paese è il secondo più alto nella regione sudamericana, secondo il totale delle sue spese militari, solo sotto il Brasile. Il terzo paese con i maggiori fondi stanziati per i suoi eserciti è l’Argentina con 5680 milioni di $, pari a solo lo 0,9% del suo PIL.

In Messico, la spesa militare ha avuto un incremento considerevole negli ultimi 10 anni, giungendo al 47,5% (sei miliardi di $), che rappresenta poco più del 2,5% del PIL. Questo aumento avviene parallelamente a sostanziali tagli alla scienza e tecnologia, salute ed istruzione.

L’installazione di una base militare USA a Neuquén, in Argentina, ci apporta un dato interessante: la società YPF ha trovato, nel 2011, a Neuquén un mega giacimento di petrolio e, nel 2018, gli USA annunciano che costruirà una base di aiuti umanitari in quel luogo.

Gli USA dividono il mondo in nove comandi, per l’America Latina ed i Caraibi. Il Comando Sud, con la sua rete di basi militari, compresa la IV flotta, che è in se stessa un insieme di basi altamente operative con una grande capacità di spostamento, costituisce una seria minaccia.

Queste basi non sono solo militari, sebbene tutte lo siano nella loro essenza. Ci sono basi che funzionano come centri per la guerra mediatica e cibernetica, il Comando Sud lavora insieme alla NASA, l’Agenzia d’Intelligence Geospaziale e le Forze Armate brasiliane -e di altri paesi- in un progetto per la creazione di un satellite per la South Cyber-Container Initiative: analisi delle reti per rilevare attività dannose nella rete. Sviluppato in collaborazione con il Dipartimento di Sicurezza Nazionale (DHS), il Dipartimento della Difesa ed il Federal Bureau of Investigation (FBI) 5.

Oltre alla recente visita dell’ammiraglio Kurt W. Tidd, in Colombia, si aggiunge la riunione multinazionale per la sicurezza marittima a Miami. In questo secondo incontro -il primo è stato nel dicembre 2017- si è firmata una lettera di intenti tra USA, Colombia e Messico per “proteggere la sovranità delle acque territoriali e delle zone economiche esclusive di ogni nazione”. Questa “sicurezza marittima” coprirebbe il Golfo del Messico, parte dell’America centrale ed i Caraibi colombiani.

Negli ultimi anni, anche il Perù si è convertito in pezzo chiave del dispiegamento militare USA nella regione, con l’installazione di basi nella selva peruviana e dei Centri di Operazioni di Emergenza Regionali (COER).

Mentre l’ammiraglio Kurt W. Tidd visitava la Colombia, il ministro della difesa, Oscar Aguad, e la ministra della sicurezza, Patricia Bullrich, del Governo argentino si sono riuniti, negli USA, con funzionari del Dipartimento di Stato, FBI, DEA e e con i dirigenti del Comando SUD. L’Argentina ha autorizzato gli USA ad installare una base militare nella Triplice Frontiera, tra il suo territorio, Paraguay e Brasile, mentre Bullrich ha siglato un accordo per creare un Centro d’Intelligence Regionale in Usuhaia (Patagonia argentina).

Ai primi di gennaio 2018 è trapelato l’arrivo di personale militare USA in territorio panamense, forza militare che doveva rimanere fin dopo le elezioni, di aprile, in Venezuela. La scusa: «la difesa del Canale di Panama».

Il cerchio si chiude, la guerra che gli USA conducono contro il Venezuela ha bisogno di una forza regionale che intervenga non solo in campo economico e politico ma anche in quello militare.

La rinnovata ingerenza, diretta ed indiretta, sulle Forze Armate, Polizia Nazionale e sovranità nazionale dell’Ecuador, agevolata dal governo di Lenin Moreno, che include offrire formazione, intelligence, interscambio d’informazione ed accesso a scuole militari dove ufficiali dell’Ecuador potranno “formarsi”, presenza di militari USA sul suolo ecuadoriano, con il pretesto della lotta contro il traffico di droga ed il terrorismo costituisce un serio pericolo. Il Vice Comandante del Comando Sud, Joseph P. DiSalvo, in visita in Ecuador, ha incontrato le più alte autorità per “coordinare azioni”.

“Dobbiamo pensare ad una nuova strategia che più che un Piano Colombia sia un piano Sud America in cui tutti possano combinare i loro sforzi, e così lottare contro questo”, ha dichiarato DiSalvo in un’intervista offerta ai media ecuadoriani.

La rinascita della Dottrina Monroe, evocata da Tillerson, quando ha avvertito sula minaccia che rappresenta per i “nostri valori democratici” la presenza commerciale di Cina e Russia nella regione, mostra un rifiorire della peggiore linea di azione del pensiero imperiale.

L’obiettiv dell’impero è aumentare la presenza militare nella regione al fine di assicurare i propri interessi egemonici nell’emisfero, consolidare un fronte contro il Venezuela e perpetuare il suo dominio sulle immense risorse economiche dell’America Latina e dei Caraibi.

La frase di Bolivar sembra acquisire, oggi, più valore che mai: “Gli USA sembrano destinati dalla provvidenza ad affliggere l’America di miseria nel nome della libertà”.


Bases militares de EE.UU. en América Latina y el Caribe. El Plan Suramérica

El Comando Sur norteamericano, en marzo del 2018, hizo pública una información sobre su estrategia para nuestra región en los próximos diez años, los principales «peligros» o «amenazas» identificadas y el modo de enfrentarlas

Autor: Raúl Capote Fernández

Estados Unidos tiene cerca de 800 bases militares a lo largo del mundo, de ellas más de 76 en América Latina. Entre las más conocidas resaltan: 12 en Panamá, 12 en Puerto Rico, 9 en Colombia y 8 en Perú, concentrándose la mayor cantidad en Centroamérica y el Caribe.

El Comando Sur norteamericano, en marzo del 2018, hizo pública una información sobre su estrategia para nuestra región en los próximos diez años, los principales «peligros» o «amenazas» identificadas y el modo de enfrentarlas. Así mencionó a Cuba, Venezuela, Bolivia, «la lucha contra el narcotráfico», redes ilícitas regionales y transnacionales, mayor presencia de China, Rusia e Irán en América Latina y el Caribe, auxilio ante desastres –recordemos la «ayuda» brindada a Haití cuando el terremoto- así como el papel asignado a las fuerzas de seguridad de cada país en diferentes rubros vinculados a la seguridad interna, regional e internacional1.

El actual Comandante del Comando Sur, almirante Kurt Tidd, en febrero del 2018 expuso ante el Congreso los escenarios planeados para el continente, objetivos, medios y estrategias acordes con la Estrategia de Defensa Nacional (2018) y la Estrategia de Seguridad Nacional (2017-2018)2.

«En términos de proximidad geográfica, comercio, inmigración y cultura, no hay otra parte del mundo que afecte más la vida cotidiana de Estados Unidos que América Central, América del Sur y el Caribe»3, se afirma.

Los desafíos para la hegemonía, plantea el almirante estadounidense, se enfrentarán por medio de una «Red de Redes», operada por el Comando Sur en conjunto con las agencias estadounidenses y los aliados. Tres Fuerzas de Tarea Conjunta actuarán en este plan: Fuerza de Tarea Conjunta-Bravo (Base Aérea de Soto Cano, Honduras), Fuerza de Tarea Conjunta de Guantánamo, La Fuerza de Tarea Interagencial y Conjunta-Sur (Cayo Hueso, Florida).

La respuesta en casos de contingencias incluye: Defensa del Canal de Panamá y el área del Canal de Panamá; Operaciones de control de migración; Asistencia humanitaria y Respuesta ante desastres; Operaciones militares unilaterales, bilaterales o multilaterales llevadas a cabo por las fuerzas en respuesta a cualquier crisis4.

Según el informe del almirante Kurt Tidd, Cuba sigue amenazando los intereses de Estados Unidos en la región, por medio de actividades de vigilancia y contrainteligencia en varios países. El ejemplo más claro es su influencia en Venezuela (servicio de inteligencia y fuerzas armadas).

Colombia es el actor clave en la región, en tanto su nueva relación con la OTAN. Colombia invirtió en el 2017 el 3,1 % de su pib en gasto militar, equivalentes a usd 9713 millones. La inversión de este país es la segunda más alta de la región sudamericana, según el total de su gasto militar, solo por debajo de Brasil. El tercer país con más dinero destinado a sus ejércitos es Argentina con usd 5 680 millones, equivalentes solo al 0,9 % de su pib.

En México el gasto militar tuvo un incremento considerable en los últimos 10 años llegando a 47,5 % (seis mil millones de dólares) lo que representa poco más del 2,5 % del pib. Este aumento se da en paralelo a sustantivos recortes en ciencia y tecnología, salud y educación.

La instalación de una base militar estadounidense en Neuquén, Argentina, nos aporta un dato interesante: la empresa ypf encontró en el 2011 en Neuquén un mega yacimiento de petróleo y en el 2018 ee. uu. anuncia que construirá una base de ayuda humanitaria en ese lugar.

Estados Unidos divide al mundo en nueve comandos, para América Latina y el Caribe. El Comando sur, con su red de bases militares, incluida la iv Flota, que es en sí misma un conjunto de bases muy operativas y con gran capacidad de desplazamiento, constituye una seria amenaza.

Estas bases no son solo militares, aunque todas lo son en su esencia. Hay bases que funcionan como centros para la guerra mediática y ciberguerra, el Comando Sur trabaja de conjunto con la nasa, la Agencia de Inteligencia Geoespacial y las Fuerzas Armadas brasileñas –y de otros países– en un proyecto para la creación de un satélite para la South Cyber-Container Initiative: análisis de redes para detectar actividades maliciosas en la red. Desarrollado en conjunto con el Departamento de Seguridad Naciona (DHS), el Departamento de Defensa y el Buró Federal de Investigaciones (FBI)5.

A la visita reciente del almirante Kurt W. Tidd, a Colombia, se suma la reunión multinacional de seguridad marítima en Miami. En esta segunda reunión –la primera fue en diciembre del 2017 – se firmó una carta de intención entre Estados Unidos, Colombia y México, para «proteger la soberanía de las aguas territoriales y las zonas económicas exclusivas de cada nación». Esta «seguridad marítima» cubriría el Golfo de México, parte de Centroamérica y el Caribe colombiano.

En los últimos años, también Perú se convirtió en pieza clave del despliegue militar estadounidense en la región con la instalación de bases en la selva peruana y los Centros de Operaciones de Emergencia Regional (coer).

Mientras el almirante Kurt W. Tidd visitaba Colombia, el ministro de defensa, Oscar Aguad y la ministra de defensa, Patricia Bullrich del Gobierno argentino, se reunieron en ee. uu. con funcionarios del Departamento de Estado, del fbi, la dea y con directivos del Comando Sur. Argentina autorizó a Estados Unidos a instalar una base militar en la Triple Frontera, entre su territorio, Paraguay y Brasil, mientras Bullrich firmó un acuerdo para crear un Centro de Inteligencia Regional en Usuhaia (Patagonia argentina).

A principios de enero del 2018 trascendió la llegada de personal militar estadounidense a territorio panameño, fuerza militar que debía permanecer hasta después de las elecciones realizadas en abril en Venezuela. La excusa: «la defensa del Canal de Panamá».

El cerco se cierra, la guerra que Estados Unidos lleva a cabo contra Venezuela necesita de una fuerza regional que intervenga no solo en lo económico y político, también en lo militar.

La renovada injerencia directa e indirecta sobre las Fuerzas Armadas, Policía Nacional y soberanía nacional de Ecuador, facilitada por el Gobierno de Lenín Moreno, que incluye brindar capacitación, inteligencia, intercambio de información y acceso a colegios militares, donde oficiales del Ecuador podrán «formarse», presencia de militares estadounidenses en suelo ecuatoriano, so pretexto de lucha contra el terrorismo y el narcotráfico, constituye un serio peligro. El subcomandante del Comando Sur, Joseph P. DiSalvo, de visita en Ecuador, se reunió con las máximas autoridades para «coordinar acciones».

«Debemos pensar en una estrategia nueva que más que un Plan Colombia sea un plan Sudamérica, donde todo el mundo pueda combinar sus esfuerzos y así luchar contra esto», expresó DiSalvo en una entrevista ofrecida a medios ecuatorianos.

El renacimiento de la Doctrina Monroe, evocada por Tillerson cuando advirtió sobre la amenaza que representa para «nuestros valores democráticos» la presencia comercial de China y de Rusia en la región, muestra un reverdecer de la peor línea de acción del pensamiento imperial.

El objetivo del imperio es incrementar la presencia militar en la región con el fin de asegurar sus intereses hegemónicos en el hemisferio, consolidar un frente contra Venezuela y perpetuar su dominio sobre los inmensos recursos económicos de América Latina y el Caribe.

La frase de Bolívar parece adquirir hoy más valor que nunca: «Los Estados Unidos parecen destinados por la providencia para plagar la América de miseria en nombre de la libertad».

Notas al pie

1www.southcom.mil/Portals/7/Documents/USSOUTHCOM_Theater_Strategy_Spanish_(FINAL).pdf?ver=2017-10-26-124307-193&timestamp=1509036213302

2www.southcom.mil/Portals/7/Documents/Posture%20Statements/SOUTHCO…

3www.southcom.mil/Portals/7/Documents/Posture%20Statements/SOUTHCO…

4www.defense.gov/Portals/1/Documents/pubs/2018-National-Defense-S…

5Estrategia del teatro 2017-2027 comando sur de los ee. uu.

www.resdal.org/ultimos-documentos/usa-command-strategy.pdf

www.defense.gov/Portals/1/Documents/pubs/2018-National-Defense-Strategy-Summary.pdf

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