15 domande e risposte per capire cosa è successo all’ONU

Nulla hanno potuto i ricatti, le pressioni, gli emendamenti, né il memorandum con il peso di una verità ben detta nell’ONU. Come in altre 26 occasioni, il mondo ha sostenuto Cuba con un sonoro no al blocco

Yisell Rodríguez Milán http://www.granma.cu

1. Quante volte è stata presentata, all’ONU, la risoluzione contro il blocco?

Con questa del 2018, le Nazioni Unite hanno assistito a 27 votazioni contro il blocco contro Cuba. Nel 1991, per la prima volta, il Governo rivoluzionario presentò, all’ONU, il Progetto di Risoluzione. Tuttavia, pochi giorni dopo, la delegazione cubana la ritirò a causa delle pressioni di Washington su gran parte dei paesi rappresentati.

Nel 1992 la storia non si è ripetuta. Il documento fu presentato e votato. Il risultato di questa prima azione segnerà l’inizio dell’aumento ininterrotto del sostegno mondiale contro il blocco. Il risultato di quel primo esercizio diplomatico fu di 59 voti a favore della risoluzione, tre contrari (USA, Israele e Romania). E 71 astensioni.

Nel 2016, quando il presidente Barack Obama concludeva il suo mandato presidenziale, nel corso del quale sono state ristabilite le relazioni diplomatiche con Cuba, c’è stata una votazione senza precedenti: USA ed Israele si sono astenuti, per cui la risoluzione di Cuba è passata alla storia con 191 voti a favore e nessuno contrario.

Nel 2017, già con Trump al potere, gli USA sono ritornati nella loro zona di scontro: il solito “no” al documento cubano.

2. Cosa dice la Risoluzione A/73/L.3, presentata, quest’anno, da Cuba? – informe_de_cuba_sobre_el_bloqueo_2018 –

Come indicato nel rapporto “Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli USA contro Cuba” questa misura imposta, da quasi sei decenni, è il sistema di sanzioni unilaterali più ingiusto, severo e prolungato che sia stato applicato contro qualsiasi paese.

3. Quali sono stati gli argomenti principali del Cancelliere cubano quando ha presentato il documento?

Il Ministro degli Esteri cubano, Bruno Rodríguez Parrilla, ha esposto le conseguenze del blocco per il popolo cubano. Per illustrare, ha narrato le storie di bambini gravemente malati, per i quali è impossibile ottenere farmaci commercializzati da società USA.

Ha parlato di come, nel 2017, sono morte a Cuba 224 persone ogni centomila abitanti, senza disporre dei trattamenti che dipendevano da più di 30 società USA che, nel corso dell’ultimo anno, si sono rifiutate di vendere a MediCuba beni ed attrezzature essenziali per il sistema sanitario nazionale.

Il Cancelliere ha affrontato, anche, le origini del blocco e “l’infame memorandum classificato del Sottosegretario di Stato Lester Mallory, del 6 aprile 1960”, che è servito come istruzione per l’attuazione di questa politica.

Allo stesso modo ha denunciato l’inadempimento nella quantità di visti che devono essere consegnati ai cubani per recarsi legalmente negli USA e le limitazioni ai viaggi a Cuba dal Nord America.

4. Cosa ha detto poi la rappresentante USA?

Durante il suo discorso, l’ambasciatrice USA all’ONU, Nikki Haley, ha affermato che le nazioni che sostengono la fine del blocco contro Cuba stanno sbagliando. Nel suo intervento, ha insistito sulla preoccupazione USA per le presunte violazioni dei diritti umani a Cuba e per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

“Gli USA non revocheranno l’embargo a Cuba. Chiedo agli Stati membri di votare affinché siano rispettati la dignità ed i diritti umani. Non ci importa essere soli in questa votazione, questa risoluzione è una perdita di tempo”, ha indicato Haley in chiara mancanza di rispetto al multilateralismo ed al sistema dell’ONU.

5. Perché questo 2018 ha ritardato due giorni il dibattito all’ONU?

A differenza delle precedenti 26 occasioni, il dibattito sulla risoluzione è durato due giorni: 31 ottobre e 1 novembre. La causa è stata la presentazione, da parte della delegazione USA, di otto emendamenti che -secondo quanto denunciato dal Ministero degli Esteri cubana- cercano di alterare il processo per fabbricare un pretesto che faciliti continuare l’attuazione del blocco anche di fronte alla mancanza di sostegno internazionale. Cercavano, inoltre, di abusare del tempo e produrre sfinimento nell’assemblea.

6. Qual è il contenuto degli emendamenti presentati dagli USA?

Gli emendamenti affrontano questioni relative agli obiettivi di sviluppo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite ed agli elementi associati ai diritti umani, argomento con il quale gli USA attaccano sempre Cuba in modo infruttuoso.

In sintesi, gli emendamenti suggeriscono incorporare alla fine della risoluzione otto paragrafi relativi a false accuse contro Cuba relative all’accesso alle informazioni ed alla libertà di espressione, presunti arresti arbitrari; e niente meno che l’assenza di donne negli organi decisionali di maggior potere -persino dimenticando che il Parlamento è il secondo al mondo con più donne.

Riferiscono anche l’esistenza di un monopolio sindacale della Central de Trabajadores de Cuba, limitazioni ai diritti e libertà lavorative, civili, politiche ed economiche; insicurezze per la società civile, apparenti rappresaglie e propone un resoconto in risposta a tutti i presunti casi di violazioni dei diritti umani.

7. Questo fatto ha qualche precedente simile?

Sì. Come ha denunciato il Ministro cubano, la storia degli emendamenti presentati dal Dipartimento di Stato all’ONU è lunga. Per citare solo un esempio, il 7 novembre 2006, gli USA anche intendevano emendare la Risoluzione contro il blocco; tuttavia, quando l’Assemblea Generale ha votato la Risoluzione cubana, 183 stati membri l’hanno sostenuta senza alcun emendamento, solo quattro hanno votato contro, e uno si è astenuto.

Il 14 aprile 2005, nella Commissione per i Diritti Umani, dove si andava approvando, da due decadi, una risoluzione che condannava Cuba e che era stata approvata proprio quel giorno, generò un contrasto insopportabile con una risoluzione presentata da Cuba una settimana dopo, il 21 aprile 2005

Altri emendamenti sono stati presentati alla ex Commissione per i Diritti Umani, sebbene già nel 1997, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite si fosse rifiutata totalmente di considerare tale questione nei confronti di Cuba.

Gli emendamenti presentati dagli USA, questo 2018, utilizzano i contenuti di quelle vecchie risoluzioni, respinte dal Consiglio per i Diritti Umani e dall’Assemblea Generale.

8. Insieme agli emendamenti, è circolato un altro documento per causare cambi nel voto. Cosa dice?

Si tratta di un memorandum che circolava di nascosto dal Dipartimento di Stato USA, firmato dal vice-segretario aggiunto, Gonzalo Gallegos. Nel suo contenuto, denunciato dal Ministro degli Esteri cubano, in una conferenza stampa il 24 ottobre, Cuba è accusata di aggredire gli obiettivi dello sviluppo sostenibile e spinge gli stati ad approvare gli emendamenti con cui gli USA cercano sabotare lo storico supporto globale a Cuba contro il blocco.

9. Qual è stato il risultato del voto sugli emendamenti?

Come è accaduto storicamente, le nazioni del mondo si sono allineate con Cuba ed, in schiacciante maggioranza, hanno respinto gli otto emendamenti USA.

1. emendamento 3 favorevoli, 113 contrari e 67 astensioni (respinto)

2. emendamento 3 favorevoli, 114 contrari e 65 astensioni (respinto)

3. emendamento 3 favorevoli, 114 contrari e 66 astensioni (respinto)

4. emendamento 4 favorevoli,, 114 contrari e 65 astensioni (respinto)

5. emendamento 3 favorevoli, 114 contrari e 65 astensioni (respinto)

6. emendamento 3 favorevoli, 114 contrari e 66 astensioni (respinto)

7. emendamento 3 favorevoli, 114 contrari e 66 astensioni (respinto)

8. emendamento 3 favorevoli, 114 contrari e 66 astensioni (respinto)

10. Quali altre azioni dimostrano che l’amministrazione statunitense ha proposto di “congelare” le relazioni con Cuba?

Durante la conferenza stampa tenuta da Bruno Rodríguez, il 24 ottobre nella sede della Minrex, il Cancelliere ha denunciato un aumento delle aggressioni USA verso il popolo cubano.

-Il 29 settembre 2017, il Segretario di Stato, l’allora signor Tillerson, ha ordinato il ritiro del personale diplomatico cubano in un’operazione di natura totalmente politica.

-Il 3 ottobre ha ordinato l’espulsione di 15 diplomatici cubani accreditati a Washington.

– Il 5 ottobre, l’ambasciata USA a L’Avana ha rilasciato una comunicazione per informare i cittadini cubani che richiedono visti come viaggiatori o come immigranti, che i loro servizi non potranno essere garantiti.

-L’8 novembre, i viaggi di questa natura sono stati severamente limitati e sono state vietate transazioni con più di un centinaio di compagnie o società cubane.

-Il 15 aprile 2018, il vicepresidente Pence si è riferito a Cuba in modo irrispettoso e aggressivo al Vertice delle Americhe, a Lima.

-Il 2 giugno, il nuovo ambasciatore USA presso l’OSA ha dichiarato che “Cuba è la madre di tutti i mali”, frase ridicola nella bocca di un senza patria.

«Il 4 giugno, ancora una volta, il signor Pence si è riferito a Cuba in modo ostile all’OSA.

Il 5 giugno, il Segretario di Stato ha annunciato la creazione di una Task Force per rispondere ai presunti incidenti di salute dei suoi diplomatici.

“Il 14 giugno, ancora una volta, il vicepresidente Pence è tornato ad attaccare Cuba nella Conferenza e Colazione Nazionale Ispanico di Preghiera negli USA.

-Il 18 luglio, il Rappresentante Permanente degli USA presso le Nazioni Unite, nella Heritage Foundation, ha fatto una presentazione, in cui descriveva Cuba come “un regime tirannico”.

-Il 19 settembre, lo stesso Ambasciatore USA presso l’OSA ha dichiarato che “si deve essere duri con Cuba, perché tutti sono uguali”, alludendo ad altri paesi fratelli della nostra regione.

-Il 1 ottobre, il Governo USA non ha rispettato il suo impegno a rilasciare almeno 20000 documenti di viaggio o visti nell’anno fiscale che terminava, il che viola gli accordi migratori descritti.

-L’ 8 ottobre, il Segretario della Difesa USA ha dichiarato in occasione della Conferenza dei Ministri della Difesa delle Americhe, e cito: “Il mondo riconosce che il modello cubano non funziona più per nessuno, neanche per Cuba”.

-Il 16 ottobre la missione USA all’ONU ha realizzato un evento nella sala del Consiglio Economico Sociale (Ecosoc), per lanciare una campagna diffamatoria contro Cuba, usando le Nazioni Unite come se fosse il proprio feudo privato.

-Il 23 ottobre il Segretario di Stato, ha dichiarato in una conferenza stampa che -e cito- “una delegazione di diplomatici cubani ha lanciato un infantile attacco in una riunione patrocinata dagli USA all’ONU”.

11. Qual è stato il risultato della votazione sulla risoluzione cubana contro il blocco?

Cuba è tornata a vincere con 189 a favore, 2 contro (USA ed Israele) e 0 astensioni. Due paesi non hanno esercitato il loro diritto di voto, Moldavia ed Ucraina, ma non si contano come astenuti.

12. Con quali argomenti le nazioni hanno giustificato il loro voto a favore?

Dopo i discorsi dei rappresentanti di Cuba e USA, diversi paesi hanno spiegato il loro voto a favore della risoluzione cubana. A nome delle nazioni dell’Unione Europea, il rappresentante dell’Austria ha affrontato l’impatto dannoso contro il popolo cubano. Se fosse sospeso, ha detto, si beneficerebbe il commercio e lo scambio. Deploriamo le nuove restrizioni USA nei confronti di Cuba, che non solo danneggiano il turismo, ma anche il settore privato.

Da parte sua, il rappresentante del Canada ha fatto allusione al fatto che il blocco non è il metodo appropriato per gli USA per ottenere ciò che propone; mentre il diplomatico che è intervenuto a nome dello Zambia ha ricordato le azioni di Mandela a favore della pace, il che implica un “no” al blocco:

“Non molto tempo fa in questa stessa sala e da questo stesso podio il mondo ha reso omaggio e ha lodato Mandela e la pace che ha predicato. Tutti noi ci siamo impegnati per un decennio di pace ed è stato bello”, ha segnalato ed ha chiesto di valutare la risoluzione tenendo conto del concetto di umanità su cui Mandela predicava.

13. Dov’era il presidente Diaz-Canel mentre a New York il mondo si opponeva al blocco?

Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Diaz-Canel Bermudez, ha celebrato dalla Russia, dove si trova in visita ufficiale, la clamorosa vittoria di Cuba alle Nazioni Unite.

Attraverso il suo account Twitter, il presidente ha dichiarato: “Vittoria della nostra #Cuba. Soffrono gli #EEUU 10 sconfitte in una. I popoli del mondo hanno votato per #Cuba perché sanno che la nostra causa è veramente giusta. #Cuba si rispetta. Da #Fidel e # Raúl dalla #Rivoluzione # e dal popolo cubano #NoMásBloqueo ».

14. E cosa stava succedendo a Cuba?

Mentre a New York una delegazione di diplomatici cubani difendeva la posizione di Cuba sul blocco, aveva luogo all’unisono nella maggioranza delle università cubane un “vespaio” contro il blocco.

La sede principale di questa azione, il cui obiettivo era la denuncia nelle reti scoiali degli effetti della politica unilaterale USA contro il nostro paese ed accompagnare il dibattito a New York, è stata l’Università Tecnologica dell’Avana José Antonio Echeverría (Cujae).

Allo stesso modo, dal Minrex, il corpo diplomatico dell’isola ha accompagnato i propri colleghi all’ONU. A questo proposito, il direttore degli Affari Consolari e Cubani Residenti all’Estero (Daccre) del Ministero degli Affari Esteri, Ernesto Soberón, ha pubblicato sul suo account Twitter:

“Ovazione in @CubaMINREX dopo il discorso del Ministro degli Affari Esteri di #Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite #NoMásBloqueo #UnBlockCuba #VivaCuba #SomosCuba”.

15. Cosa dice sul blocco a Cuba la relazione del Segretario Generale presentata in questo 73esimo Periodo Ordinario di Sessione?

Nella relazione sull’attuazione della risoluzione cubana, preparata dal Segretario Generale dell’ONU, Antonio Guterres, esiste consenso circa le risposte dei governi e degli organi ed organismi del sistema dell’ONU sull’impatto del blocco a Cuba.

Un’importante enfasi su ciò che le restrizioni commerciali realizzano, in modo unanime, da parte di organismi come la Conferenza dell’ONU per il Commercio e Sviluppo, il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, Fondo per la Popolazione delle Nazioni Unite, il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo e persino l’Ufficio dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani.


Quince preguntas y respuestas para entender lo que pasó en la ONU

No pudieron los chantajes, las presiones, las enmiendas, ni el memorando con el peso de una verdad bien dicha en la ONU. Como en otras 26 ocasiones, el mundo apoyó a Cuba con un rotundo no al bloqueo

Yisell Rodríguez Milán

1. ¿Cuántas veces se ha presentado la resolución contra el bloqueo en la ONU?

Con esta de 2018, Naciones Unidas ha sido testigo de 27 votaciones contra el bloqueo a Cuba. En 1991, por primera vez, el Gobierno Revolucionario presentó ante la ONU el Proyecto de Resolución. Sin embargo, pocos días después, la delegación cubana lo retiró debido a las presiones de Washington sobre gran parte de los países representados.

En 1992 no se repitió la historia. El documento fue presentado y votado. El resultado de esta primera acción marcaría el inicio del ascenso ininterrumpido en el apoyo del mundo contra el bloqueo. El resultado de aquel primer ejercicio diplomático fue de 59 votos a favor de la resolución, tres en contra (EE. UU., Israel y Rumania.) y 71 abstenciones.

En el 2016, cuando el presidente Barack Obama concluía su mandato presidencial, durante el cual se restablecieron las relaciones diplomáticas con Cuba, tuvo lugar una votación sin precedentes: Estados Unidos e Israel se abstuvieron, con lo cual la resolución de Cuba pasó a la historia con 191 votos a favor y ninguno en contra.

En el 2017, ya con Trump en el poder, Estados Unidos volvió a su zona de confrontación: el habitual «no» al documento cubano.

2. ¿Qué dice la Resolución A/73/L.3 presentada por Cuba este año?

Según consta en el informe «Necesidad de poner fin al bloqueo económico, comercial y financiero impuesto por Estados Unidos de América contra Cuba», esta medida impuesta por casi seis décadas, es el sistema de sanciones unilaterales más injusto, severo y prolongado que se ha aplicado contra país alguno.

3. ¿Cuáles fueron los principales argumentos del Canciller cubano al presentar el documento?

El ministro cubano de Relaciones Exteriores, Bruno Rodríguez Parrilla, expuso las consecuencias del bloqueo para el pueblo cubano. Para ejemplificar, narró las historias de niños gravemente enfermos, para los cuales es imposible conseguir fármacos que comercializan compañías estadounidenses.

Habló de cómo durante 2017 fallecieron en Cuba 224 personas por cada cien mil habitantes sin disponer de los tratamientos que dependían de más de 30 compañías estadounidenses que, en el último año, se rehusaron a vender a Medicuba insumos y equipos imprescindibles para el sistema de salud nacional.

El Canciller abordó, también, los orígenes del bloqueo y «el infame memorándum clasificado del subsecretario de Estado Lester Mallory del 6 de abril de 1960», que sirvió como instrucción para la puesta en marcha de esta política.

Igualmente denunció el incumplimiento en la cantidad de visas que deben otorgárseles a los cubanos para viajar a EE. UU. de manera legal y las limitaciones a los viajes a Cuba desde Norteamérica.

4. ¿Qué dijo después la representante de Estados Unidos?

Durante su discurso, la embajadora de Estados Unidos ante la ONU, Nikki Haley, aseguró que están equivocadas las naciones que apoyan el fin del bloqueo contra Cuba. En su intervención, insistió en la preocupación estadounidense por las supuestas violaciones de derechos humanos en Cuba y por el cumplimiento de los objetivos de desarrollo sostenible.

«Estados Unidos no levantará el embargo a Cuba. Pido a los estados miembros que voten para que sean respetados la dignidad y los derechos humanos. No nos importa estar solos en esta votación, esta resolución es una pérdida de tiempo», indicó Haley en claro irrespeto al multilateralismo y el sistema de la ONU.

5. ¿Por qué este 2018 demoró dos días el debate en la ONU?

A diferencia de las 26 ocasiones anteriores, el debate de la resolución tomó dos días: 31 de octubre y 1ro. de noviembre. La causa fue la presentación, por parte de la delegación estadounidense, de ocho enmiendas que -según denunció la Cancillería cubana- buscan alterar el proceso, para fabricar un pretexto que facilite continuar con la aplicación del bloqueo aún ante la falta de apoyo internacional. Buscaban, además, abusar del tiempo y producir cansancio en la asamblea.

6. ¿Cuál es el contenido de las enmiendas presentadas por Estados Unidos?

Las enmiendas abordan aspectos relacionados con los objetivos de desarrollo de la Agenda 2030 de Naciones Unidas y elementos asociados a los derechos humanos, tema con el cual Estados Unidos siempre ataca a Cuba de manera infructífera.

De manera resumida, las enmiendas sugieren incorporar al final de la resolución ocho párrafos relacionados con falsas acusaciones a Cuba relacionadas con el acceso a la información y la libertad de expresión, supuestos arrestos arbitrarios; y nada menos que la ausencia de mujeres en los órganos decisorios de mayor poder -hasta olvidan que el Parlamento es el segundo en el mundo con más mujeres.

También refieren la existencia de un monopolio sindical de la Central de Trabajadores de Cuba, limitaciones a los derechos y libertades laborales, civiles, políticos y económicos; inseguridades para la sociedad civil, aparentes represalias, y proponen una rendición de cuentas en respuesta a todos los supuestos casos de violaciones de derechos humanos.

7. ¿Este hecho tiene algún precedente similar?

Sí. Como ha denunciado el Ministro cubano, la historia de las enmiendas presentadas por el Departamento de Estado en la ONU es larga. Por solo mencionar un ejemplo, el 7 de noviembre del 2006, Estados Unidos también pretendió enmendar la Resolución contra el bloqueo; sin embargo, cuando la Asamblea General votó sobre la Resolución cubana, 183 Estados miembros lo apoyaron sin enmienda alguna, solo cuatro votaron en contra, y uno se abstuvo.

El 14 de abril del 2005, en la Comisión de Derechos Humanos donde se venía aprobando por dos décadas una resolución que condenaba a Cuba y que había sido aprobada precisamente ese día generó un contraste insoportable con una resolución presentada por Cuba una semana después, el 21 de abril del 2005.

Otras enmiendas fueron presentadas en la antigua Comisión de Derechos Humanos, aunque ya en 1997, la Asamblea General de Naciones Unidas se había rehusado totalmente a considerar ese tema con respecto a Cuba.

Las enmiendas presentadas este 2018 por Estados Unidos utilizan los contenidos de aquellas viejas resoluciones, desechadas por el Consejo de Derechos Humanos y por la Asamblea General.

8. Junto a las enmiendas circuló otro documento para provocar cambios de voto. ¿Qué dice?

Se trata de un memorando que circulaba disimuladamente por el Departamento de Estado norteamericano, firmado por el subsecretario adjunto, Gonzalo Gallegos. En su contenido, denunciado por el Canciller cubano en rueda de prensa el pasado 24 de octubre, se acusa a Cuba de agredir los objetivos de desarrollo sostenible y se presiona a los estados para que aprueben las enmiendas con las que EE. UU. intenta sabotear el histórico apoyo global a Cuba contra el bloqueo.

9. ¿Cuál fue el resultado de la votación de las enmiendas?

Como ha sucedido históricamente, las naciones del mundo se alinearon junto a Cuba y, en contundente mayoría, rechazaron las ocho enmiendas estadounidenses.

1ra. enmienda: 3 a favor, 113 en contra y 67 abstenciones (rechazada)

2da. enmienda: 3 a favor, 114 en contra y 65 abstenciones (rechazada)

3ra. enmienda: 3 a favor, 114 en contra y 66 abstenciones (rechazada)

4ta. enmienda: 4 a favor, 114 en contra y 65 abstenciones (rechazada)

5ta. enmienda: 3 a favor, 114 en contra y 65 abstenciones (rechazada)

6ta. enmienda: 3 a favor, 114 en contra y 66 abstenciones (rechazada)

7ma. enmienda: 3 a favor, 114 en contra y 66 abstenciones (rechazada)

8va. enmienda: 3 a favor, 114 en contra y 66 abstenciones (rechazada)

10. ¿Qué otras acciones demuestran que la administración estadounidense se ha propuesto «congelar» las relaciones con Cuba?

Durante la rueda de prensa concedida por Bruno Rodríguez el 24 de octubre en la sede del Minrex, el Canciller denunció un ascenso en las agresiones de EE. UU. hacia el pueblo cubano.

-El 29 de septiembre del 2017, el Secretario de Estado, el entonces señor Tillerson, ordenó la retirada de personal diplomático cubano en una operación de naturaleza totalmente política.

-El 3 de octubre ordenó la expulsión de 15 diplomáticos cubanos acreditados en Washington.

-El 5 de octubre, la Embajada de Estados Unidos en La Habana emitió un comunicado para informar a los ciudadanos cubanos que requieren visas de viajeros o de inmigrantes, que sus servicios no podrían ser garantizados.

-El 8 de noviembre se restringieron gravemente los viajes de esta naturaleza y se prohibieron transacciones con más de un centenar de compañías o empresas cubanas.

-El 15 de abril del 2018, el vicepresidente Pence se refirió a Cuba de manera irrespetuosa y agresiva en la Cumbre de las Américas, en Lima.

-El 2 de junio, el nuevo embajador de Estados Unidos ante la OEA declaró que «Cuba es la madre de todo mal», frase ridícula en boca de un apátrida.

-El 4 de junio, otra vez el señor Pence se refirió a Cuba de manera hostil en la OEA.

-El 5 de junio, el Secretario de Estado anunció la creación de una Fuerza de Tarea para responder a los supuestos incidentes de salud de sus diplomáticos.

-El 14 de junio, otra vez el vicepresidente Pence volvió a atacar a Cuba en la Conferencia y Desayuno Nacional Hispano de Oración, en Estados Unidos.

-El 18 de julio, la Representante Permanente de Estados Unidos en las Naciones Unidas, en la Fundación Heritage, realizó una presentación, en la que calificó a Cuba como «un régimen tiránico».

-El 19 de septiembre, el mismo Embajador de Estados Unidos ante la OEA afirmó que «se debía ser duros con Cuba, pues todos son iguales», aludiendo a otros países hermanos de nuestra región.

-El 1ro. de octubre, el Gobierno estadounidense incumplió su compromiso de emitir al menos 20 000 documentos de viajes o visas en el año fiscal que terminaba, lo que contraviene los acuerdos migratorios descritos.

-El 8 de octubre, el Secretario de Defensa de Estados Unidos declaró en la Conferencia de Ministros de Defensa de las Américas, y cito: «El mundo reconoce que el modelo cubano ya no funciona para nadie ni siquiera para Cuba».

-El 16 de octubre, la Misión de Estados Unidos ante la ONU realizó un evento en la sala del Consejo Económico Social (Ecosoc), para lanzar una campaña calumniosa contra Cuba, utilizando a Naciones Unidas como si fuera su propio feudo privado.

-El 23 de octubre, el Secretario de Estado declaró en rueda de prensa que -y cito- «una delegación de diplomáticos cubanos lanzó un berrinche infantil en una reunión patrocinada por Estados Unidos en la ONU».

11. ¿Cuál fue el resultado de la votación de la resolución cubana contra el bloqueo?

Cuba volvió a vencer con 189 a favor, 2 en contra (Estados Unidos e Israel) y 0 abstenciones. Dos países no ejercieron su derecho al voto, Moldavia y Ucrania, pero no se cuentan como abstenciones.

12. ¿Con qué argumentos justificaron las naciones su voto a favor?

Tras los discursos de los representantes de Cuba y Estados Unidos, varios países explicaron su voto a favor de la resolución cubana. En nombre de las naciones de la Unión Europea, el representante de Austria abordó el impacto perjudicial contra el pueblo cubano. Si se suspendiera, dijo, se beneficiaría el comercio y el intercambio. Lamentamos las nuevas restricciones de Estados Unidos hacia Cuba, estas no solo perjudican al turismo, sino al sector privado.

Por su parte, el representante de Canadá hizo alusión a que el bloqueo no es el método adecuado para Estados Unidos lograr que propone; en tanto el diplomático que intervino en nombre de Zambia recordó las acciones de Mandela en favor de la paz, lo que implica un «no» al bloqueo:

«No hace mucho en esta misma sala y desde este mismo podio el mundo rindió homenaje y alabó a Mandela y a la paz que predicó. Todos nos comprometimos con una década de paz y fue hermoso», señaló, y llamó a evaluar la resolución teniendo en cuenta el concepto de humanidad sobre el que predicaba Mandela.

13. ¿Dónde estaba el Presidente Díaz-Canel mientras en Nueva York el mundo se oponía al bloqueo?

El Presidente de los Consejos de Estados y de Ministros, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, celebró desde Rusia, donde se encuentra de visita oficial, la contundente victoria de Cuba en la ONU.

A través de su cuenta en Twitter, el mandatario expresó: «Victoria de nuestra #Cuba. Sufren los #EEUU 10 derrotas en una. Los pueblos del mundo votaron por #Cuba porque saben que nuestra causa es verdaderamente justa. A #Cuba se respeta. Por #Fidel y #Raúl por la #Revolución y por el pueblo cubano #NoMásBloqueo».

14. ¿Y qué pasaba en Cuba?

Mientras en Nueva York una delegación de diplomáticos cubanos defendía la postura de Cuba con respecto al bloqueo, tenía lugar al unísono en la mayoría de las universidades cubanas un «avispero» contra el bloqueo.

La sede principal de esta acción, cuyo objetivo era la denuncia en redes sociales de los efectos de la política unilateral de EE.UU. contra nuestro país y acompañar el debate en Nueva York, fue la Universidad Tecnológica de La Habana José Antonio Echeverría (Cujae).

Igualmente, desde el Minrex, el cuerpo diplomático de la Isla acompañaba a sus colegas en la ONU. Al respecto, publicó en su cuenta de twitter el Director de Asuntos Consulares y Cubanos Residentes en el Exterior (Daccre) del Ministerio de Relaciones Exteriores, Ernesto Soberón:

«Ovación en @CubaMINREX luego del discurso del Ministro de Relaciones Exteriores de #Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla, ante la Asamblea General de Naciones Unidas #NoMásBloqueo #UnBlockCuba #VivaCuba #SomosCuba».

15. ¿Qué dice sobre el bloqueo a Cuba el informe del Secretario General presentado en este 73 Periodo Ordinario de Sesiones?

En el informe sobre el cumplimiento de la resolución cubana, preparado por el secretario general de las Naciones Unidas, Antonio Guterres, existe consenso en torno a las respuestas de los gobiernos y los órganos y organismos del sistema de las Naciones Unidas sobre el impacto del bloqueo a Cuba.

Un énfasis importante en cuanto a lo que ocasionan para la población las restricciones comerciales realizan, de manera unánime, organismos como la Conferencia de las Naciones Unidas sobre Comercio y Desarrollo, el Fondo de las Naciones Unidas para la Infancia, Fondo de Población de las Naciones Unidas, el Fondo Internacional de Desarrollo Agrícola e incluso la Oficina del Alto Comisionado de las Naciones Unidas para los Derechos Humanos.

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