Diaz-Canel in Corea del Nord

Questo promette d’essere un giro intenso. La delegazione cubana guidata dal Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, è partita la notte di sabato 3 dalla Russia, carica d’emozioni, per Pyongyang, dove una folla di popolo che li ha ricevuti ha fatto palpitare rapidamente il cuore a più di uno.


Verso le tredici di ieri, domenica, Díaz-Canel è arrivato all’aeroporto internazionale di questa capitale, dov’è stato ricevuto con tutti gli onori militari che corrispondono al suo alto incarico, da Kim Jong-un, Presidente del Partito del lavoro della Corea, Presidente del Comitato di Stato della Repubblica Popolare Democratica della Corea e Comandante Supremo dell’Esercito Popolare della Corea.

Centinaia di persone li aspettavano  nella spianata con bandiere dei due paesi e gridando evviva per la sua presenza lì.

All’uscita di nuovo un’ovazione del popolo nel lungo viale.

L’omaggio è continuato. Benvenuto, amicizia e solidarietà sono parole che il traduttore che accompagna la stampa ci aiuta a decifrare e in mezzo al frastuono le ascoltiamo in vari momenti del tragitto percorso dalla carovana presidenziale, sino all’arrivo a destinazione.

Il caldo benvenuto al Presidente cubano si è moltiplicato nel luogo sacro  in cui sorge la Torre all’Immortalità.

Migliaia di persone agitavano fiori, bandiere e palloncini e le parole Pyongyang e L’Avana erano perfettamente comprensibili.

Questa scena si è ripetuta negli ultimi otto chilometri di tragitto.

Díaz-Canel e il compagno  Kim Jong-un insieme nella stessa automobile, hanno salutato tutti  nel mezzo dell’affollata accoglienza che indubitabilmente ha emozionato.

Poi c’è stato lo spazio per le conversazioni ufficiali tra i due mandatari, un incontro nel quale hanno ratificato la priorità che i due governi concedono al rafforzamento delle storiche relazioni iniziate nel già lontano 1960.

Quelle fondamenta si crearono grazie all’amicizia tra il leader della Rivoluzione cubana Fidel Castro Ruz e il gran leader Kim Il Sung.

UN OMAGGIO  ALL’ AMICIZIA 

Lo stadio Ryugyong Jog Ju Yong è stato adornato in maniera maestosa, scenario dello spettacolo  artistico offerto da  Kim Jong-un, Presidente della Repubblica Popolare Democratica della Corea, in onore del Presidente di Cuba. La delegazione cubana al completo era invitata a sua volta.

La folla  lì concentrata è stata molto accogliente, molto ospitale.

All’entrata dei due presidenti lo stadio è esploso e il popolo di nuovo ha aperto le braccia a Cuba.

È stato offerto uno spettacolo bellissimo e sembrava si fosse fermato il tempo.

Melodie come la Marcia del 26 di Luglio, Guajira Guantanamera, Damisela encantadora e Cuba, qué linda es Cuba! sono state armoniosamente interpretate da noti artista locali.

Si sono sommate canzoni d’amicizia e d’eroismo. Le parole parlavano di ostacoli e vittime di sentimenti sublimi, di onori insuperabili, d’amor patrio e solidarietà, d’affetto per Cuba e i suoi leaders, di speranza e amore, di molti sacrifici …

È stata presente l’evocazione di Fidel e di Kim Il Sung. La gala è stata un percorso della storia dell’amicizia tra i due popoli.

Un’amicizia che ha superato le distanze fisiche e alla quale questa prima visita ufficiale di  Díaz-Canel come Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri della Repubblica di Cuba  somma arie di continuità.


Le relazioni tra Cuba e la RPDC sono storiche e si basano nel rispetto reciproco

 

Una fitta nebbia invernale copre la città dall’alba di oggi, lunedì 5. È il secondo giorno della visita ufficiale che realizza qui il Presidente dei Consigli d Stato e dei Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e in nessun momento la delegazione cubana non ha sentito l’affetto di questo fraterno popolo.

Come giusto omaggio  il primo ossequio del Capo di Stato in questa giornata è andato alla memoria dei leaders  Kim Il Sung y Kim Jong Il. Nel Palazzo del Sole “Kumsusan”, davanti alle gigantescche statue dei due, il mandatario cubano Díaz-Canel ha posto in nome del popolo di Cuba una cesta di fiori scortata da due guardie d’onore.

Nei due imponenti saloni del Mausoleo riposano i resti mortali di Kim Il Sung, fondatore e Presidente eterno della Repubblica Popolare Democratica della Corea, e di suo figlio  Kim Jong Il, che gli succedette come governante del paese. Il Presidente cubano, accompagnato dalla sua delegazione, è giunto ad ogni spazio e lì si trova il suo rispettoso omaggio.

La visita a questo sacro luogo è stata come un percorso della storia dei due leader. Nelle differenti sale si possono osservare decorazioni e medaglie straniere ricevute dai due lì esposte, automobili, vagoni esecutivi di treni e di imbarcazioni usate da loro.

FRATERNO  DIALOGO

Il Presidente dei Consigli di Stato e dei ministri della Repubblica di Cuba ha poi raggiunto il Palazzo dei Congressi Mansudae per realizzare una visita de cortesia al Presidente del Presídium dell’ Assemblea Popolare Suprema, Kim Yong Nam.

Durante l’ameno incontro è stata ratificata l’invariabile posizione dei due popoli, partiti e governi, di fomentare l’amicizia e la solidarietà.

Inoltre hanno parlato di temi d’interesse comune ed hanno coinciso nella volontà politica di continuare ad ampliare le relazioni bilaterali definite da Kim Jong Nam  “indistruttibili”.

Erano presenti i membri della delegazione in visita ufficiale in questo paese, Ricardo Cabrisas Ruiz, vicepresidente del Consiglio dei Ministri; i titolari alle Comunicazioni, Jorge Luis Perdomo Di-Lella, e dell’Energia e Miniere, Raúl García Barreiro; il vicecancelliere Rogelio Sierra Díaz e  Jesús Aise Sotolongo,  l’ambasciatore cubano in questo paese.

NELL’UNIVERSITÀ  KIM IL SUNG

Verso mezzogiorno il mandatario cubano ha continuato la sua giornata di lavoro nell’Università  Kim Il Sung, fondata nel 1946. Ubicata nel centro della città di Pyongyang, li ci sono le facoltà di Storia, Filosofia, Amministrazione e di Economia, Diritto Lingua coreana e lingue straniere, Fisica, Matematica, Biologia, Geografia, Chimica, energia atomica e automatizzazione.

Accompagnato dal Primo Ministro, Pak Bong Ju, il mandatario cubano.

Ha ricevuto una dettagliata spiegazione sulle caratteristiche dell’istituzione e quindi ha percorso le differenti sale di storia della casa di studi superiori.

Ha visitato l’edificio della biblioteca elettronica dove ha ricevuto informazioni sul suo funzionamento ed ha percorso alcuni spazi della stessa facoltà, dove c’erano alcuni studenti. Nell’area della piscina olimpica climatizzata che si trova nell’Università ha terminato la sua visita in questo luogo.

LA SCUOLA RIVOLUZIONARIA «MANGONGDAE»

La seconda fermata del Capo di statao cubano è stata nella  Scuola Rivoluzionaria «Mangongdae».

Il centro –fondato da Kim Il Sung- è dedicato alla formazione militare ai figli dei martiri della resistenza contro il colonizzatore giapponese.

Il benvenuto a Díaz Canel è stato offerto con  una magnifica rappresentazione degli alunni che hanno mostrato le abilità acquisite nell’istituzione.

Immediatamente dopo, la delegazione ha apprezzato come trascorre la vita scolastica in alcune aule dedicate all’addestramento militare, all’insegnamento delle lingue e alla proiezione di un’esibizione di animali.

Poi gli ospiti hanno visitato la palestra dell’istituzione che ha una zona dedicata alla pratica di vari sport  come la pallacanestro, pallavolo, calcio, pugilato e ginnastica artistica.

BELLEZZA E ARTE PER CUBA

Uno spettacolo artistico e di ginnastica pieno di simboli e di bellezza squisitamente disegnato per rendere omaggio al Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri e con lui a tutto il popolo di Cuba, è stato il momento culminante di questa giornata nella Repubblica Popolare  democratica della Corea.

Accompagnato da Kim Jong,  Díaz-Canel è giunto al recinto. Di nuovo una grande accoglienza, di nuovo il saluto del popolo lì riunito, di nuovo innumerevoli  applausi.

Erano almeno  50.000 le persone che hanno riempito  le gradinate del fastoso Stadio 1 maggio nella notte.

Ubicato nel cuore di Pyongyang, nell’isola Rungra del río Taedong, questo recinto è stato  inaugurato nel 1989, in occasione del XIII Festival Mondiale della Gioventù e gli Studenti.

Lo spettacolo è stato prezioso fino all’inimmaginabile. Ogni rappresentazione è stat disegnata squisitamente facendo dimenticare l’intenso freddo e la stanchezza di tante ore di lavoro,  gli inconvenienti dell’adattamento in così poco tempo e i fusi orari così differenti.

Ginnastica artistica, soprano, pianisti, tenori … danze, cori, numeri di circo… e altro nel mezzo del quale ha impressionato la composizione umana in costante variante d’immagini con un’esattezza sorprendente.

Bandiere e melodie  cubane hanno dato, a loro volta, vita alla notte e sono state ricordate con immagini le visite del Comandante in Capo della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e dello stesso  Díaz-Canel, prima  come Primo Vicepresidente dei  Consigli di Stato e dei Ministri e ora come Presidente.

L’affettuoso abbraccio tra  Kim Jong Un e il mandatario cubano ha sigillato la notte ed è stato l’abbraccio dell’amicizia, l’abbraccio dei popoli.


La storica amicizia che unisce due popoli

Quasi al termine della ricca giornata di domenica 4, un intimo e speciale momento ha fatto intravedere a grandi linee quanto forti, franche e amene sono state le ore prima del conversazioni ufficiali sostenute dal Presidente dei Consigli di Stato e de Ministri, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e Kim Jong-un, Presidente del Partito del Lavoro della Corea, Presidente del Comitato di Stato della Repubblica Popolare Democratica della Corea e Comandante Supremo dell’ Esercito Popolare della Corea.

«Sono molto contento che lei, caro compagno Presidente, sia venuto a questa riunione nonostante le migliaia di chilometri e nel mezzo di grandi avvenimenti interni che si svolgono in Cuba con il progetto di riforma costituzionale.

Questo mi fa sentire ancora una volta che i sentimenti profondi e i propositi comuni accorciano le distanze geografiche», ha assicurato il compagno Kim Jong-un.

Ricordando il primo incontro avvenuto tre anni fa tra tutti e due, ha detto che era stata un’occasione storica e promettente per le relazioni tra la Repubblica Popolare Democratica della Corea e Cuba.

«Il giorno di oggi – ha aggiunto- sarà uno storico punto decisivo che indica la ferma volontà dei due partiti e dei due popoli che desiderano sviluppare invariabilmente ed eternamente la tradizione e la storia di amicizia».

«Le relazioni d’amicizia tra la Corea e Cuba hanno mantenuto invariabilmente il loro aspetto originale nonostante le tempeste della storia e giorni di prove severe».

Poi ha ricordato che questi vincoli d’amicizia si sono rinforzati ed hanno sviluppato radici da quelli stabiliti tra i grandi leaders de nostri due paesi: i compagni Kim Il Sun, Kim Jon Il, Fidel Castro Ruz e Raúl Castro Ruz.

«È l’eredità comune, la maggior ricchezza dei due paesi».

I nostri leaders rivoluzionari compartirono la pena e l’allegria nel fronte comune della lotta antimperialista e indipendente, creando la base della tradizione d’amicizia.

«Oggi i due partiti e i due popoli sono uniti senza esitazioni nella trincea comune per la difesa della sovranità e la dignità del paese, la salvaguardia del socialismo e la realizzazione della vera giustizia internazionale».

«Nel futuro – ha assicurato- continueremo ad appoggiarvi sostenendo invariabilmente la vostra lotta contro il blocco degli Stati Uniti».

Poi ha espresso la certezza che questa visita darà risultati fruttiferi permettendo di apportare un nuovo avvenire alle relazioni d’amicizia.

Il Presidente cubano, molto emozionato, ha definito “un altissimo onore” stare di nuovo in visita nella fraterna Repubblica Popolare Democratica di Corea.

«Sono portatore di un caloroso abbraccio per il popolo della RPDC del Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz e di tutto il popolo cubano.

«Le nostre relazioni sono storiche e si basano nel rispetto mutuo e l’ammirazione, fondata nell’amicizia del Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e del grande leader, Kim Il Sun, che sono state continuate e rinforzate con il lavoro di Kim Jong Il e del Generale d’Esercito Raúl Castro. Sia il compagno Kim Jong-un come me, nelle conversazioni ufficiali che abbiamo sostenuto nel pomeriggio, ci siamo impegnati a continuare e rinforzarle e ampliarle, perchè durino per tutta la vita», ha detto Díaz-Canel.

Continuità è stata la parola chiave che ha iniziato questo giro e lo è stata anche in questa giornata.

Con tutta la convinzione «abbaiamo detto che il processo di continuità della Rivoluzione cubana significa anche la continuità nelle relazioni storiche con la Repubblica Popolare Democratica della Corea», ha sostenuto.

«Questo è il principale obiettivo della nostra visita e il suo principale significato. Continueremo a rinforzare queste relazioni e a sviluppare il dialogo politico al più alto livello con gli scambi e la cooperazione», ha riferito.

«Questi son momenti che non dimenticheremo mai», ha assicurato, ringraziando per il ricevimento di massa offerto dal popolo di Pyongyang come mostra di simpatia, amicizia e solidarietà con Cuba, così come per la gala artistica offerta che ha raccolto la storia delle relazioni tra i nostri paesi, ha considerato.

Il Presidente cubano ha ringraziato per l’appoggio costante nella lotta contro il blocco.

Le conversazioni sono state interessanti, franche e amene e oneste.

«In queste abbiamo ratificato di lavorare gomito a gomito con tutti i nostri sforzi per continuare a rinforzarle».

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