Cubainformacion: Brasile tempo di Resistenza


Brasile: è arrivata l’ora della Resistenza

 

L’ex militare ultrà di destra, misogino ed omofobo Jair Bolsonaro ora è il nuovo presidente del Brasile. Il copione del Dipartimento di Stato, dell’oligarchia e dei grandi media del Brasile si è compiuto alla perfezione.

Dopo il colpo di stato parlamentare a Dilma Rousseff e la detenzione senza prove del candidato favorito in tutti i sondaggi, l’ex presidente Lula, la sinistra ha tentato l’impossibile: lottare contro una gigantesca campagna di disinformazione, che ha addossato la corruzione, esclusivamente, al Partito dei Lavoratori.

La drastica riduzione della povertà e gli enormi progressi sociali durante i governi di Lula e Dilma sono stati seppelliti da una valanga di notizie false.

Il candidato sostituto di Lula, Fernando Hadad, ha aumentato di 16 punti al secondo turno, contro i 9 di Bolsonaro. Ma non è stato sufficiente. Il Partito dei Lavoratori ha giocato una partita nel campo nemico, senza garanzie né possibilità.

Il neofascista Jair Bolsonaro è stato molto chiaro: ha promesso di combattere quello che lui ha denominato “il comunismo, il socialismo ed il populismo” per evitare che “il Paese si converta in Cuba o Venezuela”. “I tentacoli della sinistra non saranno sradicati senza la mano di Dio”, ha affermato al culmine del fondamentalismo evangelico.

Sono tempi di Solidarietà con il Brasile. Con coloro che hanno rischiato la vita per anni e ora -qualificati apertamente come “terroristi” dal nuovo presidente- soffriranno, senza dubbio, una maggiore repressione: il Movimento Senza Terra, i Senza Tetto, il movimento femminista o il sesso diverso.

Non è tempo di tristezze. Ma di Resistenza, in tutte le sue forme, contro il fascismo.


Brasil: llegó la hora de la Resistencia

El exmilitar ultraderechista, misógino y homófobo Jair Bolsonaro ya es nuevo presidente de Brasil. El guión del Departamento de Estado, de la oligarquía y de los grandes medios de Brasil se ha cumplido a la perfección.

Tras el golpe parlamentario a Dilma Rousseff y el encarcelamiento sin pruebas al candidato favorito en todas las encuestas, el expresidente Lula, la izquierda intentó lo imposible: luchar contra una gigantesca campaña de desinformación, que endosó la corrupción, en exclusiva, al Partido de los Trabajadores.

La reducción drástica de la pobreza y los enormes avances sociales durante los gobiernos de Lula y Dilma quedaron sepultados por una avalancha de fake news.

El candidato sustituto de Lula, Fernando Hadad, aumentó 16 puntos en la segunda vuelta, frente a 9 de Bolsonaro. Pero no fue suficiente. El Partido de los Trabajadores jugó un partido en campo enemigo, sin garantías ni posibilidades.

El neofascista Jair Bolsonaro ha sido muy claro: ha prometido combatir lo que denominó “el comunismo, el socialismo y el populismo”, para evitar que “el país se convierta en Cuba o Venezuela”. “Los tentáculos de la izquierda no serán arrancados sin la mano de Dios”, afirmó en pleno arranque de fundamentalismo evangélico.

Son tiempos de Solidaridad con Brasil. Con quienes se han jugado la vida durante años y ahora –calificados abiertamente como “terroristas” por el nuevo presidente- sufrirán sin duda una mayor represión: el Movimiento Sin Tierra, los Sin Techo, el movimiento feminista o el sexodiverso.

No es tiempo de tristezas. Sino de Resistencia, en todas sus formas, contra el Fascismo.

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