La CIA pretende perpetuare Luis Almagro all’OSA

Arthur González https://heraldocubano.wordpress.com

Mentre negli USA si fabbricano campagne diffamatorie contro Nicolas Maduro ed Evo Morales per la loro rielezione come presidenti di Venezuela e Bolivia, ora pretendono fare lo stesso con l’agente segreto della CIA, Luis Almagro, attuale segretario generale dell’OSA e punta di lancia yankee nei loro tentativi di accerchiare politicamente il Venezuela, e persino con la pretesa di sostenere un’invasione militare.

Almagro è stato eletto nel 2015 dopo che il Dipartimento di Stato fece pressione sui due candidati, l’ex vice presidente guatemalteco Eduardo Stein ed il giurista peruviano Diego Garcia-Sayan, affinché ritirassero le loro rispettive candidature, ricevendo il voto dei 33 paesi membri dell’OSA, per avere l’immagine di un uomo di sinistra, fino a quel momento Cancelliere nominato dall’allora presidente dell’Uruguay, José Mujica.

Come braccio destro degli yankee Almagro si è tolto il travestimento di uomo con idee di sinistra poiché la sua missione, da quel momento in poi, è stata di condannare il Venezuela ed il suo Presidente costituzionale, Nicolas Maduro, con l’obiettivo di sostenere tutte le azioni di Washington per toglierlo dal potere.

Ovviamente le istruzioni che riceveva dalla CIA e dal Dipartimento di Stato erano quelle di ottenere che l’Assemblea Generale dell’OSA approvasse la condanna del Venezuela, per il quale, nel 2016, ha invocato la Carta Democratica Interamericana, visto che l’ordine democratico, in quel paese caraibico, aveva subito gravi alterazioni ma non ha ottenuto ma non ha ottenuto il consenso necessario perché non tutti i paesi si sono aggiunti a quella comunella made in USA.

L’atteggiamento servile di Almagro è evidente in ogni sessione di lavoro dell’OSA, posizione sostenuta dal ministro degli Esteri cileno, Roberto Ampuero, che ha una carriera politica simile a quella dell’uruguaiano perché da militante comunista rifugiato a Cuba, sposato con la figlia di un vecchio dirigente del partito, è saltato, da un giorno all’altro, alla posizione di destra filo-yankee nonostante, per decenni, le avesse attaccate e condannate.

Per la sua desiderata rielezione, Almagro ha recentemente dichiarato che conta sul sostegno di diversi paesi, principalmente Cile e Colombia, entrambi con governi subordinati alla politica USA.

Gli yankee richiedono, nell’OSA, di un uomo che risponda totalmente ai loro interessi geopolitici in America Latina e nessun candidato sarà migliore di quell’uomo reclutato dalla CIA, nel 1979, per compiere la missione diplomatica in Iran, paese che ha presieduto, anni dopo, l’importante Movimento dei Paesi Non Allineati, MNOAL, organizzazione di massima priorità politica per il lavoro delle agenzie di intelligence USA.

Tanto è vero che, quando Luis Almagro ha assunto, nel 2015, la carica di Segretario Generale, ha dichiarato ufficialmente che non avrebbe cercato la rielezione, ed anche, in aprile 2018, ha pubblicato un video in cui afferma: “la rielezione non è un diritto umano, ed impedire la rielezione non limita i diritti dei candidati e dei votanti”, perché gli USA si oppongono alla rielezione di Evo Morales e Nicolas Maduro, dirigenti che non sono di gradimento dalla Casa bianca e per questo realizza numerosi piani segreti per rovesciarli.

L’ascesa alla presidenza del Brasile del capitano Jair Bolsonaro, insieme a quelli di Argentina, Cile e Colombia, costituiscono pilastri di sostegno per la decisione annunciata dall’uomo della CIA nell’OSA, ma l’arrivo di Manuel Lopez Obrador alla presidenza del Messico, cambia il panorama dell’America Latina, che, insieme al Venezuela, alla Bolivia ed ai paesi caraibici renderà più difficile, per il Dipartimento di Stato yankee, imporre le sue politiche imperiali nella regione.

Ora il dilemma degli USA è cosa fare contro Maduro prima delle prossime elezioni, qualcosa di molto difficile da pianificare con un’opposizione politica screditata, senza il sostegno popolare, divisa e priva di dirigenza, perché nonostante l’incrementata persecuzione finanziaria, la guerra economico e commerciale che USA ed i suoi alleati europei applicano, il Venezuela sta ancora lottando, appoggiando il suo presidente e l’opera della Rivoluzione di Chavez.

Nel suo tentativo di attaccare anche Cuba, prima del 10 dicembre, Giornata dei Diritti Umani, Almagro ha convocato, in tutta fretta, una riunione per attaccare la Rivoluzione in un impeto di impotenza, poiché portano da 60 anni senza poterla rovesciare né minare il sostegno della maggioranza del popolo.

Vergogna dovrebbero sentire gli USA che hanno sperperato miliardi di dollari in azioni segrete, piani di terrorismo di stato, invasione mercenaria, centinaia di piani per assassinare il suo principale dirigente, guerra economica, finanziaria e biologica, sovversione politica, insieme alla stimolazione di una massiccia emigrazione, senza raggiungere il proprio obiettivo.

La fabbricata “opposizione”, secondo i loro stessi documenti declassificati, “non ha alcun supporto, manca di programmi politici per sostituire l’opera rivoluzionaria, ricercano la forma per ottenere molti dollari per soddisfare le loro ambizioni personali e la maggior parte dei suoi pochi membri rispondono alla Sicurezza dello Stato cubano”.

Una degli ospiti a questo spettacolo mediatico è Martha Beatriz Roque Cabello, una che li ha più volte ingannati con eventi mai accaduti, ma che gli hanno permesso intascare migliaia di dollari e fare falsi scioperi della fame che hanno posto in ridicolo i diplomatici yankee, giornalisti di agenzie stampa internazionali e persino altri “dissidenti” che erano a suo sostegno.

Triste ruolo quello giocato da Luis Almagro, che passerà alla storia come uno dei fantocci più sottomessi agli USA, il che rende fa ricordare José Martí, quando disse: “Gli uomini che si lasciano marcare come cavalli e tori, vanno in giro per il mondo sfoggiando il loro ferro”.


La CIA pretende perpetuar a Luis Almagro en la OEA

Por Arthur González

Mientras en Estados Unidos fabrican campañas de descredito contra Nicolás Maduro y Evo Morales, por reelegirse como presidentes de Venezuela y Bolivia, ahora pretenden hacer lo mismo con el agente secreto de la CIA, Luis Almagro, actual Secretario General de la OEA y punta de lanza de los yanquis en sus intentos por cercar políticamente a Venezuela, e incluso con la pretensión de apoyar una invasión militar.

Almagro fue elegido en 2015 después que el Departamento de Estado presionara a los dos candidatos, el ex vicepresidente guatemalteco Eduardo Stein y el jurista peruano Diego García-Sayán, para que retiraran sus respectivas candidaturas, recibiendo el voto de los 33 países miembros de la OEA, al contar con la imagen de un hombre de izquierda, hasta ese momento Canciller nombrado por el entonces presidente del Uruguay, José Mujica.

Como brazo derecho de los yanquis, Almagro se quitó el disfraz de hombre con ideas de izquierda, pues su misión a partir de ese instante fue la de condenar a Venezuela y a su presidente constitucional Nicolás Maduro, con vistas a respaldar todas las acciones de Washington por sacarlo del poder.

Evidentemente las instrucciones que recibía de la CIA y el Departamento de Estado, eran la de lograr que la Asamblea General de la OEA aprobara la condena a Venezuela, para lo cual en 2016 invocó la Carta Democrática Interamericana, al considerar que el orden democrático en ese país caribeño había sufrido alteraciones graves, pero no obtuvo el consenso necesario porque no todos los países se sumaron a esa componenda made in USA.

La actitud servil de Almagro se hace evidente en cada sesión de trabajo de la OEA, posición respaldada por el Canciller chileno, Roberto Ampuero, quien tiene una trayectoria política similar a la del uruguayo, porque de militante comunista refugiado en Cuba, casado con la hija de un viejo dirigente del partido, saltó de la noche a la mañana a la posición de derecha pro yanqui, a pesar de que durante décadas los atacó y condenó.

Para su deseada reelección, Almagro declaró recientemente que cuenta con el respaldo de varios países, principalmente de Chile y Colombia, ambos con gobiernos subordinados a la política de Estados Unidos.

Los yanquis requieren en la OEA de un hombre que responda totalmente a sus intereses geopolíticos en Latinoamérica, y ningún candidato será mejor que ese hombre reclutado por la CIA en 1979 para cumplir misión diplomática en Irán, país que presidió años más tarde el importante Movimiento de Países No Alineados, MNOAL, organización de máxima prioridad política para el trabajo de las agencias de inteligencia estadounidense.

Tal es así que cuando Luis Almagro asumió en 2015 su cargo como Secretario General, declaró oficialmente que no buscaría la reelección, e incluso en abril 2018 publicó un video donde afirma: “la reelección no es un derecho humano, e impedir la reelección no limita los derechos de los candidatos o los votantes”, debido a que Estados Unido está opuesto a la reelección de Evo Morales y de Nicolás Maduro, líderes que no son del agrado de la Casa Blanca y por eso ejecuta numerosos planes encubiertos para derrocarlos.

El ascenso a la presidencia de Brasil del capitán Jair Bolsonaro, junto a los de Argentina, Chile y Colombia, constituyen pilares de apoyo a la decisión anunciada por el hombre de la CIA en la OEA, pero la llegada de Manuel López Obrador a la presidencia de México, cambia el panorama latinoamericano, el que, unido a Venezuela, Bolivia y los países del Caribe, le harán más difícil el camino al Departamento de Estado yanqui para imponer sus políticas imperiales en la región.

Ahora la disyuntiva de Estados Unidos está en que hacer contra Maduro antes de las próximas elecciones, algo bien difícil de planificar con una oposición política desprestigiada, sin apoyo popular, dividida y carente de liderazgo, porque a pesar de la incrementada persecución financiera, la guerra económica y comercial que aplica Estados Unidos y sus aliados europeos, Venezuela sigue en pie de lucha apoyando a su presidente y la obra de la Revolución chavista.

En su intento para atacar también a Cuba antes del 10 de diciembre, día de los derechos humanos, Almagro convocó, a toda carrera, una reunión para atacar a la Revolución en un arranque de impotencia, pues llevan 60 años sin poder derrocarla, ni mermar el apoyo mayoritario del pueblo.

Vergüenza debería darle a Estados Unidos que ha malgastado miles de millones de dólares en acciones encubiertas, planes de terrorismo de estado, invasión mercenaria, cientos de planes para asesinar a su principal líder, guerra económica, financiera y biológica, subversión política, unido a la estimulación de una emigración masiva, sin alcanzar su objetivo.

La fabricada “oposición”, según sus propios documentos desclasificados, “no tiene respaldo alguno, carece de programas políticos para sustituir la obra revolucionaria, buscan la forma de obtener muchos dólares para satisfacer sus ambiciones personales y la mayoría de sus escasos miembros responden a la Seguridad del Estado cubano”.

Una de las invitadas a ese show mediático es Martha Beatriz Roque Cabello, quien los ha engañado reiteradamente con eventos que nunca se celebraron, pero le permitieron embolsillarse miles de dólares y hacer falsas huelgas de hambre que pusieron en ridículo a diplomáticos yanquis, periodistas de agencias internacionales de prensa, e incluso a otros “disidentes” que fueron en su apoyo.

Triste papel el jugado por Luis Almagro, quien pasará a la historia como uno de los peleles más sumisos a Estados Unidos, lo que hace tener presente a José Martí cuando expresó: “Los hombres que se dejan marcar como los caballos y los toros, van por el mundo ostentando su hierro”.

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