Intervista a Mariela Castro

“Tutto quello creato dal nemico bisogna usarlo con fini rivoluzionari”

Intervista del giornale basco Gara a Mariela Castro Espín

Ainara Lertxundi https://lapupilainsomne.wordpress.com

Mariela Castro. Deputata e vice direttrice di Cenesex. Nipote di Fidel Castro e figlia di Raul, Mariela Castro ha allattato la politica fin dalla sua infanzia. Il Centro Nazionale di Educazione Sessuale ha promosso e realizzato una vera rivoluzione a favore dei diritti della popolazione LGBTI.

A febbraio, la popolazione cubana voterà la sua nuova Costituzione. E’ appena terminato il periodo di tre mesi di consultazioni a cui hanno partecipato nove milioni di persone “in uno dei migliori esercizi democratici che si siano fatti nel mondo per definire una Costituzione” afferma Mariela Castro. La deputata e direttrice del Centro Nazionale di Educazione Sessuale ha visitato Euskal Herria questa settimana. Sgrana, per GARA, quel nuovo testo costituzionale, che include il riconoscimento del matrimonio ugualitario, il processo di trasformazione socialista, l’introduzione della figura della proprietà privata o l’uso di Internet.

Verso dove sta andando Cuba?

Cuba sta rafforzando la democrazia socialista, che si traduce in questo processo di riforma costituzionale. In questo ultimo periodo, si è presentata la proposta che è stata approvata nell’Assemblea e sottoposta a consultazione popolare, per tre mesi. Ora ritorna all’Assemblea come un nuovo documento arricchito dalla partecipazione popolare e sarà votato in un referendum, il 24 febbraio. Penso che sia stato uno dei migliori esercizi democratici che siano stati fatti, nel mondo, per definire una Costituzione. E’ il popolo quello che sta progettando ed è il popolo che voterà il documento finale. Si sono ampliate, in maniera più chiara e specifica, le diverse forme di discriminazione contro cui bisogna lavorare e che la Costituzione non approva, senza lasciare spazio alla libera interpretazione soggettiva.

Ma a Cuba non ci sono partiti politici, cos’è per te il multipartitismo?

Mi piace parlare di questo. La socialdemocrazia ha inventato il pluripartitismo per far credere che tutto cambia ed alla fine nulla cambia, perché il potere rimane nelle mani delle classi privilegiate e chi vuole cambiare il sistema è considerato un terrorista. Quando il popolo fa una rivoluzione anti-sistema e prende il potere ha bisogno di un partito che risponda ai suoi interessi e che li difenda di fronte a tutti i tipi di circostanze e contraddizioni, che esisteranno sempre in ogni gruppo sociale. Il popolo ha preso il potere, elesse e costruì un partito di unità nazionale dove tutte le forze di sinistra si uniscono in torno ad un progetto di emancipazione, di transizione socialista, che pone l’essere umano al centro dei suoi obiettivi e non le aziende e le banche. Allora il popolo non ha bisogno di altro partito che non sia quello. I tentativi che sono sorti, finanziati dagli USA, di generare un’opposizione salariata per cercare di indurre, a Cuba, la necessità del multipartitismo non sono stati fruttuosi. Il popolo ha coscienza, conoscenze, conosce la storia; sta attento a tutto ciò che accade nel mondo e sa trarre conclusioni.

Il nuovo testo costituzionale riconosce la proprietà privata. Ciò comporta rischi?

È un rischio, senza dubbio. Ma il socialismo non si fa in 60 anni. A volte bisogna retrocedere nei meccanismi per poter sostenere la base economica che garantisce continuare con la teoria socialista dello sviluppo. Bisogna articolarlo in modo che queste persone, che fanno questo tipo di lavoro, continuino ad essere considerate, socialmente, come lavoratori che anche stanno contribuendo alla ricchezza del paese, ai servizi del paese e che stanno dando il loro apporto allo sviluppo. E osservare i regolamenti affinché non si convertano in una classe sociale antagonista. È un meccanismo nuovo di funzionamento della società, che richiede sperimentazione, studiare ed analizzarlo. Tutti i cambiamenti si stanno facendo con un monitoraggio popolare ed un’osservazione critica. A Cuba, c’è una parte importante della popolazione che è contraria al lavoro autonomo perché considerano che sia una retrocessione verso il capitalismo, ma vi è un’altra parte che lo vede necessario. Lo Stato da solo non può garantire la produzione di beni e servizi immediati. Mentre continuiamo a restare bloccati dagli USA, l’economia cubana e la sua strategia di sviluppo saranno molto limitate. Lo fanno con tutte le intenzioni che ci disperiamo e iniziamo ad andarcene dal paese e colpevolizziamo la Rivoluzione di tali malesseri.

Un altro cambio sostanziale è l’ apertura a Internet …

Poiché le nuove tecnologie sono utilizzate con interessi di dominio, per manipolare e indurre modelli di opinione che ti fanno credere che questo è ciò di cui hai bisogno, lo Stato cubano si era protetto in tal senso. Ma nei dialoghi il consenso ha portato a che predomini l’idea di introdurre le nuove tecnologie e utilizzarle per i nostri fini ideologici. Un paese in cui la grande maggioranza del popolo è identificata con un progetto rivoluzionario va a difendere tale progetto con le nuove tecnologie. Tutto ciò che crea il nemico bisogna usarlo con fini rivoluzionari.

Dai primi discorsi con tinte omofobe di Fidel Castro alla Cuba attuale che sta per approvare il matrimonio omosessuale, come si realizza questa trasformazione?

Le organizzazioni internazionali per i diritti LGBTI riconoscono che Cuba è quella che è più avanzata a livello politico per quanto riguarda il riconoscimento dei diritti. Si lavora, per prima cosa, con volontà politica, in dialogo con la popolazione per cambiare le coscienze, in modo che quando si giunge alla presa di decisioni legislative, già c’è una maggiore coscienza ed un maggior consenso. E questa è stato il cammino che abbiamo fatto, a differenza di altri paesi, dove hanno messo la legge, ma le coscienze non sono state create e ci sono molti crimini di odio omofobi e transfobici, contro le donne, gli immigrati … Gruppi di fondamentalisti religiosi stanno cercando di ricattare il Governo cubano per cui non andranno a votare a favore della Costituzione se viene lasciato l’articolo relativo al matrimonio tra due persone. Bene, che votino contro, un’altra parte voteremo a favore, non ci spaventano. Lo Stato è obbligato a garantire i diritti umani, ciò che include la non discriminazione, indipendentemente da ciò che sia approvato dalla maggioranza, sia per i suoi pregiudizi, interessi o per ciò che sia.

Il presidente eletto del Brasile, Jair Bolsonaro, ha accusato Cuba di sfruttare i medici cubani dispiegati nelle diverse missioni. Cuba ha risposto ritirando la sua missione dal Brasile. Cosa è successo?

Bolsonaro è un uomo ignorante, violento, misogino, è più ritardato che sia arrivato in America Latina. E’ l’espressione del ritorno delle dittature militari in America Latina occultate con la socialdemocrazia. Rispondendo agli interessi della mafia cubano-americana, che si è impossessata della politica USA, ha fatto questa maldestra mossa di disconoscere la qualità professionale dei medici cubani e di usare questi argomenti, assurdi e menzogneri. I medici cubani firmano un consenso con cui essi contribuiranno allo sviluppo economico di Cuba. Accettano questo contratto in cui gli si mantiene il loro pieno salario a Cuba, il loro posto di lavoro, mentre sono in quel paese ed inoltre gli si paga un altro salario per stare in quel paese, e loro accettano il tanto per cento che ricevono perché sanno che il resto contribuirà all’economia del Paese ed alla sostenibilità della salute pubblica cubana. È un accordo, non vanno, non sono ingannati.

La maggior parte è ritornata, ma alcuni sono rimasti …

Sì, ma all’interno delle cifre di coloro che sono rimasti bisogna tenere conto che molti si sono sposati. Non sono rimasti per il progetto di Bolsonaro, ma perché hanno fatto famiglia. Non è che hanno tradito il progetto. Bisogna rispettare il fatto che nelle relazioni umane sorgano tutti questi tipi di vincoli. Bolsonaro sta offrendo loro certe opportunità che non sono molto buone e già si stanno lamentando perché si sono sentiti ingannati dall’offerta che gli ha fatto Bolsonaro. Sono certa che molti di loro torneranno a Cuba come è successo in altri luoghi, quando gli USA hanno creato il progetto Parole. Poiché questo ce l’hanno sempre fatto a Cuba, costantemente, si stanno formando medici ed operatori sanitari. Alcuni rimarranno per il cammino, ma altri seguiranno.

Quali fattori hanno propiziato che uno come Bolsonaro sia salito al potere?

Uno, le debolezze delle forze di sinistra. I problemi di corruzione ed errori di alcuni gruppi di sinistra pongono le persone nel problema di non sapere chi eleggere. Un altro dei fattori è stato l’uso delle tecnologie. Questa situazione deve farci pensare, tutte le forze di sinistra, come dobbiamo agire di fronte a queste nuove circostanze che ci pongono in una nuovo terreno di lotta.

L’influenza politica delle chiese evangeliste è sempre maggiore. Si calcola che in Cuba potrebbero raggiungere il 30% della popolazione. Sempre si sono usate le chiese come esercizio di controllo sociale e di potere, specialmente la Chiesa Cattolica, ma anche le evangeliche e protestanti. Quelle chiese che stanno agendo in America Latina, come, a suo tempo, fece, con la stessa forza, la Chiesa cattolica, rispondono allo stesso progetto di dominio. Più dello stesso.

Come sta affrontando Cuba l’era di Trump?

Cuba continua a rafforzare il suo sistema di autodifesa, la sua sovranità e socialismo. Quello che è successo in Brasile è anche stata la protezione dei nostri medici. Abbiamo dovuto toglierli perché non abbiamo intenzione di sottometterli ai pericoli di un irresponsabile. C’è una grande repressione in America Latina, stanno perseguitando gli attivisti, giudizializzando i dirigenti politici, come hanno fatto con Dilma Rousseff, Lula, Rafael Correa, Fernando Lugo … Gli ha funzionato e ora vogliono prendere di punta Cuba, ma non hanno imparato come reagisce il popolo quando ci aggrediscono. Non si dimentichino di Playa Girón! La prima sconfitta dell’imperialismo in America.

(GARA)


Mariela Castro: “Todo lo creado por el enemigo hay que usarlo con fines revolucionarios”

Entrevista del diario vasco Gara a Mariela Castro Espín.

Por Ainara Lertxundi

Mariela Castro. Diputada y Directora de Cenesex. Sobrina de Fidel Castro e hija de Raúl, Mariela Castro ha mamado la política desde su infancia. Y desde el Centro Nacional de Educación Sexual ha impulsado y logrado una verdadera revolución a favor de los derechos de la población LGBTI.

En febrero la población cubana votará su nueva Constitución. Acaba de finalizar el periodo de tres meses de consultas en el que han participado nueve millones de personas, «en uno de los mejores ejercicios democráticos que se han hecho en el mundo para definir una Constitución», afirma Mariela Castro. La diputada y directora del Centro Nacional de Educación Sexual de Cuba ha visitado Euskal Herria esta semana. Desgrana para GARA ese nuevo texto constitucional, que incluye el reconocimiento al matrimonio igualitario, el proceso de transformación socialista, la introducción de la figura de la propiedad privada o el uso de internet.

¿Hacia dónde va Cuba?

Cuba está fortaleciendo la democracia socialista, lo que se traduce en este proceso de reforma constitucional. En este último periodo se ha presentado la propuesta, que fue aprobada en la Asamblea y sometida a consulta popular durante tres meses. Ahora vuelve a la Asamblea como un nuevo documento enriquecido con la participación popular y será llevado a referéndum el 24 de febrero. Creo que ha sido uno de los mejores ejercicios democráticos que se han hecho en el mundo para definir una Constitución. Es el pueblo el que la está diseñando y es el pueblo quien va a votar el documento final. Se han ampliado de manera más clara y específica las distintas formas de discriminación contra las que hay que trabajar y que la Constitución no aprueba, sin dejar espacio a la libre interpretación subjetiva.

Pero en Cuba no hay partidos políticos, ¿qué es pluripartidismo para usted?

Me encanta hablar de eso. La socialdemocracia inventó el pluripartidismo para hacer creer que todo cambia y al final nada cambia, porque el poder sigue en manos de las clases privilegiadas y el que quiere cambiar el sistema es considerado un terrorista. Cuando el pueblo hace una revolución antisistema y toma el poder necesita un partido que responda a sus intereses y que los defienda ante todo tipo de circunstancias y contradicciones, que siempre van a existir en todo grupo social. El pueblo tomó el poder, eligió y construyó un partido de unidad nacional donde todas las fuerzas de izquierda se unen en torno a un proyecto de emancipación, de transición socialista, que pone al ser humano en el centro de sus objetivos y no a las empresas y a los bancos. Entonces el pueblo no necesita otro partido que no sea ese. Los intentos que han surgido financiados desde EEUU de generar una oposición asalariada para tratar de inducir en Cuba la necesidad del pluripartidismo no han sido fructíferos. El pueblo tiene conciencia, conocimientos, conoce la historia, está atento a todo lo que pasa en el mundo y sabe sacar.

El nuevo texto constitucional reconoce la propiedad privada. ¿Eso entraña riesgos?

Es un riesgo, ciertamente. Pero el socialismo no se hace en 60 años. A veces hay que retroceder en mecanismos para poder sostener la base económica que garantice continuar con la estrategia de desarrollo socialista. Hay que articularlo de manera que estas personas que hacen este tipo de trabajo sigan siendo consideradas socialmente como trabajadoras que también le están aportando a la riqueza del país, a los servicios del país y que están haciendo su aporte al desarrollo. Y cuidar las regulaciones para que no se conviertan en una clase social antagónica. Es un mecanismo nuevo de funcionamiento de la sociedad, que requiere experimentar, estudiar y analizarlo. Todos los cambios se están haciendo con un monitoreo popular y una observación crítica. En Cuba hay una parte importante de la población que está en contra del cuentapropismo porque consideran que es un retroceso hacia al capitalismo, pero hay otra parte que lo ve necesario. El Estado por sí solo no puede garantizar la producción de bienes y servicios inmediatos. Mientras sigamos bloqueados por EEUU, la economía cubana y su estrategia de desarrollo van a estar muy limitadas. Ellos lo hacen con toda la intención de que nos desesperemos y empecemos a irnos del país y culpemos a la Revolución de esos malestares.

Otro cambio sustancial es la apertura a internet…

Como las nuevas tecnologías son utilizadas con intereses de dominación, para manipular e inducir patrones de opinión que te hacen creer que eso es lo que necesitas, el Estado cubano se había protegido en ese sentido. Pero en los diálogos el consenso ha llevado a que predomine la idea de introducir las nuevas tecnologías y utilizarlas con nuestros fines ideológicos. Un país donde la gran mayoría del pueblo está identificada con un proyecto revolucionario va a defender ese proyecto con las nuevas tecnologías. Todo lo crea el enemigo hay que usarlo con finos revolucionarios.

De los primeros discursos con tintes homófobos de Fidel Castro a la Cuba actual, que está a punto de aprobar el matrimonio homosexual, ¿cómo se realiza esta transformación? ?

Las organizaciones internacionales de derechos LGBTI reconocen que Cuba es la que más ha avanzado a nivel político en cuanto al reconocimiento de los derechos. Se trabaja primero con voluntad política, en diálogo con la población para ir cambiando las conciencias, de manera que cuando se llega a la toma de decisiones legislativas, ya hay una mayor conciencia y un mayor consenso. Y este fue el recorrido que hicimos, a diferencia de otros países, donde pusieron la ley pero las conciencias no se han creado y hay muchos crímenes de odio homófobos y tránsfobos, contra las mujeres, los inmigrantes… Grupos de fundamentalistas religiosos están tratando de chantajear al Gobierno cubano con que no van a votar a favor de la Constitución si se deja el artículo relativo al matrimonio entre dos personas. Bueno, pues que voten en contra, otra parte vamos a votar a favor, no nos asustan. El Estado está obligado a garantizar los derechos humanos, lo que incluye la no discriminación, independientemente de que eso no sea aprobado por la mayoría, ya sea por sus prejuicios, intereses o por lo que sea.

El presidente electo de Brasil, Jair Bolsonaro, ha acusado a Cuba de explotar a los médicos cubanos desplegados en diferentes misiones. Cuba ha respondido retirando a su misión de Brasil. ¿Qué ha pasado?

Bolsonaro es un hombre ignorante, violento, misógino, es lo más retrasado que puede haber llegado a América Latina. Es la expresión del regreso de las dictaduras militares a América Latina solapadas con socialdemocracia. Respondiendo a los intereses de la mafia cubano-americana que se ha apoderado de la política de EEUU, ha hecho esta jugada burda de desconocer la calidad profesional de los médicos cubanos y de utilizar estos argumentos absurdos y mentirosos. Los médicos cubanos firman un consentimiento de que ellos van a aportarle al desarrollo económico de Cuba. Aceptan este contrato en el que se les mantiene su salario completo en Cuba, su puesto de trabajo mientras están en ese país, y además se les paga otro salario por estar en ese país, y ellos aceptan el tanto por ciento que reciben porque saben que el resto va a aportarle a la economía del país y al sostenimiento de la salud pública cubana. Es un acuerdo, no van, no van engañados.

La mayoría han regresado, pero algunos se han quedado…

Sí, pero dentro de las cifras de los que se han quedado, hay que tener en cuenta que muchos ya se casaron. No se quedaron por el proyecto de Bolsonaro, sino porque hicieron familia. No es que traicionaran el proyecto. Hay que respetar que en las relaciones humanas surgen todo ese tipo de vínculos. Bolsonaro les está brindando determinadas oportunidades que no son muy buenas y ya se están quejando porque se han sentido engañados por el ofrecimiento que les ha hecho Bolsonaro. Yo estoy segura de que muchos de ellos van a regresar a Cuba como ha pasado en otros lugares cuando EEUU creó el proyecto Parole. Como eso siempre nos lo han hecho, en Cuba constantemente se están formando médicos y trabajadores de la salud. Algunos se quedarán por el camino, pero seguirán otros.

¿Qué factores han propiciado que alguien como Bolsonaro haya llegado al poder?

Uno, las debilidades de las fuerzas de izquierda. Los problemas de corrupción y fallas de algunos grupos de izquierda ponen a la gente en el brete de no saber a quién elegir. Otro de los factores ha sido el uso de las tecnologías. Esta situación nos tiene que hacer pensar a todas las fuerzas de izquierda cómo debemos actuar ante estas nuevas circunstancias que nos ponen en nuevo terreno de lucha.

La influencia política de las iglesias evangelistas es cada vez mayor. Se calcula que en Cuba podrían alcanzar ya al 30% de la población.
Siempre se han usado las iglesias como ejercicio de control social y de poder, especialmente la Iglesia católica, pero también las evangélicas y protestantes. Esas iglesias que están actuando en América Latina, como en su día lo hizo con la misma fuerza la Iglesia católica, responden al mismo proyecto de dominación.
Más de lo mismo.

¿Cómo está enfrentando Cuba la era Trump?

Cuba va a seguir fortaleciendo su sistema de autodefensa, su soberanía y socialismo. Lo que pasó en Brasil fue también la protección a nuestros médicos. Tuvimos que sacarlos porque no los vamos a someter a los peligros de un irresponsable. Hay una alta represión en América Latina, están persiguiendo a los activistas, judicializando a los líderes políticos, como hicieron con Dilma Rousseff, Lula, Rafael Correa, Fernando Lugo… Les ha funcionado y ahora quieren meterse con Cuba, pero no han aprendido aún cómo reacciona el pueblo cuando nos agreden. ¡Que no se olviden de Playa Girón! La primera derrota del imperialismo en América.

(Gara)

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