Cuba ed America Latina con Maduro

Il presidente del Gruppo Parlamentare cubano di amicizia con il Venezuela, Yoerky Sánchez, ha espresso il suo appoggio alla Rivoluzione Bolivariana e al suo leader, Nicolás Maduro, che è stato eletto Capo di Stato per un nuovo mandato.

Per Yoerky Sánchez, il 10 gennaio è stato un giorno storico in America, in un momento nel quale alcuni pensano che nella regione non c’è futuro per le forze della sinistra.

Il deputato ha segnalato che applaude la posizione del Governo del Messico di non sommarsi alla posizione brutale del detto Gruppo di Lima, sostenendo che le questioni del Venezuela devono risolverle gli stessi venezuelani senza ingerenze di sorta.

Ugualmente ha stimato che la legittimità di un leader o di un governo non si può misurare dalla posizione assunta da fattori esterni, siano organismi o paesi, ma dall’appoggio che ricevono dal popolo e in questo caso appare ben chiaro.

Il Presidente Nicolás Maduro riceve l’appoggio di governi e movimenti sociali del mondo

 

Governi e movimenti sociali del mondo hanno ratificato il loro appoggio al capo dello Stato del Venezuela, Nicolás Maduro, che ha prestato giuramento giovedì 10 per un nuovo periodo presidenziale, ed hanno respinto le azioni d’ingerenza promosse dagli Stati Uniti e dai loro alleati, ha riportato Prensa Latina.

«Sono venuto ad accompagnare mio fratello, il presidente Nicolás Maduro perchè condividiamo la missione storica di difendere i nostri popoli e i processi rivoluzionari, come fecero Bolívar y Sucre», ha dichiarato il mandatario boliviano, Evo Morales, al suo arrivo a Caracas.

Morales ha affermato che il Venezuela non è solo, perchè ora ci sono presidenti, governi e movimenti sociali che accompagnano la Rivoluzione.

Maduro ha prestato giuramento davanti al Tribunale Supremo di Giustizia (TSJ) per esercitare un nuovo mandato nel periodo 2019-2025.

«Siamo venuti in Venezuela a portare personalmente la solidarietà con il presidente Nicolás Maduro Moros, democraticamente eletto dal suo popolo», ha detto il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel.

Nelle votazioni del 20 maggio scorso il governante venezuelano ha ottenuto una indiscutibile vittoria, ottenendo il 67,84 per cento dei voti.

In un messaggio pubblicato nel suo account @DiazCanelB, della rete sociale Twitter, il presidente cubano ha chiamato a non sottovalutare il grande spiegamento di risorse degli avversari, per impedire che le forze progressiste e popolari si mantengano al Governo.

Delegazioni di 94 paesi e di organismi internazionali, come l’Alleanza Bolivariana per i Popoli di Nuestra America, l’UnioneAfricana, la Lega Araba e l’Organizzazione dei Paesi Esportatori diPetrolio hanno assistito alla nomina ufficiale di Maduro nellasede del TSJ.

Tra i mandatari presenti alla cerimonia, oltre a quelli di Bolivia e Cuba, il presidente di El Salvador, Salvador Sánchez Cerén; del Nicaragua, Daniel Ortega; di Osetia del Sud, Anatoli Bibílov e il primo ministro di San Vicente y las Granadinas, Ralph Gonsalves.

La cerimonia della nomina ufficiale si è svolta in un momento complesso, nel quale gli Stati Uniti e i loro alleati del detto Gruppo di Lima hanno tentato di disconoscere la volontà popolare espressa nelle urne e incrementare le pressioni, la guerra economica, il blocco e le campagne mediatiche contro la nazione sudamericana.

Numerose organizzazioni sociali del mondo, di fronte a questa situazione hanno serrato le fila per difendere il progetto della Rivoluzione Bolivariana.

Il Partito Vanguardia Popular, del Costarica, ha condannato il fatto che il Gruppo di Lima pretenda di trasformarsi in un potere assoluto, capace di decidere dei temi propri di altri paesi.

“Si tratta di un demenziale tentativo di colpo di Stato, con il proposito di rompere l’ordine autenticamente democratico e impadronirsi delle ricchezze che appartengono al popolo venezuelano”, ha segnalato.

La direzione del partito Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común (FARC), della Colombia, ha sottolineato l’appoggio al Governo bolivariano ed ha respinto la dichiarazione del Gruppo di Lima, catalogata come cinica e d’ingerenza.

«Il nostro partito riconosce e proclama la legittimità di Maduro, condanna l’atteggiamento vergognoso del governo colombiano, respinge la dichiarazione di Lima e appoggia senza dubbi la Rivoluzione Bolivariana», ha segnalato in un comunicato il Consiglio Politico Nazionale delle FARC.

Il Partito Comunista del Paraguay (PCP) ha espresso il suo appoggio assoluto al Venezuela, in momenti i cui s’incrementa l’intenzione di cancellare il suo progresso sociale.

Il Venezuela subisce nell’attualità un attacco coordinato tra l’imperialismo nordamericano ed europeo, i suoi alleati locali e i media delle imprese, ha avvertito il PCP.

Le organizzazioni sociali di Cile, Cuba, Uruguay, Messico, Repubblica Dominicana, Argentina e di altri paesi hanno espresso il loro appoggio al Venezuela e al suo presidente democraticamente eletto, Nicolás Maduro.

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