I medici cubani sono dove la Bolivia li necessita di più

Diciotto morti, migliaia di famiglie danneggiate e molte case distrutte sono alcuni dei risultati del mal tempo che devasta vari municipi della Bolivia  da una settimana.


Il ministro della Difesa, Javier Zavaleta, ha riconosciuto che queste cifre possono aumentare per via delle precipitazioni e degli smottamenti di terra  che si originano, nonostante gli sforzi degli attori pubblici per combattere questo fenomeno naturale che ha danneggiato anche circa 1500 ettari nell’oriente della nazione  sudamericana.

Molte località sono senza elettricità, con le lezioni sospese sino a nuovo avviso e con problemi di sanità, aveva indicato l’Agenzia Boliviana di Notizie  (ABI) venerdì 8 febbraio.

Per soccorrere, le brigate mediche mobili si sono trasferite nei municipi  danneggiati.

In accordo con le dichiarazioni di Carlos Reyes, direttore del Servizio Dipartimentale di Salute di Beni, nel municipio di San Borja, della provincia di Ballivián, si offre attenzione negli alberghi installati nel Gran Consiglio Tsimane nel Colosseo.

Reyes ha precisato che ogni giorno si assistono almeno 450 persone.

La brigata medica cubana presente in Rurrenabaque, un altro dei  municipi inondati dal mal tempo, ha pubblicato un messaggio in  Facebook nel quale  spiega il lavoro che realizzano.

Siamo stati agli ordini e nonostante il livello dei fiumi e il fango dei sentieri abbiamo accompagnato il popolo e garantito l’assistenza medica che porta con sé questo tipo di disastro,  come incidenti di massa e le epidemie.

I medici cubani hanno riaffermato che continueranno ad offrire i loro servizi, appoggiando nel recupero, un impegno che si è rinforzato dopo il messaggio di solidarietà del Presidente Miguel Díaz-Canel in Twitter.

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