Venezuela: pace e solidarietà di fronte alle minacce militari

Di fronte alle reiterate minacce militari del governo degli Stati Uniti contro il Venezuela, il presidente Nicolás Maduro ha chiamato alla solidarietà mondiale per chiedere la fine delle pressioni che continuano oggi sopra la nazione.

Il mandatario ha reiterato al suo omologo nordamericano, Doland Trump, che il paese non si arrenderà di fronte all’imperialismo e continuerà con dignità il suo cammino di pace, ha informato Prensa Latina.

«Washington manda missili e si prende il denaro degli altri: perchè Trump non aiuta i 40 milioni di poveri che esistono negli Stati Uniti, senza casa educazione, lavoro e salute?», ha chiesto il capo di Stato venezuelano.

Durante un incontro di lavoro per riattivare la campagna agricola, Maduro ha chiamato il popolo a sommarsi alla campagna di firme contro l’interventismo organizzato in ogni piazza Bolívar del paese.

«Oggi di nuovo il presidente degli Stati Uniti ha minacciato un intervento militare in Venezuela e io chiedo al mondo solidarietà », ha segnalato.

Il capo di Stato ha denunciato il blocco che dalla Casa Bianca pretende ostacolare l’importazione di sementi d granturco nel territorio sudamericano e lo ha definito un crimine contro la società.

Senza dubio la nazione ha tutte le condizioni per fare un grande salto nella produzione ed è una necessità attuale, ha sottolineato.

Mercoledì 13, Trump e il suo omologo colombiano, Iván Duque, hanno ratificato in un incontro realizzato nella capitale nordamericana i loro punti d’accordo rispetto alle azioni contro l’Esecutivo di Caracas.


Il popolo cubano esprime la sua solidarietà con il Venezuela

 

Ancora una volta il popolo cubano mostra la sua solidarietà con la fraterna  Repubblica Bolivariana e il suo presidente legittimo Nicolás Maduro  con le sue firme e i documenti d’identità in libri abilitati nei centri studenteschi,  di lavoro, in cooperativa, del settore contadino e in altri spazi comunitari di tutto il paese con il proposito di chiedere al popolo statunitense che il suo Governo metta giù le mani dal Venezuela.

Nella scuola pedagogica  Raúl Corrales Fornos, di Ciego de Ávila, Yolidis Hernández Pérez, studentessa del secondo anno delle magistrali, ha affermato che: «Come parte del popolo di Cuba i giovani ci sentiamo impegnati con la causa del popolo venezuelano e con il suo  Governo.

Per questa e per altre ragioni che molte generazioni di cubani hanno sofferto sulle propria pelle, diciamo No! alle azioni d’ingerenza degli Stati Uniti ».

L’iniziativa parte dall’assoluto appoggio alla Dichiarazione del  Governo Rivoluzionario contro l’intervento “umanitario” in questo paese con il quale gli USA tentano di camuffare la loro ingerenza militare.

La raccolta delle firme si estenderà sino al 20 febbraio ed esprime anche la condanna dell’indurimento delle misure economiche coercitive unilaterali contro il Venezuela.

Questo ampio movimento include la realizzazione di miting che comprendano anche la demarcazione delle circoscrizioni.  In questi si leggerà un richiamo per esporre le ragioni di questa denuncia in difesa della libera determinazione dei popoli e di fronte a una chiara minaccia alla sovranità di tutta la nostra regione, dichiarata Zona di Pace.

Tutta l’Isola si somma alla nobile causa di un popolo il cui unico “delitto” è stato mantenere un sistema sociale umanista vincolato ai più legittimi diritti umani.

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