Cuba-UE: disarmo

Cuba e l’Unione Europea (UE) hanno preso atto delle ampie aree di convergenza che hanno in materia di disarmo, nel corso di una riunione tenuta giovedì 7 marzo, nel contesto dell’attuazione dell’Accordo sul Dialogo Politico e la Cooperazione tra le parti.

Secondo un comunicato, i rappresentanti della nazione caraibica e del blocco regionale, giovedì hanno avuto il primo dialogo su “Disarmo e non proliferazione delle armi di distruzione di massa” e su “Traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro e di altre armi convenzionali”.

La sessione è stata presieduta dall’Ambasciatore Jacek Bylica, inviato speciale per il disarmo e la non proliferazione e del Servizio Europeo di Azione Estera, e dall’ambasciatore Rodolfo Reyes, direttore generale degli Affari Multilaterali e del Diritto Internazionale del Ministero delle Relazioni Estere di Cuba.

“Nell’incontro si è constatato che, in materia di disarmo, l’Unione europea e Cuba hanno ampie aree di convergenza”, indica il testo.
È stata anche sottolineata l’importanza di procedere verso il disarmo generale e completo come via per salvaguardare la pace, la sicurezza internazionale e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile.

Da parte cubana, è stata sottolineata l’alta priorità attribuita alla sfera del disarmo, un paese che è stato il quinto Stato a ratificare il Trattato sulla Proibizione delle Armi Nucleari.

La delegazione dell’isola ha sottolineato il valore del diritto dei popoli alla pace e in tal senso ha difeso la piena applicazione della Proclamazione dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, che è stata firmata dai capi di Stato e di Governo della regione nel II Vertice della CELAC, nel 2014.

La dichiarazione ha aggiunto che sono state scambiate opinioni ed esperienze sulla lotta contro il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro e di altre armi convenzionali, e la volontà di entrambe le parti di contribuire agli sforzi nazionali e il lavoro delle Nazioni Unite in questo settore è stato ratificato.

In questo contesto, la parte cubana ha rivendicato il legittimo diritto di tutti gli Stati di acquisire e possedere armi leggere e di piccolo calibro e armi convenzionali per soddisfare le loro legittime esigenze di sicurezza e di difesa nazionale.

È stata affrontate anche la questione dei danni generali causati dal blocco economico, commerciale e finanziario imposto a Cuba dal governo degli Stati Uniti, in particolare nell’ambito della cooperazione internazionale nel quadro delle Convenzioni sulla Proibizione delle Armi Chimiche e delle Armi Biologiche.

Allo stesso modo, ha indicato il testo, è stata ratificata la volontà di analizzare tutte le questioni sulla base del pieno rispetto dell’uguaglianza sovrana, dell’indipendenza, della legalità e della non ingerenza negli affari interni delle parti, anche quando ci sono posizioni diverse rispetto a alcuni di loro.

In precedenza, si è tenuto un incontro tra rappresentanti della società civile cubana ed europea, in cui sono state scambiate opinioni sul lavoro svolto e sul ruolo che devono sviluppare nella mobilitazione dei diversi settori della comunità internazionale, per affrontare il traffico illecito di armi leggere e di piccolo calibro e raggiungere il disarmo nucleare.

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