Mariane cubane, dalla radice dell’anima

Gratitudine e rispetto per le madri cubane, per queste donne «protettrici e tenere, ferme ed esigenti», –come le ha chiamate il Presidente Miguel Díaz-Canel in un messaggio in Twitter nel Gionro delle Madri– è stata l’essenza di ieri domenica, in tutto il paese, con un momento molto singolare a Santiago di Cuba, con l’omaggio  a Mariana Grajales.


«Grazie per dare vita,  casa, attenzioni e alimento. Per sostenere l’eroicità  quotidiana. Per partorire questo popolo che ci riempie d’orgoglio», ha indicato il mandatario nella rete sociale, ed ha aggiunto: «Bello il Giorno delle Madri, perchè ci ricorda l’omaggio che dobbiamo alle eroine di ogni giorno».

Di questo eroismo quotidiano trascende l’esempio vivo della donna che ha consegnato i suoi figli e le sue energie per la libertà dei cubani.

Mariana Grajales Cuello la chiamarono i genitori, ma Cuba la conosce già come Madre della Patria, perché è simbolo dell’amore più grande e del sacrificio maggiore.

Aveva creato i suoi germogli «nel rigore dei suoi costumi, nella fierezza delle sue tradizioni e nel dominio che aveva dell’educazione che si doveva imporre a un gruppo numeroso di giovani uomini», e si racconta che giunto il momento della lotta, «prese dalla parete della sala un crocefisso e disse a tutti: “In ginocchio tutti, padri e figli davanti a Cristo, che fu il primo uomo liberale che venne al mondo, e giuriamo di liberare la Patria o morire per lei»”».

Con questa fermezza è stata ricordata ieri, domenica, dai santiagheri a nome del popolo cubano nel cimitero Santa Ifigenia. Un’offerta di fiori in nome di milioni di figli è stata posta nel pantheon che custodisce i suoi resti da un battaglione delle cerimonie delle FAR formato, come la guardia d’onore, da giovani donne.

José Martí, impressionato, scrisse di Mariana: «Cosa c’era in questa donna, che epopea e che mistero c’erano in questa umile donna, che santità e unzione nel suo seno di madre, che decoro e grandezza ci fu nella sua semplice vita, che quando si scrive di lei è come dalla radice dell’anima, con tenerezza di figlio e come di profondo affetto?».

L’omaggio alla patriota cubana per il Giorno delle Madri, simbolizzando il lei tutte le madri dei nostri eroi e martiri, lo hanno guidato i membri del Comitato Centrale del Partito e le massime autorità del Partito e del Governo nella provincia, Lázaro Expósito Canto e Beatriz Johnson Urrutia, rispettivamente.


/Guardami, madre, e per il tuo amore non piangere,
se schiavo della mia età e delle mie dottrine
ho riempito il tuo cuore martire di spine, 
ma pensa che tra le spine nascono i fiori./  

Dalla prigione Doña Leonor ricevette una foto di José Martí con  l’uniforme carceraria e le catene che doveva trascinare, fissate alla caviglia. Dietro la foto erano scritti quei versi.

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