Los Aldeanos, l’USAID ed i piani contro Cuba

Raul Capote https://eladversariocubano.wordpress.com

Ed io dico che chi si presta  come peone del veleno, è due volte stupido e non voglio essere ballerino nella sua festa.

 Silvio Rodríguez

enemigo_raul_capoteAmmetto che è stata una sorpresa ascoltare il rap dedicato da Aldo alla destra fascista venezuelana “Para Venezuela, de Aldo”; uno tiene sempre, in questi casi, un pò di speranza, nonostante che la realtà dell’agire de Los Aldeanos durante la loro carriera musicale, indicava un cambiamento importante dal momento in cui entrarono in contatto con il promotore serbo Rajko Bozic, uno dei produttori dell’Exit Festival in Serbia.

Come scrittore, come intellettuale di questi tempi, ho sempre confidato che Los Aldeanos non sapessero chi muoveva i fili della trama in cui erano coinvolti, ma questa canzone, lastricata di messaggi predefiniti e come un pamphlet fa sospettare tutto il contrario.

downloadLa memoria mi porta al 2005, quando l’ufficiale della CIA René Greernwald, dopo una lunga conversazione sulla necessità di costruire a Cuba un simbolo di resistenza che superasse l’atomizzazione in cui si trovava la dissidenza cubana, mi parlò dell’importanza che poteva giocare in questa strategia la musica, per essere il popolo cubano un popolo dato alle più diverse espressioni musicali.

Greenwald m’indirizzò a realizzare un’indagine sui principali gruppi musicali cubani, soprattutto i più prestigiosi nel mondo giovanile e ci diede un software per disc jockey e vari CD di diversi gruppi di rap nordamericani e latino-americani.

Prima della visita di Greenwald e come parte del processo che portò al mio reclutamento come agente della CIA, nel 2005, aveva ricevuto nel 2004 un’ intensa preparazione nella strategia del Golpe Morbido.

La CIA dava molta importanza alla promozione tra la gioventù cubana all’idea della cosiddetta lotta nonviolenta. Il 2006 fu un anno complesso, l’annuncio della malattia del Comandante in Capo Fidel Castro ed il suo ritiro, per tale causa, dall’arena politica, generò una serie importanti di azioni da parte del governo USA e dei suoi servizi speciali per rovesciare, finalmente, la Rivoluzione; orchestrarono varie e diverse provocazioni, tra cui una mediatica rivolta popolare in Centro Avana, il 13 agosto, che seguendo le linee della Guerra di Quarta Generazione doveva facilitare l’occupazione militare di Cuba per “proteggere” i civili dal caos, dall’ingovernabilità e dalla morte.

La strategia del nemico seguiva passo passo molti dei 198 metodi di resistenza nonviolenta indicati dal manuale di Gene Sharp: falsi scioperi della fame, graffiti, guerra mediatica. Le Dame in Bianco, un gruppo creato seguendo tutti i parametri  del manuale, colori, simboli, sfruttamento dei sentimenti umanitari o religiosi, marce, azioni di strada, amplia copertura mediatica, ecc avrebbero giocato un importante ruolo in questo scenario, come parte della strategia di ciò che il Colonnello in pensione dell’Esercito USA e veterano del Vietnam, Bob Halvey alleato di Gene Sharp, chiamava jiu-jitsu politico, provocare l’uso della forza da parte dell’avversario ed usarla per minarlo e farlo cadere, isolandolo dalla gente.

Nel 2006 René Greenwald ritornò a L’Avana; questa volta mi propose di farmi carico della creazione di un’Agenzia di Rap. Spiegò che aveva bisogno, con urgenza, di un gruppo di richiamo che fosse in grado di raccogliere migliaia di giovani in qualsiasi piazza del paese.

Greenwald mi consegnò diversi CD con background e canzoni con testi molto critici; ti immagini, disse, un gruppo che canta questo davanti a migliaia di giovani… Che farebbe la polizia? Come pensi reagirebbe la Sicurezza dello Stato? L’ufficiale veterano della CIA stimava che io ero la persona ideale per il lavoro data la mia condizione di scrittore legata al mondo artistico del paese, essendo stato dirigente dell’Associazione Hermanos Saiz (AHS) in Cienfuegos e del Sindacato dei Lavoratori della  Cultura in Città de l’Avana. Rifiutai la proposta argomentando che lavoravo alla creazione di un’Agenzia Letteraria alternativa, compito guidato dallo stesso Greenwald, e che mi occupava un sacco di tempo e sforzi. Ci sono un sacco di soldi in questo progetto, insistette.

E sì che c’erano; l’Agenzia USA per lo Sviluppo Internazionale (USAID), l’Istituto Internazionale Repubblicano (IRI), gli strateghi del “golpe soft”, George Soros, dell’Open Society Institute, Gene Sharp, l’Albert Einstein Institute,  il Centro Internazionale per il Conflitto Non Violento (ICNC), che avevano partecipato alla creazione, organizzazione e finanziamento del gruppo OPTOR (resistenza) in Jugoslavia, erano dietro questi piani contro Cuba, Venezuela ed altri paesi.

Curiosamente nel 2009, due delle canzoni e alcuni background sentiti a casa, portati da Rene Greenwald, erano nel repertorio del duo Los Aldeanos.

bozicSecondo una denuncia recentemente realizzata dall’Agenzia AP, all’inizio del 2009, un contractor di un’agenzia federale USA inviò il promotore musicale serbo Rajko Bozic a Cuba, con l’ordine di reclutare uno dei rapper più popolari di L’Avana, per scatenare un movimento giovanile contro il governo cubano.

Il progetto diretto ai rapper cubani si attivava parallelamente alla realizzazione di altri progetti perfettamente collegati, come quello del cosiddetto twitter cubano ZunZuneo ed il progetto Genesis diretto a sviluppare leader del cambiamento tra gli studenti universitari; nel 2008 la CIA lanciò l’idea di introdurre in massa cellulari nel paese per ottenere attraverso il loro uso un’efficace mobilitazione, varie ONG servirono da copertura alla CIA per la distribuzione con il pretesto di “aiutare i cubani a migliorare l’accesso all’informazione ed alle comunicazioni” di telefoni intelligenti e altri media.

Una possibile variante dell’utilizzo di ZunZuneo era il seguente: gli utenti ricevono un messaggio di convocazione ad un concerto musicale di un gruppo molto popolare tra i giovani, migliaia di loro affollano il posto, ma non c’è tale concerto. I minuti passano e il malessere aumenta. Attivisti addestrati dalla CIA, confondendosi tra il pubblico, fomentano il malcontento, incolpano le autorità culturali per la loro inefficienza, etc. Un nuovo messaggio annuncia che i musicisti sono stati arrestati dalla polizia e s’indica il luogo dove stanno detenuti, gli attivisti obbligano la folla ad andare al luogo della presunta detenzione per chiedere spiegazioni … Possiamo immaginare come può terminare una situazione come questa. Nel 2009 il gruppo scelto dalla CIA per questa azione, pensata per una strada centrale de l’Avana, erano Los Aldeanos.

Continuo citando la denuncia di AP: per Bozic, la tensione con le autorità faceva parte del piano. L’ambiente dell’hip-hop, scrisse, era “abbastanza sovversivo per essere estremamente attraente, ma allo stesso tempo non troppo pericoloso per giocare in esso”.

Una grande promozione internazionale e sotterranea nel paese, poteva rendere intoccabile il duo, trio talvolta, e qualsiasi azione da parte delle forze di sicurezza in uno scenario pieno di giovani fan, avrebbe generato atti di resistenza e avrebbe agito come una forza unificante in lungo ed in largo del paese, mossa dalla simpatia dei giovani per la loro band preferita, strategie di marketing, l’uso di colori, di simboli avrebbe permesso ripetere, a medio termine, lo scenario della Serbia a Cuba.

creativeTutto ruotava intorno, come suggerito da AP, ad una strategia di manipolazione sottile. Bozic fu assunto da Creative Associates International, una società che sottoscrisse un contratto multimilionario con l’USAID. La conosciamo bene, la stessa di ZunZuneo, Piramideo e Commotion, la stessa di Alan Gross. Creative avrebbero contrattato Aldo e altri musicisti cubani per progetti che, apparentemente, erano iniziative culturali, ma che in realtà erano destinate ad aumentare la loro visibilità ed incoraggiare i loro fan a sfidare il governo di Cuba … c’era un precedente: il progetto di Bozic era ispirato ai concerti di protesta del movimento studentesco che aiutò a rovesciare l’allora presidente serbo Slobodan Milosevic, nel 2000.

Adrián Monzón, produttore al soldo dell’USAID, “creatore” della rete TalentoCubano.net che riuniva musicisti di tutto il paese – idea dell’USAID per creare un movimento sociale antigovernativo – seguendo lo stesso metodo usato, da anni, per formare giovani leader oppositori anti-Chavez in Venezuela, andò in Europa accompagnato da musicisti cubani appartenenti alla piattaforma Talento Cubano per addestrarli come leader.

Los Aldeanos parteciparono, quattro mesi più tardi, nel luglio 2010 all’Exit Festival di Belgrado. Per quanto riguarda questo evento AP scrive: “Pensi che il training ottenne concentrarli, un pò più, nel loro ruolo di attori della mobilitazione sociale?”, chiese Utset in una chat con Monzon. «Sì», rispose questo. “Ora hanno visto che ci sono altre persone, in altri luoghi, che lottano allo stesso modo ed anche in condizioni peggiori”. Ed ha aggiunto: “i serbi sempre ti dicono ‘se l’abbiamo fatto in Serbia SICURO che lo potete fare a Cuba'”.

aldo-el-aldeano-ft-highcollide-gIl passo successivo sarebbe stato nel Festival Rotilla, il più grande festival di musica elettronica dell’isola; anno dopo anno migliaia di giovani si riunivano per tre giorni vicino alla spiaggia, buona musica, balli, divertimento sano e non così sano si univano in quel luogo. Los Aldeanos furono invitati a partecipare all’ edizione 2010, acclamati dalla folla, sfidarono la polizia e presero in giro tutte le istituzioni e personalità del governo passarono loro per la mente. La provocazione poteva dar risultati, 15000 giovani riuniti nel luogo assistettero come i loro idoli musicali sfidavano le autorità e criticavano la Rivoluzione, si rivolgevano con linguaggio volgare alla polizia, provocavano, offendevano, senza dubbio il corso nelle sedi di Otpor dava i suoi primi frutti.

Era la cuspide del progetto, che infine non trovò terreno fertile in una nazione che ha notevoli difese contro piani come questo. Al “successo” dell’agire in Rotilla seguirono una serie di fallimenti clamorosi; non riuscivano a fruttificare la ripetizione, a Cuba, dell’esperienza Serbia, anche perché Cuba non è la Serbia, né è alcuno altro dei luoghi in cui la strategia del Golpe Morbido ha dato risultati. A Cuba prevale un’autentica Rivoluzione, frutto del divenire storico della nazione, che ha radici nel pensiero radicale rivoluzionario che le ha dato origine.

L’arsenale scatenato dalle cosiddette rivoluzioni non-violente o golpi morbidi, cerca la sconfitta simbolica dell’avversario; Gene Sharp ha detto una volta, all’Università di Harvard, “Io dico che la lotta nonviolenta è lotta armata, noi combattiamo con armi psicologiche, armi sociali, armi economiche ed armi politiche”. Ciò di cui si tratta è ottenere che l’avversario si sgretoli, che lo stato svanisca, privato dello spirito che la sostiene, sconfiggendo le sue icone, cambiando l’immaginario, distruggendo i simboli. Confondere, distruggere il morale, spezzare la volontà di resistere sono tre principi di base di questa guerra.

A Cuba, nell’immaginario, nel simbolico prevalgono le icone di una rivoluzione, autentica, la logica, il senso comune del popolo cubano continuano a rimanere socialisti, contro questa realtà hanno fallito uno dopo l’altro i piani USA.

Aldo ora risiede a Tampa e anche se s’impegna in un raptus, forse di decoro, a negarlo, noleggia il suo talento agli assassini della destra fascista venezuelana, nel peggior stile dei canali televisivi spazzatura di Miami.

Bozic, il serbo, possiamo seguirne la pista del suo tour per Tunisia, Ucraina, Libano e Zimbabwe. Dicono alcuni amici corrispondenti stampa che lo hanno visto in Ucraina, a Maidan, organizzando concerti quando, a causa delle basse temperature e l’esaurimento di protesta, la gente ritornava a casa. I promotori del colpo di stato in Ucraina avevano bisogno di mantenere, ad ogni costo, piena la Piazza.

Los Aldeanos, l’USAID y los planes contra Cuba

Y digo que el que se presta para peón del veneno, es doble tonto y no quiero ser bailarín en su fiesta.
Silvio Rodríguez

Reconozco que fue una sorpresa escuchar el rap dedicado por Aldo a la derecha fascista venezolana “Para Venezuela, de Aldo”, uno guarda siempre, en estos casos, un pedacito de esperanza, a pesar de que la realidad del accionar de Los Aldeanos durante su carrera musical, indicaba un cambio importante desde el momento en que entraron en contacto con el promotor serbio Rajko Bozic uno de los productores del EXIT Festival en Serbia.

Como escritor, como intelectual de estos tiempos, siempre confié en que Los Aldeanos no conocían quien movía los hilos de la trama en la que estaban involucrados, pero esta canción, empedrada de mensajes preelaborados y panfletaria hace sospechar todo lo contrario.

La memoria me lleva al año 2005 cuando el oficial de la CIA René Geernwald, luego de una larga conversación sobre la necesidad de construir en Cuba un símbolo de resistencia que superara la atomización en que se encontraba la disidencia cubana, me habló de la importancia que podía jugar en dicha estrategia, la música, por ser el pueblo cubano un pueblo dado a las expresiones musicales más diversas.

Greenwald me orientó realizar una investigación de los principales grupos musicales cubanos, sobre todo los de más prestigio en el mundo juvenil y nos entregó un programa informático para disc Jake y varios CD de diferentes grupos de rap norteamericanos y latinoamericanos.

Antes de la visita de Greenwald y como parte del proceso que llevó a mi reclutamiento como agente de la CIA en el 2005, había recibido durante el año 2004 una intensa preparación en la estrategia del Golpe Suave.

La CIA le daba mucha importancia a la promoción entre la juventud cubana de la idea de la llamada lucha no violenta. El año 2006 fue un año complejo, el anuncio de la enfermedad del Comandante en Jefe Fidel Castro y su retiro por esa causa de la arena política, generó una serie importante de acciones por parte del gobierno de los Estados Unidos y sus servicios especiales para derrocar, al fin, a la Revolución, orquestaron varias y diversas provocaciones, entre ellas un mediático levantamiento popular en Centro Habana, el 13 de agosto, que siguiendo los lineamientos de la Guerra de Cuarta Generación debía facilitar la ocupación militar de Cuba para “proteger” a los civiles del caos, la ingobernabilidad y la muerte.

La estrategia del enemigo seguía paso a paso muchos de los 198 métodos de resistencia no violenta indicados por el manual de Gene Sharp, falsas huelgas de hambre, grafitis, guerra mediática. Las Damas de Blanco, grupo creado siguiendo todos los parámetros del manual, colores, símbolos, explotación de sentimientos humanitarios o religiosos, marchas, acciones de calle, amplia cobertura mediática, etc. Jugarían un importante papel en este escenario como parte de la estrategia de lo que el Coronel retirado del Ejército de los Estados Unidos y veterano de Vietnam Bob Halvey, aliado de Gene Sharp, llamaba el jiu-jitsu político, provocar el uso de la fuerza por parte del contrario y usarla para socavarlo y hacerlo caer, aislándole de la gente.

En el año 2006 René Geenwald regresó a La Habana, esta vez propuso me hiciera cargo de la creación de una Agencia de Rap. Explicó que necesitaban con urgencia un grupo de alta convocatoria que fuera capaz de reunir a miles de jóvenes en cualquier plaza del país.

Greenwald me entregó varios CD con background y canciones con textos muy críticos, te imaginas, dijo, a un grupo cantando esto ante miles de jóvenes, ¿Qué haría la policía? ¿Cómo crees que reaccionaría la Seguridad del Estado? El veterano oficial CIA estimaba que yo era la persona ideal para el trabajo dada mi condición de escritor vinculado al mundo artístico del país, por haber sido dirigente de la Asociación Hermanos Saiz (AHS) en Cienfuegos y del Sindicato de Trabajadores de la Cultura en Ciudad de la Habana. Rechacé la propuesta argumentando que trabajaba en la creación de una Agencia Literaria alternativa, tarea orientada por el mismo Greenwald y que me llevaba mucho tiempo y esfuerzos. Hay mucho dinero en este proyecto insistió.

Y sí que lo había, la Agencia de Estados Unidos para el Desarrollo Internacional (USAID), el Instituto Republicano Internacional (IRI), los estrategas del “golpe suave”, George Soros, del Instituto Sociedad Abierta, Gene Sharp, el Instituto Albert Einstein, el Centro Internacional para el Conflicto No Violento (ICNC), que habían participado en la creación, organización y financiamiento del grupo OPTOR (resistencia) en Yugoslavia, estaban detrás de estos planes contra Cuba, Venezuela y otras países.

Curiosamente en el año 2009, dos de las canciones y algunos background escuchados en casa, traídos por Rene Greenwald, estaban en el repertorio del dúo Los Aldeanos.

Según denuncia realizada recientemente por la Agencia AP, a principios de 2009, un contratista de una entidad federal de Estados Unidos envió al promotor musical serbio Rajko Bozic a Cuba, con la orden de reclutar a uno de los raperos más conocidos de La Habana, para desatar un movimiento juvenil en contra del gobierno cubano.

El proyecto dirigido a los raperos cubanos se activaba paralelamente a la creación de otros proyectos perfectamente enlazados, como el del llamado twitter cubano Zunzuneo y el proyecto Génesis dirigido a formar líderes de cambio entre los jóvenes universitarios, en 2008 la CIA planteó la idea de introducir celulares al país de forma masiva para lograr mediante su uso una eficaz movilización, diferentes ONG servirían de tapadera a la CIA para la distribución, bajo el pretexto de “ayudar a los cubanos a mejorar el acceso a la información y a las comunicaciones” de teléfonos inteligentes y otros medios.

Una posible variante del uso de Zunzuneo era el siguiente, los usuarios reciben un mensaje convocándolos para un concierto de música de un grupo muy popular entre la juventud, miles de ellos se congregan en el lugar indicado, pero no hay tal concierto. Los minutos pasan y el malestar aumenta. Activistas entrenados por la CIA, mezclados entre el público, fomentan el descontento, culpan a las autoridades culturales por su inefectividad, etc. Un nuevo mensaje anuncia que los músicos han sido detenidos por la policía y se indica el lugar donde están aprehendidos, los activistas compulsan a la multitud a dirigirse al lugar de la supuesta detención para exigir una explicación… Podemos imaginar en qué puede terminar una situación como esa. En el 2009 el grupo elegido por la CIA para esta acción, pensada para una céntrica calle capitalina, fueron Los Aldeanos.

Continúo citando la denuncia de la AP: Para Bozic, la tensión con las autoridades era parte del plan. El entorno hip-hop, escribió, era “lo suficientemente subversivo para ser extremadamente atractivo, pero al mismo tiempo no demasiado peligroso para jugar en él”.

Una gran promoción internacional y underground en el país, podía hacer intocable al dúo, ya a veces trío, y cualquier acción de las fuerzas de seguridad en un escenario repleto de jóvenes seguidores, generaría actos de resistencia y actuaría como una fuerza aglutinadora a lo largo y ancho del país, movida por la simpatía de los jóvenes a su grupo favorito, estrategias de marketing, uso de colores, de símbolos permitirían repetir a mediano plazo el escenario de Serbia en Cuba.

Todo giraba en torno, como plantea la AP, a una estrategia de manipulación sutil. Bozic fue contratado por Creative Associates International, una compañía que suscribió un contrato multimillonario con USAID. La conocemos bien, la misma de Zunzuneo, Piramideo y Commotion, la misma de Alan Gross. Creative contratarían a Aldo y a otros músicos cubanos para proyectos que aparentemente eran iniciativas culturales pero que en realidad estaban dirigidos a impulsar su visibilidad y estimular a sus fans para retar al gobierno cubano… había un precedente: el proyecto de Bozic se inspiró en conciertos de protesta del movimiento estudiantil que ayudó a derrocar al entonces presidente serbio Slobodan Milosevic en 2000.

Adrián Monzón, realizador a sueldo de la USAID, “creador” de la red Talento Cubano.net que reunía a músicos de todo el país, -idea de la USAID para crear un movimiento social antigubernamental-. Siguiendo el mismo método utilizado para formar durante años a los jóvenes líderes opositores antichavistas en Venezuela, viajó a Europa acompañado por músicos cubanos pertenecientes a la plataforma Talento Cubano para entrenarlos como líderes.

Los Aldeanos participaron 4 meses después en julio del 2010 en el Exit Festival de Belgrado. Con respecto a este acontecimiento escribe la AP “¿Crees que el training consiguió enfocarlos un poco más en su rol como actores de movilización social?”, preguntó Utset en un chat con Monzón. “Sí”, respondió este. “Ahora vieron que hay otras gentes en otros lugares luchando igual e incluso en condiciones peores”. Y agregó: “los serbios todo el tiempo te dicen ‘si lo hicimos en Serbia SEGURO que lo pueden hacer en Cuba”’.

El siguiente paso se daría en el Festival Rotilla, el mayor festival de música electrónica de la isla, años tras años miles de jóvenes se reunían durante tres días cerca de la playa, buena música, baile, divertimento sano y no tan sano se juntaban en ese lugar, Los Aldeanos fueron invitados a participar en la edición del 2010, aclamados por la multitud, retaron a la policía y se burlaron de cuanta institución y personalidad del gobierno les pasó por la mente. La provocación pudo dar resultados, 15, 000 jóvenes reunidos en el lugar presenciaron como sus ídolos musicales desafiaban a las autoridades y criticaban a la Revolución, se dirigían con lenguaje soez a la policía, provocaban, ofendían, sin dudas el curso en los predios de OTPOR daba sus primeros frutos.

Fue la cúspide el proyecto, que finalmente, no encontró terreno fértil en una nación que tiene notables defensas contra planes como este. Al “éxito” de la actuación en Rotilla le siguieron una serie de estruendosos fracasos, no lograba fructificar la repetición en Cuba de la experiencia Serbia, entre otras cosas porque Cuba no es Serbia, ni es ninguno de los lugares donde la estrategia del Golpe Suave ha dado resultado. En Cuba prevalece una Revolución auténtica, fruto del devenir histórico de la nación, enraizada en el pensamiento radical revolucionario que le dio origen.

El arsenal desatado por las llamadas revoluciones no violentas o golpes suaves, busca la derrota simbólica del contrario, Gene Sharp dijo en una oportunidad en la Universidad de Harvard “Yo digo que la lucha no violenta es lucha armada, nosotros combatimos con armas psicológicas, armas sociales,armas económicas y armas políticas”. De lo que se trata es de lograr que el adversario se desmorone, que el estado se desvanezca, privado del espíritu que lo sostiene, derrotando sus íconos, cambiando el imaginario, destruyendo los símbolos. Confundir, destruir la moral, quebrar la voluntad de resistir son tres principios básicos de esta guerra.

En Cuba, en el imaginario, en lo simbólico prevalecen los iconos de una revolución auténtica, la lógica, el sentido común del pueblo cubano siguen siendo socialistas, contra esa realidad han fracasado una y otra vez los planes estadounidenses.

Hoy Aldo reside en Tampa y aunque se empeñe en un rapto quizás de decoro en negarlo, alquila su talento a los asesinos de la derecha fascista venezolana, al peor estilo de los canales de televisión chatarra de Miami.

A Bozic, el serbio, podemos seguirle la pista de su recorrido por Túnez, Ucrania, Líbano y Zimbabue. Dicen unos amigos corresponsales de prensa que le vieron en Ucrania, en Maidan, organizando conciertos de música cuando, debido a las bajas temperaturas y al agotamiento de la protesta, la gente marchaba a sus casas. Los promotores del golpe en Ucrania necesitaban mantener llena la Plaza a como diera lugar.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.