I contadini dell’America Latina riuniti a Cuba

Per la prima volta, da martedì, l’Isola grande della Antille accoglie un’edizione del Congresso della Coordinatrice Latinoamericana delle Organizzazioni della Campagna.

Per la prima volta, da martedì, l’Isola grande della Antille accoglie un’ edizione del Congresso della Coordinatrice Latinoamericana delle Organizzazioni della Campagna (CLOC), che con il suo carattere anti neoliberale e antimperialista, esprime una permanente solidarietà con la Rivoluzione Cubana e con i processi popolari e progressisti nel continente.

Sono 350 i delegati di 21 paesi dell’area che partecipano all’incontro nel quale intervengono anche invitati nazionali e internazionali che hanno iniziato le sessioni con un’assemblea dedicata ai giovani del settore.

L’evento si svolgerà sino a domenica 30 giugno. Nell’agenda tecnica è incluso il dibattito di temi come la costruzione del Socialismo nell’attuale contesto politico, economico e sociale dell’America Latina e dei Caraibi, la riforma agraria, l’unità e il femminismo contadino e popolare.

Il Centro integrale dell’Associazione dei Piccoli Agricoltori “Niceto Pérez”, ubicato nel municipio di Güira de Melena, ( Artemisa), sarà la sede centrale di questa settima edizione del Congresso della CLOC, effettuato precedentemente in Perù, Brasile, Messico, Guatemala, Ecuador e Dopo venticinque anni dalla sua creazione, questa istanza con articolazione continentale, ratifica il su impegno assoluto con la lotta sociale rappresentata dai movimenti dei contadini, dei lavoratori, degli indigeni e degli afro discendenti.

Questo diapason d’interessi fa sì che sia formata da 84 organizzazioni di 22 paesi dell’America Latina e dei Caraibi, che hanno voce anche in organismi internazionali affini.

Sono più di 300 i delegati al VII Congresso della Coordinatrice Latino Americana delle Organizzazioni della Campagna o (CLOC), cominciato martedì 25 nel municipio di Guira de Melena, che hanno espresso una decisa condanna dell’ingiusta Legge Helms Burton e del criminale blocco statunitense imposto a Cuba.

Queste dichiarazioni hanno aperto il Congresso, preludio di quello che costituiscono l’unità e lo scambio d’ esperienze nella lotta contro l’imperialismo, il neoliberismo e le politiche discriminatorie di razza, genere e occupazioni.

Yudeisy Morejon Puentes, la presidente di un’organizzazione di base dell’Associazione Nazionale dei Piccoli Agricoltori (ANAP) nel territorio sede dell’incontro, è intervenuta rappresentando la donna contadina, per segnalare il ruolo dei giovani nello sviluppo economico, politico e sociale dei paesi dell’America Latina y el Caribe.

Nel suo discorso ha condannato l’intromissione degli USA nei temi interni di Venezuela e Nicaragua.

La situazione che affrontano i giovani dell’area per via della scalata neoliberale, e la dispersione prodotta dalla persecuzione sono state esposte da rappresentanti del Venezuela e della Colombia che hanno difeso la sovranità e i diritti alimentari dei contadini, che soffrono limiti nell’educazione e soffrono per la povertà e la fame, anche se sono loro che lavorano la terra.

Poi hanno ricordato che il lemma «Unità, Lotta, Battaglia e Vittoria», è stato reiterato dal Comandante Hugo Chávez ed ha piena vigenza in questo evento di giovani, che affermano la loro decisione di fare tutto il possibile per globalizzare la lotta e la speranza.

Karina Arévalo, coordinatrice di formazione del Fronte Nazionale Contadino “Ezequiel Zamora”, del Venezuela, ha portato l’esempio di situazioni nelle quali avviene la partecipazione dei giovani, non solo della campagna, perché il lavoro uniti con quelli delle zone urbane è un altro obiettivo che si vuole rinforzare.

Delegati di 20 paesi partecipano a questo incontro di giovani contadini nella CLOC, uno dei temi del dibattito in questi giorni di Congresso nel quale si analizzano le problematiche delle donne e degli afro discendenti nel settore.

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