Più di 13 milioni di firme di venezuelani contro le ostilità di Trump

L’iniziativa di raccolta delle firme contro il blocco imposto dagli USA al Venezuela è continuata in tutte le principali città del paese sudamericano, il giorno dopo la positiva giornata mondiale contro la politica ostile del presidente Donald Trump verso Caracas, nella quale il Venezuela si è coperto dei colori della vittoria e dell’unità.

In differenti città venezuelane le persone vanno ai tavolini disposti per raccogliere milioni di firme che saranno inviate all’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU).

Le firme, ha informato Telesur, si raccolgono in tutto il mondo e quindi si consegneranno nella sede della ONU al segretario generale António Guterres, per far sì che si realizzino azioni per eliminare tutte le sanzioni imposte da Trump, che danneggiano la popolazione venezuelana.

«Abbiamo raccolto più di 13 milioni di firme solo nella patria venezuelana», ha detto da Caracas il ministro per la Comunicazione, coordinatore della giornata mondiale «Non più Trump», Jorge Rodríguez, che ha specificato che le firme saranno raccolte per un mese.

Non più Trump

Il presidente della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Nicolás Maduro, ha definito la manifestazione di massa svolta durante la Giornata Mondiale di Protesta con la consegna «Non più Trump», alla quale hanno partecipato migliaia di persone come «Un’immensa, monumentale e bella protesta mondiale contro Donald Trump e la sua politica d’aggressione imperialista».

Il mandatario venezuelano ha invitato i settori economici del paese, pubblici e privati, a sommare gli sforzi per elevare la produzione in diverse aree e garantire la protezione integrale del popolo venezuelano.

Ed ha aggiunto: «Necessitiamo più lavoro, produzione, disciplina e dedizione di tutto il settore economico degli imprenditori. Facciamolo per il Venezuela. Noi dobbiamo continuare ad elevare aumentandola, la capacità di produzione».

La campagna è stata convocata dal presidente venezuelano, dopo che Trump ha firmato il 5 agosto un ordine esecutivo che blocca i beni statali del Venezuela negli Stati Uniti.

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