Vzla: implicazioni regionali ed internazionali della guerra

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Presentiamo la parte saliente di un dettagliato studio comparso in inglese (qui) e in francese (qui) della dott.ssa Maria Paez Vicor, sociologa venezuelana, docente all’Università di Toronto (Canada).Il testo ha per titolo Venezuela: Disturbing Echoes of History.

Maria Paez Victor – Le ramificazioni dell’attacco contro il socialismo bolivariano venezuelano e’ un’erosione delle ipotesi stesse su cui -finora- gli Stati hanno basato la loro sicurezza. Il principio di “Westfalia” della sovranità degli Stati, esistente dal 1648, che ha generato lo Stato-nazione moderno, è sotto attacco reale da parte di potente corporazioni. Queste, considerano come un pericolo sia la sovranità nazionale che la democrazia popolare, fattori che identificati come minacce all’accumulazione di capitali con lo sfruttamento della terra, acqua e popoli.

Una democrazia partecipativa come quella esistente in Venezuela rappresenta un pericolo peculiare. Le imprese hanno l’abitudine di lavorare con le elites economiche, culturali e soprattutto politiche, utilizzando i “rappresentanti” nel quadro della democrazia rappresentativa.

L’esercizio imprevedibile e spesso incontrollabile del potere popolare nei comuni, consigli comunali, collettivi, congressi e urne, diventa una forza che le forze industriali combattono con determinazione implacabile. In Venezuela la lotta di classe ha scavalcato barriere formidabili con la sua democrazia partecipativa. Ha fornito un esempio regionale che gli Stati Uniti considerano come nocivo per la loro egemonia, e a quel che dovrebbe fare. Come Cellina Della Croce ci fa osservare:

“Il Venezuela e’ il cuore d’una guerra geopolitica condotta dal capitale mondiale, con alla testa gli Stati Uniti, per distruggere una volta per tutte qualsiasi agenda che metta al centro la popolazione”. Non c’e’ da ingannarsi: la lotta del popolo venezuelano oggi, come negli anni 1800, definirà il destino dell’intera regione.

Non e’ un’esagerazione. Se gli Stati Uniti e i loro alleati distruggessero il Venezuela bolivariano, attaccherebbero immediatamente Cuba, Nicaragua e la Bolivia, come hanno pubblicamente proclamato. Di fatto, impedirebbero a qualsiasi governo regionale una vera autodeterminazione, qualora fosse nociva per gli interessi degli Stati Uniti e del capitalismo. La sorte della rivoluzione bolivariana in Venezuela determinerà in gran misura il trionfo o il fallimento di ogni forma di socialismo come alternativa praticabile al capitalismo selvaggio.

In conclusione, la guerra economica contro il Venezuela racchiude implicazioni politiche internazionali:

1) Le leggi e i trattati internazionali fondamentali -che per vari secoli- hanno preservato la pace tra Stati-sovrani, e che hanno anche regolamentato lo svolgimento delle guerre, sono ora apertamente violate.
2) I regolamenti e i principi della proprietà e delle banche, oggi sono ignorati; che le banche si approprino degli utili e dei depositi di altri paesi, sgretola il sistema bancario; che delle società solide e riconosciute possano essere confiscate da un altro paese per ragioni squisitamente politiche, attenta alla sicurezza giuridica delle società pubbliche.
3) Sono state calpestate le convenzioni diplomatiche che garantiscono la sicurezza delle ambasciate straniere con l’assalto a l’occupazione dell’ambasciata del Venezuela à Washington.
4) Alcune nazioni poderose hanno rifiutato il riconoscimento dei legittimi rappresentati del governo, ed hanno tentato persino di istallare rappresentanti-bidone di un governo fantoccio.
5) I diritti dell’uomo  e le questioni umanitarie sono utilizzate in malafede come armi politiche, mettendo cosi’ in pericolo un gran numero di persone innocenti
6) Le illegali e immorali sanzioni economiche sono diventate strumenti di una guerra non dichiarata, che castiga collettivamente l’intera popolazione e causa decine di migliaia di morti. Il tutto, contravvenendo alla Convenzione di Ginevra.

Il Venezuela, che rappresenta il socialismo del secolo XXI, non risponde come gli aggressori vorrebbero. Assieme a Cuba resiste a tutte le pressioni. I venezuelani hanno dimostrato, anche dopo attacchi molto violenti, che sono determinati ad essere liberi di scegliere il loro tipo di governo e di utilizzare le loro abbondanti risorse per il bene comune. Come ha sottolineato Della Croce, al pari del Vietnam, il Venezuela e’ il est le “domino” che non cadrà mai.

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