Confermati i cyberattacchi USA contro il Venezuela

TeleSur http://aurorasito.altervista.org

Le indagini della società di sicurezza informatica slovacca ESET rivelavano un avanzato attacco spionistico di hacker statunitensi contro le Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) del Venezuela, coll’obiettivo di identificarne le unità militari più “vulnerabili”.

Secondo il ricercatore dell’azienda, Alexis Dorais-Joncas, gli attacchi informatici sono comandati da hacker con conoscenza del gergo militare e si concentrano sulla ricerca di informazioni su rotte, logistica e posizioni dei sistemi di difesa.

“In questo caso, siamo abbastanza sicuri che la maggior parte delle vittime di tali hacker appartenga all’esercito venezuelano, in base ai documenti che hanno catturato”. Una delle strategie di spionaggio utilizzate è nota come “Trojan Horses in Bits”, insieme alla pratica del phishing, afferma il rapporto.

Tecniche di tale tipo furono anche registrate negli ultimi anni negli attacchi contro sistemi informatici di Ecuador, Colombia e Nicaragua, ma ora sono concentrati contro le strutture del governo venezuelano, secondo l’indagine di ESET.

Gli esperti slovacchi contavano da marzo 50 computer dello Stato venezuelano infetti, dove in diversi casi gli hacker riuscivano ad ottenere documenti d’intelligence militare riservati. Inoltre, la società di sicurezza Kaspersky, con anni di esperienza nel campo dei computer, identificava un gruppo di hacker che aveva operato dal 2010 contro il Venezuela, i ricercatori li catalogavano col nome di “Mechete”.

Nel 2015 si apprese che dall’ambasciata nordamericana a Caracas, la National Security Agency (NSA) spiò 10000 dipendenti dei Petróleos de Venezuela (PDVSA) di proprietà dello Stato, archiviando più di 900 identificativi e password , come denunciato all’epoca da TeleSUR e dalla rivista elettronica The Intercept.

“Ma questo scandalo non si sente quando aerei statunitensi sbarcano a Cúcuta o l’esplorazione radio dell’aeronautica nordamericana sul nostro territorio è aumentata dell’800%”, dichiarava il Ministro della Difesa venezuelano Vladimir Padrino López.

Da parte sua, il Ministro delle Comunicazioni Jorge Rodríguez confermava che il sorvolo degli aerei statunitensi che ripetutamente violavano lo spazio aereo potrebbe essere collegato a spionaggio ed attacchi informatici, che definiva grave minaccia alla sicurezza del Venezuela .

Traduzione di Alessandro Lattanzio

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