Riflessioni su Ecuador e Venezuela

Fabrizio Verde www.lantidiplomatico.it

La sollevazione popolare in Ecuador scatenata dalla volontà del presidente Lenin Moreno di implementare un pacchetto di misure antipopolari richieste dal Fondo Monetario Internazionale ci porta ad effettuare alcune necessarie riflessioni.

Innanzitutto basta vedere chi sostiene Lenin Moreno e condanna la rivolta popolare per comprendere come questa sia una spontanea rivolta popolare contro l’infame ritorno in Ecuador del neoliberismo più selvaggio dopo che questo era stato bandito dai governi guidati da Rafael Correa. Un decennio di rara stabilità politica per l’Ecuador dove il paese andino cresceva economicamente e il popolo migliorava le proprie condizioni materiali di vita.

Il traditore Lenin Moreno ha incassato il sostegno dei governi di destra della regione: da Duque a Bolsonaro passando per Macri, Juan Orlando Hernandez, Martin Vizcarra e Sebastián Piñera.

Insomma, tutti i presidenti che hanno agito in funzione del golpe e fomentato il golpe in Venezuela. Sostenendo tutte le peggiori azioni di stampo terroristico compiute contro il governo Maduro e il popolo venezuelano. Ovviamente trincerandosi dietro il paravento della lotta per la democrazia in Venezuela che sarebbe stata usurpata da Nicolas Maduro.

Proprio loro che a stento riescono a controllare i propri paesi tutti piegati da crisi economico-sociali scatenate dalla scellerata applicazione nel neoliberismo più selvaggio. Gli stessi che calpestano i diritti umani dei propri popoli e non rispettano i minimi standard di democrazia.

Però tutti tacciono.

Come è naturale che sia perché loro sono marionette di Washington. Quindi possono reprimere e affamare i propri popoli tra gli applausi dei media internazionali e con esplicito consenso statunitense.

Il popolo ecuadoriano non trova alcun supporto internazionale e la condanna delle destre sudamericane schiave di Washington perché si è ribellato al Fondo Monetario Internazionale. A quelle misure che avrebbero riportato il paese ai tempi della ‘larga noche neoliberal’. Un periodo nero che i popoli in America Latina non hanno dimenticato.

Nella giornata di ieri abbiamo visto il popolo ecuadoriano inferocito assaltare il palazzo presidenziale a Quito e la sede dell’Assemblea Nazionale. A riprova della distanza che ha messo Lenin Moreno tra il governo e il popolo. Al contrario di quanto accade in Venezuela dove ogni qualvolta i golpisti entrano in azione, il popolo accorre a Palazzo Miraflores per difendere il proprio governo. A dimostrazione che in Venezuela vi è un genuino governo popolare, difeso e voluto dal popolo. Al netto delle fake news di chi spinge la narrazione di un governo dittatoriale che si regge in piedi solo grazie al sostegno dell’esercito.

Un’ultima annotazione: il popolo ecuadoriano protesta contro il proprio governo per gli stessi identici motivi per cui il popolo venezuelano difende il proprio. I popoli coscienti rigettano il neoliberismo.

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