La vera ONU è nell’ELAM

Per Quantamie Wilson, di Santa Lucía, la parola Cuba non è estranea già da tempo. Per molti anni Cuba ha dato borse di studio a giovani dei Caraibi ed è come un sogno per molti bambini crescere e voler essere medici dell’Isola.

Molti dottori di Santa Lucia hanno studiato qui. Senza andare molto lontano mi cugino e poi mia sorella che è diventata infermiera », narra la giovane iscritta al secondo anno nella Scuola Latinoamericana di Medicina (ELAM) e vede come una grande opportunità laurearsi nell’Isola Grande delle Antille.

Quando si chiede a Bwambale Hagai, dell’Uganda, come si sta nella ELAM, risponde in quasi perfetto spagnolo: «Devo ringraziare il Governo cubano per averci permesso di studiare nella facoltà dei nostri sogni. Non siamo qui per sbaglio, ma per realizzare qui a Cuba questa meta tanto importante».

Hagai, anche lui al secondo anno di medicina e vicepresidente del Comitato Esecutivo Studentesco di questa Scuola di Medicina, parla con affetto speciale dei suoi “Prof.” che ogni giorno lo accompagnano.

«Qui ho imparato molto grazie a miei maestri. La maggioranza dei medici che si laureano a Cuba sono medici integrali perchè ci formano proprio per questo»,ha aggiunto il futuro dottore.

La ELAM, dice, ci offre anche la possibilità di sviluppare altri talenti. «Non solo stiamo nelle aule studiando Medicina, ma scopriamo le abilità che ha ogni studente e approfittiamo della multiculturalità che c’è in questa scuola dove sono rappresentati più di cento paesi. E anche per imparare come vivono e si comportano i cubani. Credo che alla fine degli studi siamo cubani, però nati in altre terre», spiega il giovane.

Quantamie Wilson si sorprende ancora nel vedere tante «culture differenti, persone distinte, coesistendo nello stesso spazio. avere amici di tutto i mondo è un’esperienza unica e posso dire con orgoglio che studio assieme a giovani di tutto il pianeta».

LA SALUTE CHE CI UNISCE

Gli studenti della ELAM, un’istituzione fondata dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz e che il prossimo 15 novembre arriverà ai suoi vent’anni d’esistenza, vedono in questo centro più che un’istituzione docente, vedono un luogo dove si coltivano il rispetto e l’amore per l’umanità.

A proposito del Comitato Esecutivo Studentesco, Quantamie e Bwambale dicono d’avere così l’opportunità di contare su uno spazio per parlare delle decisioni che si adottano, per includere tutti gli interessi degli alunni, la pianificazione dei temi accademici, i differenti compiti, gli orari…

«Abbiamo il privilegio d’andare in qualsiasi dipartimento della scuola dove ci attendono con un abbraccio di padre o madre, perchè questa è la nostra casa, afferma il giovane ugandese, che pone uno dopo l’altro i più diversi progetti che si stimolano dalle 15 segreterie del’Esecutivo, che cercano di trasformare le nostre vite come medici, ma medici integrali».

«Non possiamo dimenticare il vincolo che hanno la medicina comunitaria e la medicina moderna. Qui quello che facciamo è studiare la medicina generale integrale e apprendere come portare i servizi a chi non ha l’opportunità di riceverli per livelli di vita troppo bassi, cioè per essere poveri. Quando noi ci laureiamo come medici sappiamo già dove dobbiamo lavorare», continua a dire Bwambale.

A Quantamie l’opportunità di lavorare direttamente con i pazienti già in questi anni iniziali, apprendendo sul terreno, sembra unica.

«Ora possiamo andare in qualsiasi parte del mondo e non necessitiamo equipaggiamenti molto sofisticati per il nostro lavoro, perché qui c’insegnano come farlo, con, ma anche senza queste cose», racconta soddisfatta.

Pochi minuti prima di conversare, Quantamie ci ha accompagnato nell’anfiteatro, dove la prof. «Lili» impartisce una conferenza. Ascolto parlare di arterie e pressione arteriale, di danni vascolari… in una classe piena di volti distinti e attenti.

Ora chiedendole della docenza la giovane guarda lontano e segnala: «La docenza è magnifica, guardo la Prof Lili e vorrei essere come lei. I nostri maestri c’ispirano a diventare professori di altri medici, è un’esperienza che ci rende più umani e costruisce il nostro carattere», sostiene.

MEDICINA D’ECCELENZA

Circa 1100 studenti di 90 paesi ricevono lezioni in questo corso nella ELAM.

In settembre, in questa che Ban Ki-moon, ex segretario generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite, definì come “la scuola di medicina più avanzata del mondo”, è terminato il processo di valutazione esterna per riaccreditare la facoltà di Medicina dopo l’accredito nel 2014 – un passo chiave per ottenere l’eccellenza.

Dal 23 al 27 settembre, la commissione incaricata ha analizzato il compimento degli indici di qualità intenzionali per cinque anni per il perfezionamento dei processi sostantivi.

Tra questi, dice a Granma Orietta Martínez Chacón, presidente del comitato tecnico di valutazione e accredito delle facoltà della Giunta d’Accredito Nazionale del Ministero d’Educazione Superiore (MES), ci sono la pertinenza e l’impatto sociale della facoltà, il gruppo docente e la sua preparazione scientifica, pedagogica e politico-ideologica, gli studenti e il dominio che hanno dei modi di attuare; così come se sono protagonisti dei processi di formazione e come si implicano nei problemi di salute dei loro paesi e di Cuba, l’infrastruttura e la sicurezza materiale per il processo docente con la qualità necessaria e il curriculum.

Per la specialista, questo processo di certificazione vuole riconoscere la qualità dei processi dell’Educazione Superiore Cubana, il suo continuo miglioramento, lo sviluppo che ha raggiunto, rendendo conto alla società come marciano questi processi, quali sono le forze e le debolezze, per far sì che le università traccino piani d’azione per ii perfezionamento continuato dell’educazione superiore.

«Questo ha un impatto significativo in una facoltà come quella di Medicina, perché stiamo valutando giustamente com’è avvenuto il miglioramento,ma anche la ripercussione che ha nella comunità per la promozione della salute e la prevenzione delle malattie», segnala Martínez Chacón.

«Gli studenti, precisa l’intervistata, hanno indicato spontaneamente il valore che ha per loro questa scuola con la facoltà.

«Per loro la ELAM rappresenta la vera ONU, perché loro qui coesistono, con tante nazionalità differenti e cooperano tra tutti in armonia», ha affermato.

La formazione del medico è fondamentale e il fatto di certificare la qualità della formazione è essenziale perché si ritrova nei processi assistenziali.

Martínez Chacón indica il ruolo dell’educazione nel lavoro, che è la forma di studio e fa sì che gli studenti possano incorporarsi ai tre livelli dell’assistenza sanitaria dalla tappa formativa.

«A volte giungono negli ospedali e sentono timore pensando che gli stessi pazienti li respingeranno, ma proprio gli stessi pazienti dicono loro: «Non state studiando preparandovi per i vostri paesi? Allora avanti, assisteteci senza problemi», riferisce la presidente del comitato tecnico di valutazione e accredito delle facoltà della Giunta dell’Accreditp Nazionale del MES.

Per la dottoressa Reina Iris Lores Estrada, coordinatrice della facoltà nella ELAM, il mondo oggi necessita un’università eccellente.

«Noi formiamo questo medico con una visione integrale, che offre soluzioni nei paesi nell’area della salute, ma che è un medico che va ad affrontare un mondo globalizzato e dev’essere ben preparato».

«Per questo per noi l’accredito è molto importante, perché stiamo perfezionando i nostri processi, tracciando le strategie per ottenere buoni risultati in quanto a produzione intellettuale, in quanto alla formazione di futuri specialisti, includendo la formazione dei leaders, che possono assumere l’impegno di cambiare le politiche di salute dei loro paesi », ha puntualizzato la professoressa.

«Abbiamo un gruppo docente eccellente nel quale la maggioranza degli insegnanti ha già una categoria principale superiore e ovviamente questo stesso gruppo sta conducendo i processi formativi. La scuola conta con un piano di dottorato e il numero dei dottori in scienze si sta incrementando», ha aggiunto Lores Estrada.

«L’accredito, ha segnalato, è un processo opportuno non solo per ricevere la condizione, ma per il riconoscimento per gli stessi studenti e per la visione internazionale che in Cuba si formano dei buoni medici.

«Questo contrasta con le campagne che si stanno mettendo a fuoco contro i processi formativi nel paese, dove si pretende di denigrare il personale medico che si forma qui a Cuba».

La coordinatrice ha aggiunto che si deve vedere l’impatto che ha avuto la ELAM, che si deve sentirli parlare, spiegare come hanno realizzato differenti processi nelle loro comunità. Da chi ha diretto grandi progetti, occupando posti nelle istituzioni di salute dei loro paesi, a questo medico semplice che si pone il camice e camminando supera molte difficoltà per giungere tra la sua popolazione».

«Questa è carriera che insegniamo qui. Una nella quale il lavoro metodologico sorge come un sistema, nel quale la partecipazione degli studenti è protagonista in tutti i processi che si sviluppano. Loro prendono decisioni, condividono, pianificano con noi, organizzano, eseguono e controllano».

Il vincolo che c’è tra le aree della salute e l’educazione nel lavoro è stato importantissimo ed è una cosa che spicca nella formazione, perché nei loro paesi non c’è questo tipo di vincolo», ha aggiunto.

Per il dottor Antonio López Gutiérrez, rettore della ELAM, questo processo eleva a un livello superiore lo sviluppo di questa scuola di Medicina.

«È il risultato di 20 anni di lavoro e la prova migliore è che in questi giorni di valutazione gli studenti hanno mostrato sentimenti, umiltà, riconoscimento e gratitudine per Cuba».

 

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