Irlanda – Cuba

Dopo quasi nove ore di volo e settemila chilometri da l’Avana, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez,  è giunto ieri, domenica 20, nella città di Dublino, capitale dell’Irlanda, la prima visita in un giro che realizzerà in vari paesi europei.


L’aereo IL-96 della Cubana de Aviación è atterrato verso le dieci di mattina (ora europea) nell’aeroporto internazionale di questa città ben fredda per chi arriva dai Cariabi e il mandatario è stato ricevuto dai dirigenti del protocollo e dagli ambasciatori Bárbara Jones e Hugo Ramos Milanés, dell’Irlanda e di Cuba.

Díaz-Canel sarà accompagnato dal cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla e dal ministro del Commercio Estero e l’Investimento straniero Rodrigo Malmierca Díaz nelle attività della sua prima visita ufficiale in questa nazione europea.

È la prima volta che un presidente dell’Isola grande delle Antille realizza un’ agenda ufficiale a Dublino.

Solamente nel novembre del 1982, il Comandante in Capo  Fidel Castro Ruz realizzò un breve transito nell’aeroporto  irlandese di Shannon, tornando dai funerali di  Lionel Brezhnev a Mosca. Precedentemente, nel 1964, Che Guevara
fece uno scalo tecnico andando in Algeria.

Questa visita ufficiale di Díaz-Canel – che si realizza nel contesto dei vent’anni di relazioni diplomatiche tra le due nazioni, dà continuità alla visita realizzata nel febbraio del 2017 dal presidente irlandese, Michael Higgins, che nell’occasione conversò con il  Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz; impartì una conferenza magistrale nel Collegio di San Jerónimo; visitò l’Istituto di Medicina Tropicale Pedro Kourí ed anche la Scuola Nazionale d’Arte.

L’agenda prevista per due giorni a Dublino prevede che il Presidente si riunirà con il mandatario irlandese e visiterà luoghi d’interesse storico, economico e sociale dell’ Irlanda, paese con poco più di quattro milioni d’abitanti, una delle economie con la più rapida crescita nella zona euro con un alto indice di sviluppo umano, che ha ubicato la nazione al quarto posto mondiale nel 2018.


Due Isole, lo stesso mare di lotte, speranze e futuro

Il Presidente Miguel Díaz-Canel ha percorso spazi significativi della città di Dublino e ha ringraziato per l’amabilità e le attenzioni ricevute .  «I nostri popoli  si distinguono per  i loro patriottismo e le ansie d’indipendenza», ha risaltato il mandatario

Poche ore prima dell’inizio ufficiale della sua agenda di attività in Irlanda, il Presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha visitato con la delegazione che lo accompagna, nel pomeriggio autunnale, importanti luoghi della vita sociale e culturale della capitale. Non farlo sarebbe stato perdere un’occasione unica.

Durante il percorso, che ha coinciso con la data in cui l’Isola grande delle Antille celebra il Giorno della Cultura Cubana, il mandatario ha ricordato il significato di questa giornata per i cubani e il fatto che  in questo mese si festeggiano anche 20 anni dall’inizio delle relazioni diplomatiche con l’Irlanda, «due isole che condividono lo stesso mare di lotte, speranze e futuro».

Il presidente lo ha scritto nel libro dei visitatori della Biblioteca del Trinity College, l’università più antica di questo paese, fondata nel 1592 dalla Regina Isabella I.

Díaz-Canel, accompagnato dal dottor Patrick Prendergast, rettore della prestigiosa istituzione, ha conosciuto dettagli di uno dei tesori più sacri: il Libro di Kells, un manoscritto del IX secolo, opera di monaci celti, splendidamente illustrata.

Il mandatario ha visitato parte della Biblioteca dell’Università, dove si custodiscono circa sei milioni di libri, i più antichi del XV secolo.

In maniera particolare nella parte visitata dal Presidente cubano si custodiscono circa 250.000 volumi . Inoltre lì si ammirano 45  busti di marmo, tutti di uomini famosi , dato che in altri tempi questa casa di alti studi non riceveva donne nelle sue aule.

Oggi circa il 60% degli studenti sono donne, hanno spiegato al Presidente cubano e prossimamente si aggiungeranno alla mostra di sculture varie figure femminili. La lista di proposte è guidata dalla scienziata polacca Marie Curie, la prima donna che ha ricevuto un Premio Nobel.

Tra gli oggetti più preziosi la Biblioteca custodisce una delle poche copie che restano del Proclama d’Indipendenza dell’Irlanda e  l’arpa più antica – si crede –  incontrata nell’isola europea.

Il presidente ha chiesto dettagli su questa, sempre interessato alla cultura e alla storia.

Díaz-Canel poi ha raggiunto la Cattedrale di San Patrizio, eretta in onore del patrono dell’Irlanda, la più grande costruita in questa nazione.

«Non si può venire in Irlanda senza conoscere San Patrizio», ha detto, dopo aver visitato il tempio accompagnato  dal reverendo William Morton, conosciuto come eroe per i suoi apporti quotidiani alla comunità.

Il presidente ha scritto: «Poche ore fa abbiamo visitato emblematici spazi di questa bella città di Dublino e in particolare questa cattedrale di San Patrizio, che è tanto importante e significativa per il popolo irlandese. Con questa visita ci avete avvicinato maggiormente alla sua ricca storia e cultura. Grazie per l’amabilità e le attenzioni. Ricevete i nostri ringraziamenti sinceri, di rispetto e ammirazione. I nostri popoli si distinguono per il loro patriottismo e le ansie d’indipendenza».

La delegazione cubana ha ricevuto queste gentilezze per le strade di Dublino, passeggiando nel Saint Stephen Green, uno dei parchi pubblici più antichi della nazione, come hanno spiegato al Presidente cubano tre bambini irlandesi che, accompagnati dai genitori, lo hanno fermato nel famoso giardino dublinese per dirgli che sarebbero felici di vistare Cuba, quest’altra isola dall’altro lato del mondo, tanto lontana, ma anche cosi vicina.


Michael Higgins, Presidente dell’Irlanda ha ricevuto Díaz-Canel

 

Dublino, Irlanda.- Alle porte della Residenza Ufficiale del Presidente dell’Irlanda, conosciuta come Áras an Uachtaráin, ubicata a nord della città, questo lunedì 21è stata issata la bandiera cubana come dettaglio dell’inizio del ricevimento ufficiale che Michael Higgins ha offerto al Presidente Miguel Díaz-Canel Bermúdez.

Né la bassa temperatura – solo 10 gradi che per i caraibici sono congelanti – né la formalità abituale in questo tipo di attività protocollari, hanno tolto la brillantezza a un incontro che dai primi minuti si è distinto per la cordialità.

A mille chilometri dall’Isola delle Antille, la delegazione cubana ha ricevuto in un raffinato palazzo del XVII secolo il calore che irradia sempre l’amicizia.

Alle strette di mani dei presidenti e delle loro mogli sono seguiti gli Inni Nazionali, la rivista delle truppe formate in onore dell’ospite e un incontro familiare come tutto quello che esce dal cuore dei bambini, con gli alunni di terza elementare della St Mary’s Senior National School.

«È un onore stare nel vostro bel paese», ha detto Díaz-Canel ai bambini che hanno portato nelle mani bandiere cubane e lui ha parlato loro di quell’altra isola, quella dei Caraibi.

L’agenda è continuata con le conversazioni ufficiali, momenti per parlare delle relazioni bilaterali che compiono già due decenni, dell’intenzione di stringerle in tutti gli ambiti possibili, del ringraziamento all’Irlanda per la sua posizione contro il blocco mantenuto dagli USA contro Cuba, della positiva visita fatta a L’Avana dal mandatario irlandese due anni fa e del calore offerto dalla delegazione cubana da quando ha messo piede a Dublino.

Il ricevimento ufficiale è stato pieno di dettagli, come quello della quercia irlandese che Díaz-Canel ha piantato nel giardino della Residenza.

«La pianta ha quattro anni, ha spiegato al mandatario il giardiniere capo Robert Norri, e dopo questa sua sistemazione, starà qui almeno cent’anni».

«Un perfetto simbolo d’amicizia », ha risposto il Presidente de Cuba, gettando la terra sulle sue radici.

Per occhi osservatori è stato ammirabile il cartellino indicativo su ogni tavolo nel pranzo offerto da Higgins alla delegazione cubana: Sierra del Escambray, diceva uno; Sierra Cristal, un altro; e, ovviamente, Sierra Maestra, culla della Rivoluzione cubana. Al lato di ogni piatto hanno posto un regalo per i visitatori, una piccola arpa, questo simbolo antichissimo della nazione irlandese.

Lì Díaz-Canel ha parlato con i suoi anfitrioni: «Nel decennio del ’60 del secolo scorso, il Comandante Ernesto Che Guevara, argentino che Cuba ebbe la fortuna d’avere nella sua storia, raccontava a suo padre: “Con l’ancora nel maree e la barca al riparo, sto in questa verde Irlanda dei tuoi antenati”.

Mezzo secolo dopo veniamo a vedere la verde e patriottica Irlanda; quella degli antenati del Che, quella che accompagnò Félix Varela nei suoi giorni a San Agustín; quella descritta dall’Apostolo José Martí nelle sue scene americane; quella che ha generato l’ammirazione del Comandante in Capo; l’Irlanda della quale parlano ancora le strade e gli edifici de L’Avana ed è un piacere a soli sette giorni dal XX Anniversario dell’inizio delle relazioni diplomatiche tra i nostri paesi, dopo la storica visita del presidente Higgins a L’ Avana e la celebrazione per la prima volta a Cuba del giorno di San Patrizio e della suo emblematica sfilata».

«Brindiamo oggi per la pace e l’indipendenza, ha commentato Díaz-Canel, per l’amicizia tra i popoli di Cuba e dell’Irlanda, per continuare sempre nello stesso mare di lotta e di speranza».

Con il ricordo fresco del suo passaggio nella capitale cubana, Higgins ha confessato : « È stato un onore essere il primo presidente dell’Irlanda a visitare Cuba due anni fa. I nostri due popoli, il popolo irlandese /Muintir na Éireann/, nella nostra antica lingua celta, e il popolo cubano/ Muintir Chúba/, hanno goduto profondi vincoli d’amicizia e solidarietà nei secoli, un’amicizia e una solidarietà ches pero la sua visita in Irlanda contribuirà a ravvivare e rinforzare».

Come la quercia irlandese che forma parte del bosco che circonda la Residenza Ufficiale dove ogni albero porta una placca con il nome di l’ha piantato, crescerà l’amicizia delle due nazioni con migliaia di chilometri nel mezzo e le stesse ansie d’indipendenza.


Díaz-Canel: La Patria siamo tutti

Nelle ultime ore della sua visita ufficiale, il Presidente della Repubblica s è riunito con cubani residenti in Irlanda e con amici dell’Isola dei Caraibi.

24.10.19 Irlanda –  «La Patria siamo tutti e dobbiamo difenderla tra tutti», ha detto il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ai cubani residenti in Irlanda, durante un incontro la notte di lunedì 21, a Dublino che ha accorciato per quasi un’ora i circa settemila chilometri che separano le due isole.

Dopo un ricca giornata di lavoro che ha compreso la visita al carcere Kilmainham, oggi trasformata in un museo della lotta indipendentista –, uno dei saloni dell’Hotel Clayton della capitale irlandese è diventato sede di una tipica riunione dell’Isola, nella quale sono state condivise, idee, inquietudini e problemi, forme di pensare e soprattutto il miglior modo di tenere Cuba nell’anima.

Díaz-Canel ha spiegato i motivi del suo giro per i paesi europei ; ha parlato dell’attualità della nazione; degli studi che realizza il Governo sulle proposte più frequenti della comunità cubana all’estero, relazionate soprattutto alle documentazioni, i prezzi, e le proroghe dei passaporti, della tensioni che Cuba vive per l’indurimento del blocco degli USA e delle recenti misure economiche implementate, come l’incremento dei salari per il settore statale, l’uso del dollaro in determinati negozi «perché non siamo detenuti, nessuno ci amareggerà la vita e noi non ci arrendiamo».

«Voi, dovunque vi troviate, dovete sommarvi alla difesa della nazione, ha considerato il mandatario. Vogliamo dinamizzare gli incontri con i cubani all’estero. È importante l’appoggio che ci danno per smontare la matrice che si pretende d’imporre, che la nostra migrazione è separata da Cuba», ha indicato.

Alle domande sui risultati concreti dei suoi incontri con il Presidente Michael Higgins e con il Primo Ministro Leo Varadkar, Díaz-Canel ha commentato che lo scambio economico con l’Irlanda è scarso e non supera i due milioni di pesos , si circoscrive alla sfera scientifica, ma si è parlato d’ampliarlo all’agricoltura, le fonti rinnovabili d’energia, turismo, biotecnologia, educazione, cultura e sport.

Poi ha sottolineato l’importanza che tutti i cubani, vivano dove vivano, si uniscano alla lotta contro il blocco che, oltre alle insufficienze interne, è il più grande ostacolo all’economia del paese.

«La Patria è di tutti», ha reiterato pochi secondi prima che la riunione si animasse moltissimo, con tutti che volevano farsi fare una fotografia con il.

Lo stesso è passato quando è toccato il turno agli amici irlandesi questi, che sono stati a lato dell’Isola in tutte le sue lotte, dall’opposizione al blocco e alla Legge Helms Burton, alle campagne per la liberazione dei Cinque Eroi e l’appoggio ai leaders storici della Rivoluzione.

«Prossimamente, ha assicurato, si realizzerà a L’Avana l’Incontro Antimperialista di Solidarietà per la Democrazia e contro il Neoliberalismo, organizzato dall’Istituto Cubano d’Amicizia con i Popoli. Nell’attuale congiuntura politica, segnata dall’aggressività dell’amministrazione Trump, cercheremo nuove vie per rinforzare la solidarietà. Grazie per condividere le nostre lotte, i nostri sogni e le speranze», ha riferito il mandatario.

«Non è per caso che abbiamo scelto questo incontro come ultima attività ufficiale in Irlanda, perché volevamo terminare al meglio la visita. Ed è stato così e di questo si è parlato dopo gli abbracci e le emozioni.

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