Cuba salva, mentre altri negano la speranza ai loro popoli

Con la soddisfazione d’aver salvato vite e contribuito al benessere di migliaia di famiglie in Bolivia e in Ecuador, sono tornati a Cuba i collaboratori della salute in questi paesi sudamericani.

Ieri sono arrivati nell’aeroporto internazionale José Martí, della capitale, dalla Bolivia circa 200 medici e altro personale della sanità dell’Isola grande delle Antille e sono stati ricevuti da Bruno Rodríguez Parrilla, membro del Burò Politico del Partito e ministro delle Relazioni Estere; da José Ángel Portal Miranda, ministro di Salute Pubblica, e dal dottor Santiago Badía, segretario generale del Sindacato Nazionale dei Lavoratori della Salute, assieme ad altri dirigenti.

Alfredo González Lorenzo, viceministro di Salute Pubblica, ha ratificato l’orgoglio del popolo e del Governo cubani per il lavoro e l’attitudine di questi professionisti anche in circostanze d’ostilità verso di loro, dopo il colpo di Stato contro il presidente Evo Morales.

La dottoressa Maidalis Bravo Rodríguez ha parlato della professionalità e dell’impegno posto sino a questo loro ritorno, con la soddisfazione d’aver reso la speranza ai più umili.

SONO TORNATI CON LA FRONTE ALTA

Da Quito, in Ecuador, sono tornati nell’Isola nella notte di martedì 19 sono tornati nell’Isola nella notte di martedì 183 collaboratori della salute, che hanno completato il rientro dei membri della missione dopo la decisione del governo ecuadoriano di considerare terminati gli accordi bilaterali in questa sfera.

In uno scalo nell’aeroporto internazionale Antonio Maceo, di Santiago di Cuba, i medici sono stati ricevuti da Lázaro Expósito Canto e Beatriz Johnson Urrutia, massime autorità del Partito e del Governo nella provincia, rispettivamente.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.