Cubainformacion: elezioni, OSA e golpe

Rapporto OSA sulla Bolivia: il cavallo di Troia ed il voto rurale

Un mese dopo che una missione dell’Organizzazione degli Stati Americani abbia annunciato “gravi irregolarità” nelle elezioni in Bolivia, il suo rapporto finale è stato appena pubblicato. E continua a non provarsi la presunta “frode”.

È denunciato da vari centri internazionali.

Il Center for Economic and Political Research, con sede a Washington, indica -inoltre- che il rapporto preliminare dell’OSA non ha mostrato “irregolarità generalizzate o sistematiche” nel conteggio.

Corrispondenti al solo 0,2% dei seggi elettorali, l’esperto dell’Università del Michigan, Walter Mebane, indica che i “voti dubbi” non hanno potuto essere “decisivi” nel risultato finale.

Da parte sua, il Centro Strategico Latinoamericano di Geopolitica, con sede in Messico, accusa l’OSA di condurre un campione parziale, ispezionando solo seggi in cui il MAS è maggioranza ed ipotizzando che la destra non commetta frodi nei suoi bastioni elettorali.

Tutti concordano sul più importante: quando l’OSA ha parlato di un “inspiegabile cambio di tendenza” nella fase finale del conteggio, che ha dato a Evo Morales la vittoria di oltre il 10%, ha deliberatamente mentito.

Perché questa fase finale corrisponde al voto rurale indigeno che, nelle precedenti elezioni, aveva già votato per il presidente con il 71% dei voti. In queste è stato anche minore: il 60.5.

In conclusione. La vera frode è stata la Missione di controllo dell’OSA, vero “Cavallo di Troia” per il golpe che solo aveva bisogno, in seguito, del sostegno propagandistico dei media.


Informe OEA sobre Bolivia: el Caballo de Troya y el voto rural

Un mes después de que una misión de la Organización de Estados Americanos anunciara “graves irregularidades” en las elecciones de Bolivia, su informe final acaba de ser publicado. Y sigue sin probarse el supuesto “fraude”.

Lo denuncian varios centros internacionales.

El Centro para la Investigación Económica y Política, con sede en Washington, indica –además- que el informe preliminar de la OEA no demostró “irregularidades generalizadas o sistemáticas” en el conteo.

Correspondientes solo a un 0,2 % de las mesas electorales, el experto de la Universidad de Michigan, Walter Mebane, indica que los “votos dudosos” no pudieron ser “decisivos” en el resultado final.

Por su lado, el Centro Estratégico Latinoamericano de Geopolítica, con sede en México, acusa a la OEA de realizar una muestra sesgada, al inspeccionar solo mesas donde el MAS es mayoría, y dando por hecho que la derecha no realiza fraude en sus bastiones electorales.

Todos coinciden en lo más importante: cuando la OEA habló de un “cambio inexplicable de tendencia” en el tramo final del conteo, que dio a Evo Morales la victoria por más del 10 %, mintió deliberadamente.

Porque dicho tramo final corresponde al voto rural indígena que, en los comicios previos, ya había votado por el presidente con un 71 % de votos. En estas fue incluso menor: el 60,5.

En conclusión. El verdadero fraude fue la Misión de auditoría de la OEA, verdadero “Caballo de Troya” para el golpe que solo necesitó, después, el soporte propagandístico de los medios de comunicación.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.