Le principali frasi del discorso di Alberto Fernández

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Alberto Fernández ha tenuto il suo primo discorso come presidente davanti all’Assemblea Legislativa, dopo aver giurato come Capo di Stato. In quest’occasione, ha ricordato le diverse politiche che implementerà durante il suo mandato dove porrà fine al regime neoliberista instaurato da Mauricio Macri. Un fallimento totale che ha riportato l’Argentina indietro di un ventennio.

Queste le frasi più significative riportate dal quotidiano argentino Pagina|12:

«Vengo a rimettere l’Argentina in piedi».

«Chiamo all’unità di tutta l’Argentina nel perseguimento della costruzione di un nuovo contratto sociale fraterno e solidale».

«È tempo di iniziare con gli ultimi per poter raggiungere tutti in seguito».

«Senza pane non c’è presente né futuro, ne deriva una vita di sola sofferenza; senza pane non c’è democrazia e libertà».

«Vogliamo uno Stato costruttore di giustizia sociale».

«Implementeremo un enorme sistema di prestiti non bancari che offra prestiti non bancari a tassi bassi».

«Attueremo misure in modo che tutti i titolari di stipendio sociale possano essere inseriti nel mondo del lavoro e guadagnare col loro lavoro».

«Siamo arrivati a questa situazione perché sono state applicate pessime politiche economiche».

«Per mettere in piedi l’Argentina, il progetto deve essere nostro e dettato da noi».

«Il governo che ha appena terminato il suo mandato ha lasciato il Paese in una situazione di default virtuale».

«Non ci sono pagamenti del debito che possono essere effettuati se il paese non cresce».

«Non ci possono essere argentini di serie A e argentini di serie B. Il paese è uno e dovrebbe tendere allo sviluppo di tutte le sue regioni».

«L’Argentina deve integrarsi nella globalizzazione ma preservando la produzione e il lavoro nazionale».

«Sentiamo l’America Latina come la nostra casa comune. Rafforzeremo il Mercosur e l’integrazione regionale».

«Continuiamo a scommettere su un’America Latina unita».

«Difenderemo i nostri diritti sovrani sulle Isole Malvinas».

«Non c’è posto per i colonialismi nel 21° secolo».

«Senza una giustizia veramente indipendente, non esiste democrazia».

«Abbiamo assistito a indebite persecuzioni e detenzioni arbitrarie indotte da coloro che governano e silenziate da un certo compiacimento mediatico. Mai più una giustizia contaminata da servizi di intelligence, una giustizia contaminata da operatori giudiziari, procedure oscure e linciaggi dei media. Mai più a una giustizia che decide e persegue secondo i venti politici del potere di turno che viene utilizzato per risolvere le discussioni politiche o una politica che giudica il dissenso per eliminare l’avversario».

«I fondi riservati verranno assegnati per finanziare il piano contro la fame».

«Non ci saranno direttive statali per finanziare singoli programmi giornalistici. Patti chiari preservano l’amicizia e il rispetto».

«Non una di meno dovrebbe essere una bandiera di tutta la società e di tutti i poteri dello Stato. È dovere dello Stato ridurre drasticamente la violenza contro le donne fino alla sua completa eradicazione».

«In un contesto di estrema gravità di emergenza, dobbiamo capire che non c’è possibilità di chiedere maggiori sforzi a coloro che hanno fame, non si può chiedere più sofferenza a coloro che non raggiungono la fine del mese. Dobbiamo uscire da questa situazione con solidarietà».

«Chiediamo a coloro che hanno di più un maggiore contributo di solidarietà per coloro che stanno passando dei brutti momenti. Il segreto è iniziare con gli ultimi per raggiungere tutti».

«Voglio ringraziare profondamente la generosità e la visione strategica di Cristina».

«Saremo in grado come Argentina unita di osare costruire questa serena utopia a cui la storia ci chiama oggi, saremo in grado come società, come dirigenti?».

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