USA-Cuba: ciò che iniziò da dicembre

Randy Alonso Falcón  www.cubadebate.cu

La Rivoluzione non aveva trionfato, sebbene il risultato sembrasse una questione di giorni. Batista non era ancora fuggito. Ma al governo USA preoccupava, oltremodo, una vittoria di Fidel Castro.

Il 23 dicembre 1958, il capo della CIA, Allen Dulles, interveniva categoricamente in una riunione del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA guidata dal presidente Dwight D. Eisenhower. “Dobbiamo impedire la vittoria di Castro”. Settantadue ore dopo, lo stesso presidente USA rivelava che già esistevano “operazioni segrete” contro le forze rivoluzionarie cubane. Si trattava di creare una terza forza che prendesse il potere a scapito dell’Esercito Ribelle.

Il colonnello Joseph Caldwell King, capo della sezione dell’Emisfero Occidentale della CIA responsabile delle operazioni contro Cuba, insieme a William Pawley, ex ambasciatore USA in Brasile, Perù e amico del dittatore Fulgencio Batista, avevano pianificato alcune misure per ostacolare l’avanzata delle forze rivoluzionarie e l’assassinio del dirigente cubano.

Pochi giorni dopo, fu scoperto il primo complotto organizzato dagli agenti dell’FBI e dalla dittatura di Fulgencio Batista per assassinare Fidel Castro nel suo accampamento di La Plata sulle montagne della Sierra Maestra, provincia di Oriente. Il nordamericano Alan Robert Nye, catturato il 25 dicembre 1958 da combattenti ribelli, confessò i suoi scopi e indicò gli istigatori. Il piano consisteva nell’infiltrarsi nella guerriglia sotto la copertura di un simpatizzante ed esperto combattente e, una volta in questa, tendere un’imboscata al dirigente. Gli fu sequestrato un fucile Remington calibro 30.06 con mirino telescopico ed un revolver calibro 38, con i quali aveva pianificato di commettere il crimine. Durante il primo trimestre del 1959 Nye fu processato e sanzionato dai tribunali cubani.

Dall’inizio stesso del trionfo rivoluzionario iniziano gli scontri con gli USA e si intensificano le manovre cospirative per decapitare la Rivoluzione trionfante. Per il 2 febbraio 1959, appena un mese dopo il successo delle armi ribelli, fu arrestato, a Cuba, il cittadino USA Allen Robert Mayer, giunto illegalmente su un aereo allo scopo di assassinare il Comandante in Capo, Fidel Castro.

Ancora non era avvenuto il famoso incontro tra Fidel e Richard Nixon del 19 aprile 1959, previsto per 20 minuti e durato circa due ore. L’allora vicepresidente USA cercò di insegnare a Fidel come governare Cuba ed in seguito avrebbe scritto nelle sue memorie che aveva lasciato l’incontro con il dirigente cubano convinto che si dovesse immediatamente rovesciare il governo rivoluzionario. Solo quattro anni prima, Nixon aveva comparato Fulgencio Batista con Abraham Lincoln.

Secondo l’ispettore generale della CIA, Lyman Kirkpatrick, le operazioni segrete USA contro l’Avana iniziarono pienamente nell’estate del 1959, una volta firmata la prima Legge di Riforma Agraria. Due alti funzionari del Dipartimento di Stato USA, il Sottosegretario agli Affari Politici, Livingston T. Merchant ed il Segretario Aggiunto per gli Affari Interamericani Roy Rubbottom, avrebbero in seguito riconosciuto che dal giugno 1959 si “era giunti alla decisione che non era possibile raggiungere i nostri obiettivi con Castro al potere”.

“Sebbene i nostri esperti di intelligence siano stati indecisi per alcuni mesi, i fatti li hanno gradualmente portati alla conclusione che con l’arrivo di Castro, il comunismo era penetrato nell’Emisfero(…) Nel giro di poche settimane dopo che Castro era entrato all’Avana, noi al governo abbiamo iniziato ad esaminare le misure che avrebbero potuto essere efficaci per reprimere Castro nel caso in cui si convertisse in una minaccia”, avrebbe scritto nelle sue memorie, pubblicate nel 1966, il presidente Eisenhower.

Il primo documento che avrebbe delineato le principali linee d’azione del governo USA contro Cuba, lo avrebbe redatto l’11 dicembre 1959, il colonnello JC King, capo della Divisione per l’Emisfero Occidentale della Central Intelligence Agency (CIA) . King, fu un pezzo chiave della CIA nel rovesciamento del presidente Joao Goulart nel 1964. Le sue impronte interventiste sono note anche nella Repubblica Dominicana nel 1957, a Cipro tra il 1973 ed il 1974 e infine in Liberia tra il 1974 ed il 1975.

L’alto ufficiale dell’intelligence USA inviò un memorandum strettamente confidenziale al suo capo Allen W. Dulles in cui affermava: a Cuba c’è “una dittatura d’estrema sinistra, che se le si permette rimanere stimolerà azioni simili contro gli interessi USA in altri paesi dell’America Latina”.

Una delle “Azioni Raccomandate” da King era quella di considerare seriamente l’eliminazione di Fidel Castro: “Molte persone informate credono che la scomparsa di Fidel accelererebbe notevolmente il rovesciamento dell’attuale governo”.

Si raccomandava anche: il rovesciamento di Castro nel giro di un anno e la sua sostituzione con una Giunta che sia di gradimento degli USA, che convocherà le elezioni sei mesi dopo il suo arrivo al potere. Incoraggiare i gruppi di opposizione a favore degli USA…per stabilire con la forza un’area controllata da Cuba.

Su uno dei margini del documento c’è una nota manoscritta in cui Dulles indica che, con il consenso di Richard Bissell vicedirettore dei piani CIA, approvò le raccomandazioni. Da quel momento in poi, si intensificano tutti gli sforzi per decapitare il paese.

Come risultato di questo memorandum, Dulles creò l‘Operazione 40. Questo nome fu creato perché, in origine, 40 agenti avrebbero partecipato all’operazione. Poi, fu estesa a 70 agenti. Il gruppo era presieduto dal vicepresidente USA Richard Nixon. La catena di comando la componevano il direttore dell’intelligence Allen Dulles, il vicedirettore dei piani Richard M. Bissell ed il capo della Divisione dell’Emisfero Occidentale J. C. King. Tracy Barnes era l’ufficiale operativo di quella che veniva chiamata pubblicamente la Task Force cubana (Cuban Task Force).

Secondo il rapporto della Commissione Church, il 13 gennaio 1960, Dulles, nella prima discussione del Gruppo Speciale, “osservò la possibilità che a lungo termine gli USA non potrebbero tollerare il regime di Castro a Cuba, e suggerì la pianificazione di contingenze segrete per ottenere la caduta del governo di Castro…”

Tracy Barnes convocò una riunione della Task Force il 18 gennaio 1960, la squadra che ebbe sotto la sua responsabilità dirigere i piani per rovesciare, nel 1954, il governo di Jacobo Arbenz, in Guatemala; tra loro David Atlee Phillips, Howard Hunt, Jack Esterline e Frank Bender.

Integrarono il libro paga dell’Operazione 40 altri agenti della CIA come William Harvey, Ferry Hemming, David Morales, Frank Sturgis, Tosh Plumlee, William C. Bishop, Antonio Veciana, Luis Posada Carriles, Orlando Bosch, Rolando Masferrer (il capo del Tigri della dittatura di Fulgencio Batista), Eladio del Valle, Guillermo Novo Sampol, Carlos Bringuier, Eugenio Martínez, Antonio Cuesta, Barry Seal e Herminio Díaz García (guardia spalle del mafioso Santos Traficante quando questi gestiva i casinò dell’Avana e segnalato come uno dei cecchini dell’assassinio del presidente John F. Kennedy).

Anche Juan Manuel Salvat, Ricardo “Mono” Morales Navarrete, Isidro Borjas, Félix Rodríguez Mendigutía, Virgilio Paz, José Dionisio Suárez, Felipe Rivero, Gaspar Jiménez Escobedo, Nazario Sargent, Pedro Luis Díaz Lanz, Rafael Quintero, José Basulto e Paulino Sierra. Inoltre, Porter Goss, che in seguito divenne Direttore Generale della CIA nel governo di George W. Bush.

Richard Nixon aveva riunito un importante gruppo di uomini d’affari, guidato da George Bush e Jack Crichton, entrambi petrolieri del Texas, per la raccolta dei fondi necessari per l’Operazione. Nixon era un protetto del padre di Bush, Preston, che nel 1946 sostenne la sua promozione al Congresso.

La storia di aggressioni contro la Rivoluzione cubana non è cessata da allora. Sono passati sessant’anni dal Memorandum di J.C. King e sono stati migliaia i diversi piani ideati dai governi USA per cercare di rovesciare il governo di Cuba, tra cui oltre 600 tentativi di attentati contro Fidel. Sono trascorsi sessantuno dicembre da quella decisione del Consiglio di Sicurezza Nazionale USA di fare tutto il possibile per impedire il trionfo dell’Esercito Ribelle. Dodici governi hanno attraversato la Casa Bianca, Fidel non è più fisicamente tra noi dopo aver lasciato imbattuto la vita, una nuova generazione di cubani dirige i destini dello Stato e del Governo della nostra nazione, un brutale e rafforzato blocco continua a soffocare la vita quotidiana dei cubani. Ma nonostante il tempo e le sue sfide, nulla è cambiato in questa storia: il perverso proposito dell’impero di governare i destini della nostra nazione, di fronte alla ferra volontà dei cubani di resistere e vincere.

Alcune fonti sul tema:

Memorandum per il Direttore della Central Intelligence Agency, tramite il vicedirettore dei Piani, da parte del Capo della Divisione dell’Emisfero Occidentale J. C. King, 11 dicembre 1959. Tratto dall’Archivio della Sicurezza Nazionale della George Washington University.

Central Intelligence Agency: Inspector General ́s Survey of the Cuban Operation, October 1961.

Informe de la Comisión Taylor, 13 de junio de 1961.

Peter Kornbluh: Bay of Pigs Declassified. The Secret CIA Report on the Invasion of Cuba, The New Press, New York, 1998.

Ronald Kessler: Luis Posada Carriles participò all’Operazione 40 della CIA: Manuale per formare assassini, in Cubadebate,2005-06-23

Manuel Hevia Frasquieri e Andrés Zaldívar Diéguez: Girón. Preludio all’invasione: il volto nascosto della CIA, Editora Politica, Havana, 2006.


EE.UU-Cuba: Lo que empezó por diciembre

Por: Randy Alonso Falcón

La Revolución no había triunfado, aunque el desenlace parecía cosa de días. Batista aún no había huido. Pero al Gobierno de Estados Unidos le preocupaba sobremanera una victoria de Fidel Castro.

El 23 de diciembre de 1958 el jefe de la CIA, Allen Dulles, intervenía categóricamente en una reunión del Consejo de Seguridad Nacional de Estados Unidos encabezada por el presidente Dwight D. Eisenhower. “Debemos impedir la victoria de Castro”. Setenta y dos horas después, el propio mandatario norteamericano revelaba que ya existían “operaciones encubiertas” contra las fuerzas revolucionarias cubanas. Se trataba de crear una tercera fuerza que tomara el poder en desmedro del Ejército Rebelde.

El coronel Joseph Caldwell King, jefe de la Sección del Hemisferio Occidental de la CIA a cargo de las operaciones contra Cuba, en unión de William Pawley, exembajador norteamericano en Brasil, Perú y amigo del dictador Fulgencio Batista, habían planeado algunas medidas para obstaculizar el avance de las fuerzas revolucionarias y el asesinato del líder cubano.

Unos días después fue descubierto el primer complot organizado por agentes del FBI y de la dictadura de Fulgencio Batista para asesinar a Fidel Castro en su campamento de La Plata en las montañas de la Sierra Maestra, provincia de Oriente. El norteamericano Alan Robert Nye, capturado el 25 de diciembre de 1958 por combatientes rebeldes, confesó sus pretensiones y señaló a los instigadores. El plan consistía en infiltrarse en la guerrilla bajo la cubierta de un simpatizante y experimentado luchador y, una vez en esta, emboscar al dirigente. Se le incautó un fusil Remington calibre 30.06 con mira telescópica y un revolver calibre 38, con los cuales proyectaba cometer el crimen. Durante el primer trimestre de 1959 Nye fue juzgado y sancionado por los tribunales cubanos.

Desde el comienzo mismo del triunfo revolucionario empiezan los encontronazos con Estados Unidos y se intensifican las maniobras conspirativas para descabezar a la Revolución triunfante. Para el 2 de febrero de 1959, apenas un mes después del éxito de las armas rebeldes, era detenido en Cuba el ciudadano estadounidense Allen Robert Mayer, llegado ilegalmente en una avioneta con el propósito de asesinar al Comandante en Jefe, Fidel Castro.

Todavía no había ocurrido el famoso encuentro de Fidel y Richard Nixon del 19 de abril de 1959, pautado para 20 minutos y que duró unas dos horas. El entonces vicepresidente estadounidense trató de dar lecciones a Fidel de cómo gobernar en Cuba y más tarde escribiría en sus memorias que había salido de la reunión con el líder cubano convencido de que había que derrocar al gobierno revolucionario de inmediato. Sólo cuatro años antes, Nixon habia comparado a Fulgencio Batista con Abraham Lincoln.

Según el inspector general de la CIA, Lyman Kirkpatrick, las operaciones encubiertas de Estados Unidos contra La Habana comenzaron de lleno en el verano de 1959, una vez suscrita la primera Ley de Reforma Agraria. Dos altos funcionarios del Departamento de Estado de los Estados Unidos, el subsecretario para Asuntos Políticos, Livingston T. Merchant, y el secretario adjunto para Asuntos Interamericanos Roy Rubbottom, reconocerían luego que desde junio de 1959 se “había llegado a la decisión de que no era posible lograr nuestros objetivos con Castro en el poder”.

“Aunque nuestros expertos en Inteligencia estuvieron indecisos durante algunos meses, los hechos gradualmente los fueron llevando a la conclusión de que con la llegada de Castro, el comunismo había penetrado el Hemisferio (…) En cuestión de semanas después que Castro entrara a La Habana, nosotros en el Gobierno comenzamos a examinar las medidas que podrían ser efectivas para reprimir a Castro en el caso de que se convirtiera en una amenaza”, escribiría en sus memorias, publicadas en 1966, el presidente Eisenhower.

El primer documento que esbozaría las líneas principales de acción del gobierno de los Estados Unidos contra Cuba, lo redactaría el 11 de diciembre de 1959, el coronel J. C. King, jefe de la División para el Hemisferio Occidental de la Agencia Central de Inteligencia (CIA). King, fue una pieza clave de la CIA en el derrocamiento del presidente Joao Goulart en 1964. Sus huellas intervencionistas se conocen además en República Dominicana en 1957, en Chipre entre 1973 y 1974 y finalmente en Liberia entre 1974 y 1975.

El alto oficial de la inteligencia estadounidense envió un memorando estrictamente confidencial a su jefe Allen W. Dulles en el que afirmaba: en Cuba hay “una dictadura de extrema izquierda, que si se le permite mantenerse estimulará acciones similares contra los intereses de EE.UU. en otros países de América Latina”.

Una de las “Acciones Recomendadas” por King era considerar seriamente la eliminación de Fidel Castro: “Muchas personas informadas creen que la desaparición de Fidel aceleraría grandemente el derrocamiento del gobierno actual”.

También se recomendaba: El derrocamiento de Castro en el término de un año y su reemplazo por una Junta que sea del agrado de los Estados Unidos, la cual convocará a elecciones seis meses después de su llegada al poder.

Alentar a grupos opositores a favor de Estados Unidos… para establecer por la fuerza un área controlada desde Cuba.

En uno de los márgenes del documento hay una nota escrita a mano donde Dulles indica que con el asentimiento de Richard Bissell, subdirector de planes de la CIA, aprobó las recomendaciones. A partir de ese instante se intensifican todos los esfuerzos por descabezar el país.

Como resultado de este memorando, Dulles creó la Operación 40. Se le dió este nombre porque originalmente 40 agentes participarían en la operación. Luego, se amplió a 70 agentes. El grupo estaba presidido por el vicepresidente estadounidense Richard Nixon.La cadena de mando la integraban el director de Inteligencia, Allen Dulles, el vicedirector de Planes Richard M. Bissell y el jefe de la División del Hemisferio Occidental J. C. King. Tracy Barnes fue el oficial operativo de lo que a la vista pública se llamó la Fuerza de Tarea Cubana (Cuban Task Force).

Según el informe de la Comisión Church, el 13 de enero de 1960, Dulles, en la primera discusión del Grupo Especial, “observó la posibilidad de que a la larga Estados Unidos no podría tolerar el régimen de Castro en Cuba, y sugirió la planificación de contingencias secretas para lograr la caída del gobierno de Castro…”.

Tracy Barnes convocó a una reunión de la Fuerza de Tarea, el 18 de enero de 1960, al equipo que tuvo bajo su responsabilidad dirigir los planes para derrocar en 1954 al gobierno de Jacobo Arbenz, en Guatemala; entre ellos, David Atlee Phillips, Howard Hunt, Jack Esterline y Frank Bender.

Integraron la nómina de la Operación 40 otros agentes de la CIA como William Harvey, Ferry Hemming, David Morales, Frank Sturgis, Tosh Plumlee, William C. Bishop, Antonio Veciana, Luis Posada Carriles, Orlando Bosch, Rolando Masferrer (el jefe de los Tigres de la dictadura de Fulgencio Batista), Eladio del Valle, Guillermo Novo Sampol, Carlos Bringuier, Eugenio Martínez, Antonio Cuesta, Barry Seal y Herminio Díaz García (guardaespaldas del mafioso Santos Traficante cuando este regenteaba los casinos de La Habana, y señalado como uno de los francotiradores en el asesinato del presidente John F. Kennedy).

También Juan Manuel Salvat, Ricardo “Mono” Morales Navarrete, Isidro Borjas, Félix Rodríguez Mendigutía, Virgilio Paz, José Dionisio Suárez, Felipe Rivero, Gaspar Jiménez Escobedo, Nazario Sargent, Pedro Luis Díaz Lanz, Rafael Quintero, José Basulto y Paulino Sierra. Además, Porter Goss, quien después sería Director General de la CIA en el gobierno de George W. Bush.

Richard Nixon había reunido a un importante grupo de hombres de negocios, encabezados por George Bush y Jack Crichton, ambos petroleros de Texas, para la recaudación de los fondos necesarios para la Operación. Nixon era un protegido del padre de Bush, Preston, que en 1946 apoyó su promoción al Congreso.

La historia de agresiones contra la Revolución Cubana no ha cesado desde entonces. Sesenta años han pasado del Memorando de J.C. King y han sido miles los planes diversos ideados por los gobiernos de Estados Unidos para intentar derribar al gobierno de Cuba, entre ellos más de 600 intentos de atentados contra Fidel. Sesenta y un diciembres han transcurrido desde aquella determinación del Consejo de Seguridad Nacional estadounidense de hacer todo lo posible por impedir el triunfo del Ejército Rebelde. Doce gobiernos han pasado por la Casa Blanca, Fidel ya no está físicamente entre nosotros tras partir invicto de la vida, una nueva generación de cubanos dirige los destinos del Estado y el Gobierno de nuestra nación, un bloqueo brutal y reforzado sigue asfixiando la vida cotidiana de los cubanos. Pero a pesar del tiempo y sus desafíos, nada ha cambiado en esta historia: el perverso propósito del imperio de regir los destinos de nuestra nación, frente a la férrea voluntad de los cubanos de resistir y vencer.

Algunas fuentes sobre el tema:

Memorando para el Director de la Agencia Central de Inteligencia, a través del Subdirector de Planes, de parte del Jefe de la División del

Hemisferio Occidental J. C. King, 11 de diciembre de 1959. Tomado de Archivo de Seguridad Nacional de la Universidad George Washington.

Central Intelligence Agency: Inspector General ́s Survey of the Cuban Operation, October 1961.

Informe de la Comisión Taylor, 13 de junio de 1961.

Peter Kornbluh: Bay of Pigs Declassified. The Secret CIA Report on the Invasion of Cuba, The New Press, New York, 1998.

Ronald Kessler: Luis Posada Carriles participó en la Operación 40 de la CIA: Manual para formar asesinos,en Cubadebate,2005-06-23

Manuel Hevia Frasquieri y Andrés Zaldívar Diéguez: Girón. Preludio de la Invasión: el rostro oculto de la CIA, Editora Política, La Habana, 2006.

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