CELAC: Cuba riafferma il suo impegno per l’unità e la pace

L’America Latina e i Caraibi si sono riuniti ieri in Messico a favore dell’integrazione, la complementarità, il rispetto delle differenze e la pace, nel mezzo di un mondo che l’impero vuole sfruttare con guerre suicida, con un neoliberalismo fascista che uccide di fame, aliena i popoli con la trans- culturazione e la divisione ed è sempre più in pericolo per l’aggressione all’ambiente, la cui espressione ha già un alto costo economico e in vite umane.

La capitale messicana accoglie da ieri, mercoledì 7, il Vertice della Comunità degli Stati Latinoamericani e dei Caraibi – CELAC .

Inoltre è stata installata la presidenza pro tempore della nazione anfitriona, la cui proposta è riunire questo organismo multilaterale.

Le sessioni dell’incontro sono guidate dal presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, e la sede è il Palazzo Nazionale di questo paese a Città del Messico. Il principale proposito è restaurare l’unità latinoamericana e caraibica, condizione indispensabile per rivitalizzare l’organizzazione.

Il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla presiede la delegazione cubana, e in consonanza con le aspirazioni delle nazioni dal fiume Bravo (il Rio Bravo), alla Patagonia, riaffermerà l’impegno con il processo d’integrazione genuinamente latinoamericano e caraibico e con il consolidamento dell’America Latina e dei Carabi come Zona di Pace, proclamata nel 2º Vertice della CELAC a L’Avana nel 2014 , ricorda Cubaminrex..

L’Argentina, che con il governo del recentemente eletto presidente Alberto Fernández ritorna alla CELAC, sarà rappresentata dal suo ministro delle Relazioni estere, Felipe Solá, Prensa Latina riferisce che la comitiva sudamericana analizzerà temi relazionati alle ostilità contro il Venezuela e la Bolivia.

Un tuit del capo della diplomazia argentina dice : «L’America Latina e i Caraibi devono recuperare le loro organizzazioni regionali come meccanismi d’integrazione economica e mediazione politica di fronte ai conflitti, e lo faremo».

La CELAC è un meccanismo indispensabile, legittimo, unitario e diverso, di concertazione politica e integrazione, che riunisce con un proposito comune ai 33 Stati di Nuestra America e rispettando le differenze di ogni paese. Nel 2020 tocca lavorare attorno al consolidamento, alla costruzione dei consensi e restaurare la fiducia mutua tra i suo membri.


Cuba ha invitato a costruire consensi dalla CELAC

 

10.01.2020 – Il piano di lavoro presentato dal Messico, assumendo la presidenza pro tempore della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC) vuole convertire questo meccanismo multilaterale nel più importante della regione per le sue forze nell’appoggio ai programmi sociali.

Il segretario delle Relazioni Estere del Messico, Marcelo Ebrard, ha presentato la proposta di 14 punti nel forum, pensata per una partecipazione attiva dei 33 paesi membri dell’organismo continentale.

La segreteria degli Esteri del Messico ha pubblicato l’informazione nel suo sito web.

Il Presidente cubano ha risposto in un tuit: «Cuba è un attore regionale attivo nella difesa dell’integrazione latinoamericana a caraibica», e il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla ha ugualmente sostenuto in un tuit: «Cuba invita tutti gli Stati membri della CELAC a consolidare e costruire consensi, limare le asperità e restaurare una fiducia reciproca come priorità per il 2020. Incontreremo cammini che ci conducano a superare le differenze per concentrarci su quello che ci unisce».

Il periodo per realizzare il programma sono i prossimi 12 mesi, con il proposito di potenziare le coincidenze tra i paesi della regione, al di là delle divergenze, per progettarle in un piano internazionale.

La cooperazione aereo – spaziale è il primo e più complesso dei 14 punti e marca l’invio di un satellite nello spazio nel 2020.

Poi propone d’accrescere la vigilanza epidemiologica; ridurre la disuguaglianza e la povertà; la gestione sostenibile delle risorse oceaniche; le azioni turistiche in comune; la creazione di una metodologia per certificare strumenti di prevenzione dei disastri; l’unità attorno allo sradicamento della corruzione e finalmente l’inizio di una processo di riflessione sulla governabilità del meccanismo.

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