Bolivia: elezioni 2020

perché il MAS sceglie Arce e Choquehuanca come candidati?

di Itzamná Ollantay – teleSUR  da l’AntiDiplomatico

Il Movimiento Al Socialismo (MAS-IPSP), organizzazione politica che, dal 2005 al 2019, ha espresso il binomio Evo Morales-Álvaro García alla presidenza della Bolivia, ha appena annunciato che l’ex ministro dell’Economia Luis Arce e l’ex ministro degli Esteri David Choquehuanca saranno i loro candidati alla presidenza e alla vicepresidenza -rispettivamente- per le elezioni generali del prossimo 3 maggio.

Quali sono le possibili ragioni per optare per questo binomio?

L’obiettivo principale e immediato del MAS è quello di sconfiggere alle urne la dittatura civile-cristiano-militare nata dal colpo di Stato del 10 novembre.

Per questo impegno, il MAS cerca di raffrontare tecnicamente l’inettitudine della gestione economica dell’attuale regime dittatoriale con i risultati economici invidiabili ottenuti durante il governo di Evo Morales, quando Luis Arce era Ministro dell’Economia.

Arce dirà, in campagna elettorale, ai suoi avversari cosa si dovrebbe fare e come un’economia redistributiva solida ed esemplare dovrebbe essere fatta per la Bolivia, con risultati positivi.

Arce è stato l’artefice dell’invidiabile modello economico boliviano che ha portato fuori dalla povertà oltre 3 milioni di boliviani.

Inoltre, sembra che, a causa delle condizioni di persistente mentalità coloniale, l’archetipo del candidato presidenziale per la grande maggioranza in Bolivia (in particolare per quella “classe media allargata” che rappresenta il 54% della popolazione boliviana) sia il maschio,meticcio urbano, professionista di successo, che porta la cravatta. Luis Arce soddisfa questi e altri requisiti. Il razzismo elettorale che il MAS ha subito con Evo, a quanto pare, sarà minore con Arce.

David Choquehuanca, leader sociale aymara, fondatore del MAS, con ampia e dimostrata capacità diplomatica come ministro degli Esteri dello Stato plurinazionale della Bolivia, ha la missione di convincere ideologicamente il settore contadino indigeno per la ripresa della scommessa del “processo plurinazionale” che ha perso la sua strada negli ultimi anni del governo Morales.

Choquehuanca ha la capacità intellettuale e morale, non solo per riprendere l’impegno dello Stato Plurinazionale, ma, soprattutto, per materializzare, in una certa misura, dallo Stato, la proposta di Buen Vivir.

Dal punto di vista dei movimenti sociali che compongono il Patto di unità che sostengono elettoralmente il MAS, la proposta del binomio presidenziale David Choquehuanca-Andrónico Rodríguez era ed è l’ideale per “rifondare” ideologicamente il MAS come strumento politico dei movimenti sociali. Ma, non necessariamente per contendere una possibile vittoria elettorale sotto un governo dittatoriale razzista e antimasista.

I golpisti, e i loro complici, avrebbero preferito che il binomio del MAS fosse stato David Choquehuanca e Andrónico Rodríguez, per ostentare il loro “suprematismo razzista” contro il primo e per vantarsi della loro gerontocrazia o adultocentrismo contro il secondo. Ma, ora, dovranno essere più fantasiosi per evitare la ratifica dei risultati elettorali dello scorso 20 ottobre nelle urne il 3 maggio (festa della Chakana Andina).

(Traduzione de l’AntiDiplomatico)

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