In alto le fiaccole per l’Apostolo

La gioventù cubana sarà protagonista alla mezzanotte di oggi 27 gennaio nel 167º anniversario della sua nascita. Come lo fecero quei rivoluzionari nei convulsi anni ’50 del secolo scorso, i cubani di oggi innalzeranno le loro fiaccole e i loro principi per onorare il più universale di tutti i nati nell’Isola

La gioventù cubana sarà protagonista alla mezzanotte di oggi 27 gennaio.

Come lo fecero quei rivoluzionari nei convulsi anni ’50 del secolo scorso, i cubani di oggi innalzeranno le loro fiaccole e i loro principi per onorare il più universale di tutti i nati nell’Isola.

Dal calore del popolo e delle fiaccole emanerà l’impronta immortale di Martí, illuminato questa volta dai grati, che parlano della luce, perché giustamente è questo quello che offrono: la luce.

La Nostra Patria, oggi più unita di fronte alle politiche ostili e voraci che vogliono piegarci, onora con sincera emozione Martí nel giorno della sua nascita per, come lui, unire gomito a gomito la nostra gente e che il suo pensiero e la sua saggezza divengano un nutrimento nella nostra quotidianità.

Gli impegni e le sfide sono cambiati molto dalla prima marcia di questa natura nel 1953, ma la sorgente delle idee e dei principi martiani fanno parte dello stesso contesto.

La nostra missione oggi è fare per la Rivoluzione e di fronte alle calunnie del nemico, come direbbe Martí, la ragione è il nostro scudo.

Che Cuba abbia fiducia in questo mare di figli armati con le luci in alto, mare che discenderà dalla calle San Lázaro sino alla Fragua Martiana, perché loro sono della stirpe dell’Apostolo e camminano sulle sue orme con la bravura dei mambì e il genio illuminato dei nostri insigni pensatori.

Loro sono quelli che tracciano la mappa di questo paese che poco prima dell’alba avrà, del fuoco, solo le nobiltà.


Raul Castro e Diaz-Canel partecipano alla Marcia delle Fiaccole a L’Avana

 

È quasi mezzanotte ed una foschia copre da un’ora L’Avana. Non è nebbia, la notte è nuvolosa ma non sono cadute altro che due gocce. È fumo. Fumo di lattine di bibita e di pesce che oggi hanno prestato i loro corpi per illuminare San Lazaro dalla scalinata dell’Università de L’Avana fino alla Fragua Martiana.

Ora quelle lattine sono resti di metallo sciolti o resi frantumi nel suolo. In questo istante un esercito di spazzini stanno pulendo tutto. Ma alcune ore fa questi cilindri vecchi erano testimoni di chiacchiere tra amici, cori estemporanei al ritmo di Silvio o Buena Fe, salti in gruppo, grida, risate…

Circa 30 mila persone hanno partecipato alla Marcia delle Fiaccole in attesa del 167º compleanno di Josè Martì. Presieduti dal Generale dell’Esercito Raul Castro Ruz, primo segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, e dal presidente della Repubblica, Miguel Diaz-Canel Bermudez, questa notte si trovavano anche Josè Ramon Machado Ventura, secondo segretario del Comitato Centrale del Partito, Esteban Lazo Hernandez, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare, ed il primo ministro, Manuel Marrero Cruz.

67 anni fa, le lattine per la marcia sono state acquistate clandestinamente in una ferramenta di “Feito e Cabezon” in calle Carlos III. Nello Stadio Universitario hanno mescolato della gomma in un paiolo gigante, fino ad averne la sufficienza per fare le torce di quei giovani che, diretti da Fidel, non volevano lasciare morire l’Apostolo nel suo centenario.

Nello stesso luogo dove Martì ha scontato una condanna con 17 anni durante alcuni mesi nel 1870, con una picozza in mano ed un ceppo nel piede destro. Lì, nella cava di San Lazaro, il presidente della Federazione Studentesca Universitaria (FEU) di quel tempo, conosciuto come Quino, ha detto: “Con questa marcia si dà inizio all’omaggio per l’Apostolo.”

Oggi, quasi 70 anni dopo, il presidente della FEU, Josè Angel Fernandez Castañeda, ha detto che i cubani onorano un intellettuale eccellente, un politico brillante ed un rivoluzionario esemplare.

da Cubadebate traduzione di Ida Garberi


Per l’amico sincero, l’anima e la mano franca

Tutti i territori del paese questo 28 gennaio si sono vestiti di fazzoletti, bandiere e personaggi dell’Età d’Oro, in un omaggio dei pionieri all’Eroe Nazionale.

 

29.01 – Erano più belle che mai le rose bianche e rosse dedicate a Martí, offerte dal Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, e il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, in occasione del 167 anniversario della nascita dell’ Apostolo nel cimitero Santa Ifigenia.

Anche Esteban Lazo Hernández, presidente dell’Assemblea Nazionale del Potere Popolare e del Consiglio di Stato ha offerto una bella corona di fiori a Martí.

Erano presenti i membri del Comitato Centrale del Partito,Lázaro Expósito Canto, primo segretario del PCC nella provincia, e Beatriz Johnson Urrutia, membro del Consiglio di Stato e governatrice in questo territorio.

MARTIANI NEL CUORE

Tutti i territori del paese si sono vestiti di fazzoletti, bandiere, personaggi dell’Età d’Oro e protagonisti dei versi di Martí, questo 28 gennaio, nell’omaggio dei pionieri all’Eroe Nazionale.

La sfilata centrale realizzata in Piazza della Rivoluzione de l’Avana, è stata presieduta da Olga Lydia Tapia, membro della Segreteria del Comitato Centrale del Partito, Susely Morfa González, prima segretaria della UJC, Ena Elsa Velázquez, la ministro d’ Educazione e da Liudmila Álamo Dueñas, membro del Burò Provinciale del PCC.

Rosa María Ramírez Montero, presidente nazionale dell’Organizzazione dei Pionieri José Martí, ha ricordato l’universalità dell’Apostolo e la necessità che le nuove generazioni continuino l’esempio dei suoi ideali.

A mezzogiorno del 28 gennaio, in piazza de Armas della Fortezza di San Carlos de La Cabaña, si è svolta la cerimonia militare di saluto dell’artiglieria e rivista in omaggio all’Eroe Nazionale di Cuba.

Sono state sparate 21 salve di cannone a L’Avana e contemporaneamente a Santiago di Cuba da una batteria dell’Esercito Orientale– presieduta dai capi dei ministeri degli Interni e delle Forze Armate Rivoluzionarie (FAR) e da una batteria della Scuola Interarmi delle FAR Antonio Maceo, Ordine Antonio Maceo.

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