Il vincolo di Cuba con i suoi nazionali all’estero è un processo permanente

nonostante l’ostilità del Governo USA

La IV Conferenza La Nazione e l’Emigrazione si realizzerà a L’Avana dal 8 al 10 aprile

«Il rafforzamento dei vincoli di Cuba con i suoi nazionali all’estero è un processo continuo, irreversibile e permanente»ha scritto recentemente nel suo account in Twitter il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez Parrilla.

La realizzazione a L’Avana della IV Conferenza La Nazione e l’Emigrazione, dal 8 al 10 de aprile, è un’altra espressione della volontà assoluta del Governo cubano di continuare ad approfondire le relazioni con i suoi nazionali all’estero, un importante pilastro per la difesa della Patria, della nostra cultura, della storia e dei valori.

Questo incontro riunirà i cubani che rispettano e amano il loro paese, lo difendono libero e indipendente e si oppongono attivamente al blocco imposto dal governo degli Stati Uniti.

La visita di funzionari consolari a Miami nei giorni tra il 16 e il 18 febbraio e la riunione del console generale Alejandro Padrón in questa città con i cubano americani, ha rappresentato un’occasione propizia per ratificare la convocazione alla IV Conferenza la Nazione e l’Emigrazione, che riaffermerà l’importante ruolo dei nostri nazionali all’estero nella difesa di Cuba, in accordo con un tuit del Consolato cubano negli USA.

I diplomatici di Cuba hanno incontrato vari membri della coalizione Alianza Martiana e della Fondazione per la Normalità delle Relazioni tra gli Stati Uniti-Cuba (Fornorm), hanno informato dei media.

Le misure adottate dall’amministrazione del presidente Donald Trump danneggiano notevolmente la comunità cubana residente negli USA e rendono difficili i vincoli tra le famiglie, soprattutto le restrizioni dei viaggi, i limiti ai servizi consolari nelle due capitali, la riduzione dell’ammontare delle rimesse e l’eliminazione dei voli commerciali e charter negli aeroporti cubani, con eccezione dell’aeroporto internazionale José Martí, de L’Avana.

Ernesto Soberón Guzmán, direttore generale dei Temi Consolari e i Cubani residenti all’Estero del Ministero delle Relazioni Estere, ha sostenuto che la maggioranza della comunità cubana condanna la politica aggressiva del Governo del presidente Trump contro Cuba e appoggia la fine del blocco.

Questa politica di confronto, la favorisce solo un settore minoritario ma estremamente reazionario della comunità cubana in questo paese.

In effetti, «il Presidente Trump nel 2016 ha ottenuto il secondo peggiore risultato del voto cubano in Florida tra i candidati repubblicani.

Ostilità e misure per asfissiare Cuba economicamente non favoriscono i suoi interessi elettorali e danneggiano duramente i cubani. Il Presidente degli USA è sempre mal consigliato»,ha sostenuto in Twitter il Cancelliere cubano.

Nonostante l’indurimento del blocco contro l’Isola, Cuba continuerà l’avvicinamento naturale e inevitabile con i suoi nazionali all’estero ed anche con i discendenti.

Nel contesto

• Il «Dialogo del 78», sostenuto dal leader storico della Rivoluzione Cubana, Fidel Castro Ruz, rappresentò l’inizio di un processo continuo e irreversibile d’avvicinamento tra Cuba e la comunità cubana all’estero.

• Durante un incontro con cubani residenti in Argentina, il Presidente cubano Miguel Díaz-Canel ha annunciato ufficialmente da Buenos Aires, la realizzazione della IV Conferenza La Nazione e l’Emigrazione.

• Esistono 124 paesi nei quali le nostre missioni hanno identificato la presenza di comunità cubane.

• Son stati identificati circa 1485618 cittadini cubani residenti all’estero senza contare i discendenti. Di questi, 1195607 sono iscritti nei consolati cubani.

*Fonte:*Intervista a Ernesto Soberón Guzmán, direttore generale dei Temi Consolari e dei Cubani Residenti all’ Estero del Minrex, pubblicata in Juventud Rebelde.

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