Le ragioni che avallano la candidatura di Cuba a membro del CDU

L’Isola grande delle Antille ha deciso di presentare la sua candidatura a membro del Consiglio dei Diritti Umani per il 2021-2023.

Il cancelliere Bruno Rodríguez Parrilla, lo ha confermato nel suo intervento a Ginevra nel segmento di alto livello del 43º periodo ordinario di sessioni di questo organismo.

Se parliamo di vero impegno in materia di promozione e protezione di tutti i Diritti Umani per tutte le persone e i popoli del mondo, senza doppia facciata, manipolazioni, politicizzazioni e selettività del tema, il nostro paese mostra con orgoglio importanti successi a scala internazionale.

L’anno scorso il popolo cubano ha ratificato in un referendum la Costituzione della Repubblica. I risultati del processo hanno confermato il fermo appoggio del popolo al sistema politico scelto liberamente dalla Rivoluzione cubana.

La Carta Magna del paese consacra Diritti Umani che sono ancora una chimera per altri popoli del mondo.

Nonostante sei decenni di blocco imposto dagli Stati Uniti, l’Isola grande delle Antille ha realizzato gli otto obiettivi di Sviluppo del Millennio  e loro mete, tre prima della scadenza fissata nel 2015, e oggi sviluppa il pieno impegno con il compimento dell’Agenda 2030 e  i suoi 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, con alcune mete già realizzate.

Cuba conta su rilevanti risultati in materia d’educazione, salute e sicurezza sociale, riconosciuti a livello mondiale. Fedele alla sua vocazione solidale, ha appoggiato altri popoli nelle lotte contro il colonialismo e l’apartheid, e nella lotta contro l’Ebola in Africa.

Sono 400000 i collaboratori cubani della salute che hanno realizzato missioni in 164 nazioni  (lavoro che ha permesso al  contingente medico cubano Henry Reeve di ricevere il Premio di Salute Pubblica in Memoria del Dr. Lee Jong-wook, concesso dal  Consiglio Esecutivo dell’Organizzazione Mondiale della Salute), e grazie al programma d’alfabetizzazione «Io sì posso» il Premio d’Alfabetizzazione UNESCO-Rey Sejong nel 2006 e il  Premio Mestres 68 nel 2012) e più di nove milioni di persone hanno imparato a leggere e scrivere in 30 Stati.

Tra gli esempi più rilevanti del contributo dell’Isola alla pace mondiale spicca il  Proclama dell’America Latina e dei Caraibi come Zona di Pace, durante la sua Presidenza della Comunità degli Stati Latinoamericani e Caraibici (CELAC).

L’ Avana ha accolto i dialoghi tra il Governo colombiano e le FARC-EP, conclusi con la firma dell’Accordo di Pace ed è stata sede nel febbraio del 2016 di un incontro storico tra il Papa Francisco e Sua Santità Kirill, Patriarca di Mosca e di tutta la Russia, la prima riunione dei leaders delle due chiese dopo lo scisma del 1054. «Se continua così, Cuba sarà la capitale dell’unità», ha detto  sua Santità Francisco in quell’occasione.

L’Isola ha partecipato in modo attivo ai negoziati per lo stabilimento del Consiglio dei Diritti Umani ed è stata eletta membro fondatore dal 2006 al 2009, e membro nei periodi 2009-2012, 2014-2016 e 2017-2019; in quest’ultimo caso è stata il paese più votato della regione.

Da giugno del 2011 a giugno del 2012  ha assunto una delle vice presidenze del Consiglio , come rappresentate di Nuestra America.

Con questa candidatura, Cuba continuerà ad apportare alla comunità internazionale la sua esperienza nel dialogo e la cooperazione a favore dei Diritti Umani.


Cuba estende la sua mano a favore della cooperazione internazionale

 

Il cancelliere cubano, Bruno Rodríguez, a Ginevra, Svizzera, seguendo una fitta agenda di lavoro, ha realizzato conversazioni ufficiali con i suoi omologhi, dirigenti di organismi multilaterali e ambasciatori di diversi paesi come parte delle attività collaterali del Segmento di Alto livello del 43º periodo di sessioni del Consiglio dei Diritti Umani.

Prensa Latina ha informato che il titolare cubano ha parlato con il segretario di Stato del Ministero per l’Europa e i temi esteri della Francia, Jean-Baptiste Lemoyne, per valutare la marcia degli accordi reciproci e per approfondire i vincoli economico commerciali tra le due nazioni.

Il capo della diplomazia cubana ha conversato con l’Alta Commissaria della ONU per i Diritti Umani,  Michelle Bachelet, alla quale ha esposto i danni provocati dall’indurimento del criminale blocco economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti, con più di 190 misure prese dall’amministrazione di Donald Trump.

Poi ha incontrato i suoi omologhi di Francia, Jean-Yves Le Drian; della Spagna, Arancha González; e della Norvegia, Ine Marie Eriksen Soreide, e inoltre la rappresentante del Catar, Lolwah Rashid Al-Khater, ministra assistente e portavoce dei Temi Esteri.

Uno dei primi incontri lo ha realizzato con il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Salute, Tedros Adhanom Ghebreyesus, e con il presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa, Peter Maurer ed ha dettagliato la cooperazione medica realizzata da Cuba e l’ostilità di Washington, che vuole ostacolare questo nobile proposito che apporta benefici a milioni di persone.

Share Button

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.