Il Venezuela non è una «minaccia inusitata e straordinaria» e il mondo lo sa

Il presidente del Venezuela, Nicolás Maduro, ha condannato giovedì 5 marzo il  «decreto infame» emesso durante il Governo dell’allora mandatario Barack Obama, che dichiara il paese sudamericano “una minaccia inusitata e straordinaria» per la sicurezza nazionale USA.

Il mandatario venezuelano ha risaltato che il Governo degli USA ha scelto il 5 marzo, la data in cui si commemora il 7º anniversario della morte  del Comandante Hugo Chávez, per rinnovare l’ordine esecutivo.

Maduro ha sottolineato che la strategia per superare qualsiasi provocazione che proviene dall’impero è rinforzare la lealtà al leader bolivariano.

Il cancelliere venezuelano Jorge Arreaza ha condannato a sua volta il rinnovo dell’Ordine Esecutivo, che ha definito «una giustificazione di tutte le serie di aggressioni e crimini di lesa umanità come le misure coercitive unilaterali che  Washington applica dal 2015».

L’attentato a Guaidó: una nuova  opera buffa della destra 

In questo contesto il ministro alla Comunicazione e l’Informazione Jorge Rodríguez, ha infromato che è stato detenuto  Climaco Erik Medina, alias «El Caracas», presunto responsabile dell’ aggressione contro il deputato dell’opposizione, autoproclamato «presidente interino» Juan Guaidó, avvenuto sabato 29 febbraio a Barquisimeto, nell’occidente del paese.

Rodríguez ha mostrato le prove che «l’attentato», denunciato dall’oppositore è un «falso positivo», dato che alias «El Caracas» era stato assunto dallo stesso staff di Guaidó perché « gli sparasse».

Il funzionario ha segnalato che il presunto aggressore ha confessato che gli hanno pagato 200 dollari e gli hanno consegnato un revolver con le istruzioni di quello che doveva fare.

«Ogni volta trasformano in opera buffa tutti i montaggi che monta l’estrema destr cercando di seminare con falsi positivi un panorama che non corrisponde assolutamente alla realtà del Venezuela»,  ha detto Rodríguez.

Il titolare di Comunicazione ha chiesto alle agenzie di stampa straniere che almeno in questa opportunità smentiscano la menzogna che hanno pubblicato.

Il primo vicepresidente del Partito Socialista Unito del Venezuela (PSUV), Diosdado Cabello, aveva denunciato a sua volta, lunedì 2, che l’attacco a Guaidó è stato un «falso positivo».

Cabello ha considerato che queste operazioni di bandiera falsa sono scuse per imporre nuove sanzioni contro la nazione.

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