L’Uruguay si ritira da UNASUR e recupera il guerrafondaio TIAR

Il Governo di destra dell’Uruguay ha indicato questa misura che riflette gli assi portanti della nuova gestione per rinforzare la OSA.

Il nuovo Governo dell’Uruguay ha annunciato il suo ritiro dall’Unione delle Nazioni Sudamericane (UNASUR) e il ritorno al guerrafondaio Trattato Interamericano di Assistenza Reciproca (TIAR).

L’abbandono dell’Uruguay da questa alleanza è stato comunicato con un dispaccio indirizzato al cancelliere dell’Ecuador, José Valencia, paese depositario del Trattato della UNASUR. L’esecutivo uruguaiano esprime come motivazione «il carattere politico ideologico dell’alleanza».

Prima che Luis Lacalle Pou assumesse l’incarico come presidente dell’ Uruguay, questo paese aveva deciso di ritrarsi dal Tiar.

Ciò nonostante il suo arrivo ha cambiato la politica estera e il nuovo governo ha promesso politiche ostili contro paesi come Nicaragua, Cuba e Venezuela.

Per questo motivo, Lacalle Pou ha chiesto in una lettera inviata al segretario generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OSA), Luis Almagro, di detenere il processo d’abbandono del TIAR iniziato nel settembre scorso.

Il Governo di destra dell’Uruguay ha indicato che questa misura riflette «gli assi portanti della nuova gestione», che cerca di rinforzare la OSA come il luogo in cui prioritariamente si devono risolvere i conflitti e i problemi della regione dell’America Latina, con una chiara evidenza all’allineamento con la politica regionale del governo degli Stati Uniti e la subordinazione a questa.

È stato annunciato che appoggeranno il prossimo 20 marzo nell’Assemblea Generale dell’organizzazione, la rielezione di Luis Almagro, il lacchè degli yankee alla guida del “ministero delle colonie”, come Raúl Roa, cancelliere della dignità, chiamava la OSA.

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