COVID-19: rispettare le misure e non abbassare la guardia

In un incontro di lavoro realizzato nel Palazzo della Rivoluzione per dare continuità permanente alla situazione del COVID–19 nell’Isola, Díaz-Canel ha chiamato la popolazione cubana ad essere responsabile per evitare sin dove è possibile le attività che suppongano agglomerazioni d persone, e andare dal medico di fronte a qualsiasi sintomo respiratorio.

Leticia Martínez Hernández

Il presidente della Repubblica di Cuba, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, ha insistito,  sabato 14, sulla necessità di rispettare tutte le misure indicate per affrontare il COVID – 19 e non abbassare la guardia di fronte al pericolo che significa l’espansione continuata del nuovo Coronavirus, che è già presente in 125 paesi del mondo, 22 nelle Americhe.

In un incontro di lavoro realizzato nel Palazzo della Rivoluzione per dare continuità permanente alla situazione del Covid–19 nell’Isola, Díaz-Canel ha chiamato la popolazione cubana ad essere responsabile per evitare sin dove è possibile le attività che suppongano agglomerazioni d persone, e andare dal medico di fronte a qualsiasi sintomo respiratorio

Nella riunione è stato detto che sino al momento non esistono nuovi casi confermati della malattia in Cuba; i quattro pazienti presentano un’evoluzione favorevole e sono senza sintomi. I loro contatti diretti continuano in vigilanza attiva, senza prove per ora.

«La situazione nel paese, ha detto  Díaz-Canel, si è mantenuta stabile perchè abbiamo preso misure e non ci può sfuggire dalle mani. Dobbiamo lavorare in maniera differente perché la situazione nel mondo è sempre più complessa.

Il capo di Stato ha considerato una priorità le visite nelle case dei medici e le infermiere della famiglia per trattare a  tempo le infezioni respiratorie, soprattutto nei fine settimana quando ci sono più persone a casa.

«Inoltre, ha aggiunto si deve incrementare la ricerca nei centri di lavoro e di studio».

Il mandatario ha reiterato che il popolo deve avere fiducia nel governo che sta dando costantemente informazioni autentiche, per non dare spazio a notizie false e in mala fede. Nelle reti sociali, ha aggiunto, si sta distorcendo la realtà cubana e quello che stiamo facendo. L’informazione ufficiale, che stiamo dando con tutta serietà e responsabilità è quella che offe il Ministero di Salute Pubblica».

Il titolare del settore, José Angel Portal Miranda ha spiegato che sono ricoverati per vigilanza epidemiologica 259 pazienti; 90  stranieri e 169 cubani. Dal 25 gennaio ci sono stati 272 ricoveri e sono state seguite nell’assistenza  primaria di salute 15 mila 793 persone.

Poi ha spiegato che si mantengono gli studi di altri virus respiratori, la maggioranza positivi all’Influenza A che è un indice normale in questa epoca dell’anno in Cuba. Per il COVID -19 sono stati studiati 51 pazienti, con quattro positivi.

Portal Miranda  ha insistito che si mantiene il controllo anche sui contatti delle persone confermate con il nuovo coronavirus, cioè i primi tre italiani e il paziente cubano di Villa Clara.

Su quest’ultimo, ha informato che i suoi due contatti diretti, con una bambina di un anno sono risultati negativi alla prova del COVID-19.
Poi ha attualizzato che per l’organizzazione dell’assistenza medica sono stati abilitati 1442 letti in 11 ospedali e 10 centri d’isolamento.  Sono state destinate 175 ambulanze per i trasferimenti di pazienti sospetti o confermati, con personale addestrato al trattamento di questi casi.

Il ministro ha puntualizzato che c’è la presenza della collaborazione medica cubana in 23 paesi che oggi hanno trasmissioni del nuovo coronavirus, ma sino al momento non si riportano problemi con loro. Le brigate mediche sono state già preparate per il trattamento del  COVID-19.

Nella riunione, il vice primo ministro Roberto Morales Ojeda ha insistito su una ricerca attiva come via per incontrare i casi con problemi respiratori.

Tutti coloro che presentano sintomi di questo tipo devono andare dal medico perché non si può abbassare la percezione del rischio.

La ministro d’Educazione, Ena Elsa Velázquez Cobiella ha richiamato le famiglie a non portrare a scuola o all’asilo i bambini malati e nemmeno i maestri con sintomi respiratori devono andare nelle aule.

In questo incontro, che fa parte del controllo costante del Governo all’implementazione del Piano per la Prevenzione e il Controllo del nuovo coronavirus, la ministro del Commercio Interno, Betsy Díaz Velázquez, ha spiegato che nel paese ci sono 104 laboratori dove sono stati  confezionate 25 mila mascherine  e il numero sta aumentando. Inoltre è è cominciata la distribuzione  nelle province  del cloro che si deve usare per disinfettare le mani e le superfici.

La titolare ha confermato che la vendita dei prodotti per l’igiene si sta stabilizzando.

Le massime autorità del paese hanno reiterato l’importanza della partecipazione popolare allo scontro al  COVID-19, perché, come ha detto in varie occasioni il presidente Díaz-Canel, «questa battagli si vince con il popolo».

Biocubafarma garantirà la produzione dei 22 medicinali per il trattamento del Covid-19

 

Il Presidente di Biocubafarma, Dottor Eduardo Martínez Díaz, con altri funzionari dell’entità, hanno offerto una conferenza stampa per precisare la strategia che garantisce la produzione dei 22 medicinali che formano parte del protocollo per il trattamento diretto della malattia.

«Il primo medicinale che si raccomanda nella guida è l’Interferone, un prodotto che si fabbrica qui a Cuba e in un’impresa mistra cubano-cinese, ubicata nella provincia di Jilin, del quale abbiamo tutte le capacità per somministrarlo al sistema di salute nell’Isola e a livello internazionale», ha segnalato il dottore.

Eulogio Pimentel Vázquez, direttore generale del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, ha specificato che attualmente si conta su un totale d’Interferon pronto per i casi che, si stima, si potrebbero manifestare a Cuba in un periodo di tre – sei mesi.

Poi ha segnalato che: «Abbiamo nell’inventario del prodotto in processo, una quantità che equivale a quella necessaria per trattare il totale dei casi contagiati  in Cina».

Pimentel ha assicurato che il Centro ha la capacità non solo di rispondere alla possibile crescita della domanda di Cuba, ma anche di soddisfare le 15  richieste ricevute da altri paesi,  d’informazioni e d’acquisto.

Marta Ayala Ávila, vicedirettrice del Centro d’Ingegneria Genetica e Biotecnologia, ha spiegato che gli interferoni sono molecole che lo stesso organismo produce di fronte agli attacchi virali e sono la prima risposta organica del sistema immunitario per combattere i virus.

Nei focolai precedenti di coronavirus, il SARS nel 2002 e il MERS nel  2012,  si utilizzarono gli interferoni per l’assistenza e il trattamento delle persone contagiate. Studi pubblicati successivamente dimostrarono che questi virus, invece d’indurre la creazione d’interferoni nell’organismo diminuiscono la produzione di queste molecole e per questo il medicinale  è efficace nel trattamento del  Covid-19, ha puntualizzato Ayala.

La funzionaria ha segnalato che stando ai riferimenti ricevuti sull’esperienza in Cina, il prodotto è stato usato anche per le persone vulnerabili e per l’assistenza medica preventiva, così come nei malati in forma di nebulizzazione, perché è una via rapida per giungere ai polmoni e agire nelle tappe precoci dell’infezione.


Confermato il quinto caso di COVID-19 a Cuba

 

Diretta dal presidente della Repubblica, Miguel Diaz-Canel Bermudez, ed il primo ministro, Manuel Marrero Cruz, nel pomeriggio di questo lunedì ha avuto luogo un’altra riunione per dare seguito alla situazione del nuovo Coronavirus, nella quale il ministro di Salute Pubblica, Josè Angel Portal Miranda, ha confermato un nuovo caso positivo a COVID-19 a Cuba.

Come ha informato il titolare, è un paziente cubano, di 63 anni, residente a L’Avana, municipio di Diez de Octubre, che è ritornato sull’Isola, proveniente dalla Spagna, il passato 8 marzo, i sintomi sono incominciati a manifestarsi l’11 ed è andato al medico il giorno 12, momento in cui è stato ricoverato. Fino ad oggi manifesta sintomi lievi e si sente stabile. Al rispetto il Ministero di Salute offrirà più dettagli nei differenti spazi informativi.

Il ministro di Salute ha puntualizzato che dal 25 gennaio fino ad oggi si accumulano 470 ricoveri e si trovano in vigilanza per attenzione primaria 21.968 pazienti. Alla chiusura della riunione si trovavano ricoverati per vigilanza epidemiologica 373 pazienti, dei quali 145 sono stranieri e 228 cubani.

D’altra parte, ha sottolineato che in 33 dei più di 139 paesi dove si è confermata la trasmissione del nuovo Coronavirus esiste una presenza della Collaborazione Medica Internazionale cubana, che è stata debitamente qualificata nelle sue rispettive brigate per fare fronte alla situazione.

Intanto, il capo di Stato ha insistito sul rigore con cui si deve lavorare in porti ed aeroporti; deve essere un lavoro sommamente preciso per la vigilanza con tutti gli stranieri che entrino al paese.

Inoltre, ha reiterato l’importanza delle azioni che realizzano i medici ed le infermiere della famiglia nello screening attivo della popolazione ed il seguito che si faccia nelle comunità, soprattutto degli anziani che vivono soli, per la cui protezione si sono approvate nuove misure.

di Yaima Puig Meneses, sito della Presidenza

da Cubadebate tradotto da Ida Garberi

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