Cuba insiste a mantenere le misure contro la COVID-19

Nella  riunione del gruppo temporaneo di lavoro per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus, è stata passata in rivista in particolare la situazione de L’Avana, Villa Clara e Matanzas, le tre provincie con il maggior numero di casi confermati nel paese.

Leticia Martínez Hernández

Il Governo cubano ha reiterato la sua decisione di mantenere le misure applicate nel paese contro la COVID- 19 e non abbassare la guardia di fronte all’epidemia, anche se ogni giorno c’è una tendenza alla diminuzione dei casi confermati. Lunedì 25 sono stati sei e la cifra dei pazienti attivi 159 di 1947 da quando la malattia è giunta nellIsola.

Nella prima riunione della settimana del gruppo temporaneo per la prevenzione e il controllo del nuovo coronavirus – guidata sempre dal Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez– il primo ministro, Manuel Marrero Cruz, ha sottolineato che  si deve persuadere la popolazione perchè non si generi uno stato d’eccesso di fiducia e si continuino ad applicare le misure ».

Inoltre si deve applicare l’attenzione, soprattutto adesso con le piogge, per evitare la proliferazione della zanzara  Aedes Aegypti,  perché non si complichi la situazione epidemiologica nella nazione.

Nell’incontro quotidiano attraverso video conferenze dal Palazzo della Rivoluzione, Marrero Cruz ha segnalato come una priorità la produzione di alimenti e anche la battaglia contro gli speculatori e gli incrementi dei prezzi che sono aspetti che reiteratamente  la popolazione denuncia».

«Dobbiamo continuare a combattere con forz,a ha segnalato, tutti gli atteggiamenti  negativi che pregiudicano il benessere della popolazione».

Il ministro di Salute Pubblica, José Ángel Portal Miranda, nella sua abituale attualizzazione alla direzione del paese sull’epidemia, ha spiegato che in Cuba sono ricoverate 2068 persone per attenzione e vigilanza della COVD – 19, un numero che comprendde quelle che sono in ospedale, nei centri per i sospetti e nelle istituzioni destinate all’isolamento.

Questo numero, ha detto, è il più basso dal 22 aprile, quando erano 10700 in queste categorie.

Il 96,8 % dei pazienti diagnosticati con la malattia che sono sempre ricoverati presentano un’evoluzione clinica stabile; si contano 82 decessi, nessuno ieri lunedì 25, quando sono state dimesse 15 persone con un totale di 1794 pazienti guariti.

A proposito delle trasmissioni locali, ha informato che sono terminate 34 e si mantengono , dopo la chiusura nelle ultime ore della comunità La Ceiba, del municipio di Pinar de Río di Guane e del Latinoamericano, nel municipio del Cerro a L’Avana. . Della dozzina di eventi aperti solo Centro Habana ha riportato dei casi ieri lunedì 25.

Portal Miranda ha segnalato che negli ultimi 15 giorni il tasso più alto d’incidenza di casi positivi alla COVID – 19  per ogni 100.000 abitanti, si mantiene a Matanzas e a L’Avana. Al contrario non si riportano contagiati nello stesso periodo nell’Isola della Gioventù e in otto province: Sancti Spíritus, Artemisa, Granma, Mayabeque, Holguín, Cienfuegos, Santiago di Cuba e Guantánamo.

Di fronte al corso che ha preso l’epidemia nell’arcipelago, le autorità de La Habana, Villa Clara e Matanzas, le tre provincie con il maggior numero di casi confermati nel apese :  942, 216 e 191, rispettivamente, hanno offerto le informazioni.

Il governatore della capitale, Reinaldo García Zapata, ha spiegato che nel territorio sono ricoverate 205 persone tra le quali 84 confermate positive e 121 sospette.

L’indice di occupazione ospedaliera è di 18% e quello della terapia intensiva del 3%, i più bassi registrati sino ad ora.

Partendo da una valutazione integrale dell’epidemia a L’Avana, presentata da un gruppo d’esperti, è stato determinato di continuare con la ricerca dei casi nei luoghi più complicati.

«Si sta insistendo nel non fidarsi, ha detto, e dobbiamo cercare i contagiati;  per questo abbiamo definito i luoghi in cui dobbiamo continuare ad approfondire».

Il governatore Mario Sabines Lorenzo, parlando di Matanzas, ha offerto precisioni sul sensibile evento  di trasmissione avvenuto nell’ospedale provinciale  Comandante Faustino Pérez, dove si è concluso lo studio epidemiologico con 59 casi in totale, tre dei quali sono già stati dimessi.

In questa prestigiosa istituzione sono già state prese le misure per superare le deficienze segnalate e, come ha enumerato Sabines Lorenzo, «si apprezzano un ambiente adeguato di lavoro, di pulizia, di ordine,  un impegno dei lavoratori. Pensiamo che quel fatto si stia superando e crediamo che si stia giungendo al finale», ha commentato.

Altre buone notizie sono giunte da Villa Clara, provincia che negli ultimi 15 giorni ha riportato solo quattro casi positivi alla COVD -19.

Del totale dei contagiati nel territorio, il 92,1% è stato recuperato e i due eventi di trasmissione aperta – quello dell’ospizio per Anziani e quello del Poligrafico, non segnalano nuovi casi da due settimane e tutti gli implicati sono stati dimessi.

«Questo è il miglior momento per Villa Clara –ha detto il governatore Alberto López Díaz– con i migliori risultati da quando abbiamo cominciato lo scontro alla  pandemia».

Il Presidente di Cuba chiama a dare il «colpo finale» alla COVID-19

«Il paese continua a studiare ed abbiamo un’idea abbastanza chiara, ha considerato, delle proposte per il momento in cui intenderemo, in maniera graduale, senza precipitazioni e con molta responsabilità, passare alla normalità possibile in questa situazione e soprattutto con l’influenza che ha la pandemia nel mondo».

Leticia Martínez Hernández

“Ora l’importante è dare un colpo finale all’epidemia, accorciare la sua trasmissione e che questo ci porti  a una posizione di sicurezza per poter prendere nuove decisioni in relazione  al comportamento del paese”, ha sottolineato il Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, nella riunione del gruppo di lavoro per la prevenzione e il controllo della COVID-19, in cui è stato fatto un riassunto di quanto ottenuto negli ultimi sei giorni.

«È una settimana, ha detto, in cui abbiamo visto passi avanti nella strategia del controllo della pandemia e giungono segnali che stiamo giungendo a un momento meno complesso. Ma come abbiamo sempre detto, ha allarmato il mandatario, questo non ci può assicurare la fiducia, perché ogni volta che c’è un eccesso di fiducia appare un contagiato o un’oscillazione nel comportamento come con il focus nuovo nel mercato La Epoca.  Oggi potevamo aver contato  meno di dieci casi, ma ne abbiamo avuti quindici», ha commentato  Díaz-Canel riferendosi a quanto avvenuto nel noto mercato de L’Avana, nel quale, ha informato il governatore Reinaldo García Zapata, sono stati confermati sette casi e cinque sono pendenti di risultati.

L’entità anche se chiusa al pubblico, manteneva vendite virtuali e la consegna di moduli da vendere nei quartieri.

Valutando la settimana, il Capo di Stato ha lamentato la morte di due persone ed ha considerato che “il livello dei decessi è minore ed ha a che vedere anche con l’applicazione dei medicinali  sviluppati nel paese.

Inoltre con l’importante lavoro che si sta facendo soprattutto nelle sale di terapia intensiva da parte del personale medico e paramedico.

Il Presidente ha indicato che “oggi accumuliamo 1671 dimissioni e questo significa che il  86,5% dei malati sono stati curati e salvati.

Per 21 giorni consecutivi si è sempre incrementato il numero dei pazienti dimessi in relazione alle entrate nel sistema.

In particolare negli ultimi sei giorni le cifre sono molto interessanti: per esempio abbiamo avuto in tutta la settimana solo 59 casi positivi.

Da quando siamo entrati nella pandemia questa è stata la settimana con meno casi positivi in questa complessità, ossia senza contare la settimana in cui sono apparsi i primi casi.

Dopo le  211 dimissioni realizzate in questo periodo sono restati solo 177 pazienti attivi.

Díaz-Canel ha indicato che «Oggi abbiamo come pazienti attivi solo il 91% di tutti quelli che si sono ammalati. Questo è un indice importante perchè quando si supara il 90% dei pazienti usciti dal sistema, indubbiamente l’epidemia sta calando nel tempo. Nonostante questo insistiamo nel non sentire un eccesso di fiducia e continuare  a mantenere il rigore dell’applicazione delle misure.

Il paese continua a studiare ed abbiamo un’idea abbastanza chiara, ha considerato, delle proposte per il momento in cui intenderemo, in maniera graduale, senza precipitazioni e con molta responsabilità, passare alla normalità possibile in questa situazione e soprattutto con l’influenza che ha la pandemia nel mondo. Gli organismo dell’amministrazione centrale dello Stato e gli esperti, in maniera organizzata fanno proposte molto intelligenti e credo che possiamo maneggiare anche questa situazione», ha concluso.

Nell’incontro di sabato 23, guidato dal primo ministro, Manuel Marrero Cruz, al quale ha partecipato anche il vicepresidente della Repubblica, Salvador Valdés Mesa,  è stata riferita la situazione delle province di L’Avana e Matanzas, l due territori che negli ultimi 16 giorni mantengono il tasso più alto di casi positivi della  COVID-19 per ogni 100.000  abitanti, e nei quali oggi si concentrano gli sforzi maggiori per dare «un colpo finale all’epidemia».

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