I consolati di Cuba prestano di nuovo i loro servizi

Il ministro delle Relazioni Estere di Cuba, Bruno Rodríguez, ha informato sabato 13 che i Consolati dell’Isola iniziano ad offrire nuovamente i loro servizi con presenza in quei paesi in cui le condizioni sanitarie lo permettono.

Il cancelliere ha affermato nel suo account in Twitter che in tutti i casi si prendono le misure di sicurezza necessarie per evitare il contagio con la COVID-19. Inoltre ha chiarito che questa riapertura non elimina la proroga del permesso di soggiorno a quei cittadini che, per via della pandemia, non hanno potuto tornare nel loro paese in 24 mesi.

Lo scorso 19 marzo la Cancelleria della nazione dei Caraibi aveva annunciato che di fronte alla grave situazione epidemiologica internazionale i Consolati di Cuba all estero avrebbero fomentato la realizzazione delle documentazioni a distanza.

È stata approvata la confezione dei passaporti senza dover visitare gli uffici ed è stato eliminato l’obbligo della richiesta di proroghe per restare fuori da Cuba dopo 24 mesi, senza che questo danneggi la condizione di residente permanente.

Durante questo periodo i Consolati dell’Isola grande delle Antille hanno mantenuto il contatto con la comunità cubana all’estero e hanno lavorato per il ritorno di coloro che erano restati bloccati in altri paesi.

Più di 3.500 cubani sono tornati da 35 nazioni, ha precisato di recente il ministro degli Esteri, che ha considerato le gestioni e i voli umanitari organizzati dai funzionari rappresentanti del Governo e le loro controparti.

Di fronte alla complessa situazione epidemiologica non sono stati tralasciati gli sforzi né le risorse per la protezione dei cittadini, ha segnalato Bruno Rodríguez che ha ringraziato le autorità di Germania, Ecuador, Emirati Árabi Uniti, Spagna, Stati Uniti, Giamaica, Messico, Panama, Perù e Russia.

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