Con il recupero di 19 macchine di dialisi in soli 15 giorni di lavoro, due elettro-medici cubani che prestano servizi solidali in Venezuela, hanno dato una forte risposta al blocco USA contro questa nazione del sudamericana.
I detti “reni artificiali” sono pronti per prestare servizi gratuiti alla popolazione del clinica Jayor, di Caracas, una di quelle con il maggior numero di pazienti nefrotici nella nazione bolivariana.
I giovani ingegneri Wilmer Soto Martínez e Yander Luis Hernández Armas, specialisti con questi strumenti, e altri apparecchi d’aiuto per la vita, lavorano al recupero grazie alla specializzazione nella firma Fresenius.
Hanno fatto esperienza nel Centro Provinciale di Elettromedicina di Ciego de Ávila.
L’istituzione di salute di Caracas dispone di 70 reni artificiali della marca citata, tra i quali erano operativi solo 30 per la mancanza di pezzi di ricambio.
Yander Luis ha riferito che la constante capacità inventiva per adattare e sostituire pezzi con altri che conservano vitalità nei dispositivi più deteriorati, ha permesso si far funzionare un gruppo di questi strumenti vitali.
L’assistenza tecnica nell’entità della capitale è iniziata per la richiesta diretta della vice presidente esecutiva del Venezuela, Delcy Rodríguez; un impegno affidato rapidamente agli elettro-medici iscritti alla missione della Salute dell’Isola delle Antille.
Il recupero acquisisce una maggior importanza, perché questo centro assiste tutti i giorni come media 120 pazienti e le macchine per la dialisi lavorano ininterrottamente per quattro turni al giorno con lo stesso numero di ore.
Queste azioni sottolineate nell’Accordo Integrale di Cooperazione Cuba-Venezuela, che compie quest’anno il suo 20º anniversario, contrastano con le recenti misure punitive del governo statunitense che ostacolano l’acquisto di pezzi di ricambio e di medicine per trattare la malattia e la sofferenza dei suoi pazienti.
Quest’anno i 382 elettro-medici cubani che svolgono una missione umanitaria in Venezuela, hanno recuperato più di 2.400 macchine vitali per la sostenibilità dell’ assistenza extra e intra-ospedaliera nelle installazioni del Sistema Nazionale Pubblico di Salute, con enfasi nei programmi di sicurezza per affrontare la COVID-19.