Abbiamo memoria … 21 settembre 1976

 

Il 21 settembre del 1976, in Washington, cinque cubano-americani José Dionisio Suárez, detto ‘Massacro’, Alvin Ross Díaz, Virgilio Paz Romero, e i fratelli Guillermo e Ignacio Novo Sampoll, tutti appartenenti al terrorismo anticastrista, collocarono una bomba, a controllo remoto, sotto la macchina dell’ex ministro del Governo Allende, Orlando Letelier, in esilio negli USA, assassinandolo (foto).

Orlando Letelier era stato Ministro degli Esteri del governo Allende e fu il primo dei ministri ad essere arrestato dai militari durante il golpe fascista del 1973. Fu incarcerato per 12 mesi in diversi centri di detenzione ove venne pesantemente torturato dagli aguzzini fascisti di Pinochet. Liberato per una forte pressione internazionale fu obbligato ad abbandonare il Cile stabilendosi, alla fine, negli USA ove assunse ruoli accademici in Università e Istituti di politica internazionale. Orlando Letelier riprese i contatti con i legittimi oppositori di Pinochet partecipandone all’opposizione. Ciò gli costo la condanna a morte e l’assassinio da parte di Pinochet.

L’attentato, su mandato di Pinochet e a conoscenza dei servizi segreti USA, fu organizzato da Michael Townley, agente CIA e della DINA (polizia segreta cilena) e coordinato con il terrorista Posada Carrlies (agente CIA e mandante dell’assassinio dell’italiano Fabio Di Celmo 1997 Havana) e con l’organizzazione terroristica anticastrista CORU.

L’assassinio di Orlando Letelier fece parte del mai cessato “Piano Condor”, il piano segreto organizzato dai regimi e governi di destra dell’America Latina con il supporto della CIA, finalizzato alla eliminazione fisica dei politici di sinistra. Il piano vide la connivenza, in origine, tra Pinochet, Richard Nixon e Henry Kissinger.

 

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