Nuovi strumenti per la Guerra Non Convenzionale

David Ignacio Martí    http://www.cubadefensa.cu/

È improbabile che in tempi brevi, gli Stati Uniti  ripetino un altro Iraq e Afghanistan …
Robert Gates, ex segretario della Difesa USA, dicembre 2010.

herramientasLe migliori definizioni di ogni epoca potrebbero essere i suoi libri. Da quanto creato dall’uomo dalla letteratura è possibile conoscere e capire come si pensava in un particolare momento storico.

Così avviene non solo con quanto ereditato da filosofi, poeti, re, cronisti, politici e cantori ma anche da generali e strateghi che hanno lasciato in eredità ai posteri le loro mappe, giornali, circolari, ordini ed altri documenti dottrinali, normativi o di guerra.

Nuovamente la Guerra Non Convenzionale

Nella guerra ha particolare importanza il retaggio storico, analitico o dottrinale, per il ruolo svolto nel processo decisionale da parte dei capi a tutti i livelli e per essere riflesso dei cambiamenti nelle concezioni e procedure tattiche, operative e strategiche, che hanno poi avuto un significativo impatto nei conflitti successivi.

A giudicare dai documenti dottrinali e da altri materiali di studio che oggi pubblicano – e anche annunciano che diffonderanno nell’immediato – le Forze Armate degli Stati Uniti, si ribadisce e rafforza la convinzione che. per l’alto comando militare USA. la Guerra Non Convenzionale (GNC) risulta l’opzione di aggressione “del momento” ed in funzione di ciò bisogna, non solo preparare le truppe ed i capi, ma elaborare la base materiale di studio che assicuri la detta preparazione.

Dal 1961 al 2008 (47 anni), il comando militare statunitense non ha pubblicato alcun “manuale” specificamente destinato alla GNC, essendo il Manuale Operativo FM 31-21 Guerra di Guerriglia e Forze Operazioni Speciali – del 1961 -, l’ultimo dei quali si è a conoscenza, fino alla pubblicazione, nel settembre 2008, del Manuale Operativo FM 3-05.130 La GNC per le Forze Operazioni Speciali dell’Esercito.

Poi, in un periodo tanto breve come tra settembre 2008 e novembre 2010, il Dipartimento della Difesa ha aggiornato la sua base dottrinale sulla GNC in, almeno, tre documenti: il già citato FM 3-05.130; il Manuale del Capo per la GNC, novembre 2009 (anche se non si tratta di un documento dottrinale, è stato approvato dal Centro e Scuola di Guerra Speciale delle Forze Operazioni Speciali USA come una  risorsa che serve per introdurre le nuove truppe  delle Operazioni Speciali nel concetto, le tattiche e le tecniche della GNC); e la Circolare di Addestramento 18-01 GNC, anch’esso rivolto alle Forze Operazioni Speciali dell’Esercito.

Non è affatto una coincidenza che questi materiali – ed altri che segretamente sono stati pubblicati -, hanno visto la luce nel preambolo della cosiddetta Primavera Araba e prima di ciò che può essere considerato il primo scenario di GNC, che ha avuto successo, di questo secolo: la guerra in Libia.

E’ chiaro che coloro che hanno promosso e “guidato dalla retroguardia” tali conflitti, avevano fresche conoscenze e nelle loro valigie portavano, per la consultazione, libri e materiali aggiornati sulla GNC, che conservano ancora l’odore di stampa.

Nuovi libri per nuove guerre

577224_472922269414361_242181950_nMa l’aggiornamento del corpo dottrinale sulla GNC non si é conclusa nel 2010.

In linea con le proiezioni strategiche, a lungo termine, di Washington – definite in documenti come la Rivista Quadriennale della Difesa e nei recenti interventi di alti funzionari del Governo USA – che escludono, tacitamente, la ripetizione di esperienze belliche sulla base di guerre convenzionali, come Iraq ed Afghanistan, è noto l’emergere di nuovi materiali dottrinali e di addestramento, che fanno le veci di “strumenti rinnovati” con le esperienze tratte da scenari di GNC recenti ed ancora in corso.

Così, nel settembre 2013 è stata emessa la Pubblicazione Tecnica dell’Esercito (ATP, per il suo acronimo in inglese) 3-05.1 GNC, definita dalla Rivista Special Warfare come “base dottrinale dell’Esercito USA per lo sviluppo della GNC” ed il “documento più completo del governo degli Stati Uniti su questo tema”.

Come molti dei suoi predecessori, pur essendo destinato all’esercito, il testo è volutamente progettato per essere utilizzato dal resto delle forze armate, così come da altre agenzie governative, multinazionali e leader politici accomunati nello sforzo “multifattoriale”, e non solo militare, che implica una campagna di GNC.

L’ATP 3-05.1 stabilisce, dalle sue prime righe, che non sostituisce la già conosciuta Circolare di Addestramento 18-01, ma supera questa quanto a portata e destinatari, in particolare per l’enfasi posta sulla GNC come “opzione politica di utilità strategica ed operativa” per cui viene considerato un documento “disponibile per la presa di decisioni di interesse nazionale per gli Stati Uniti”.

Tuttavia, nonostante il suo preteso ambito di applicazione e contenuto, l’ATP 3-05.1 appare essere ancora insufficiente. Ciò si deriva dalla necessità dichiarata dalla Giunta dei Capi di Stato Maggiore di realizzare una Pubblicazione Congiunta (JP, il suo acronimo in inglese), specificamente destinata alla GNC, per essere questa l’unico dei cosiddetti “cinque pilastri” della guerra irregolare che non conta su questo tipo di documento, che riunisce e regola gli sforzi di varie forze armate nel contesto di un’operazione militare.

Il testo, designato per il momento come JP 3-ZZ, doveva essere pronto per l’ultimo trimestre del 2014 e la sua elaborazione è stata assegnata, congiuntamente, alla Scuola e Centro della Guerra Speciale dell’Esercito John F. Kennedy – la stessa a cui si attribuisce la paternità della Circolare di Addestramento 18-01 – e al Comando Operazioni Speciali.

Sebbene non sia ancora conosciuto la struttura ed il contenuto esatto del documento, la sua mera elaborazione costituisce un impulso alla conformazione del corpo dottrinale destinato alla GNC e sottolinea la necessità del Dipartimento della Difesa USA di avere una dottrina comune che riunisca le forme in cui ogni servizio opera nel contesto della GNC, in particolare per operare in modo integrato, con componenti (armati e non) non abituati ad intervenire in tali tipo di operazioni.

Come antecedenti a questo sforzo, si mette in evidenza il Concetto di Integrazione Congiunta della GNC, documento “segreto” elaborato nel febbraio 2010, che per quanto rivelato “qui e là” si dice raccomandi di migliorare le tattiche, tecniche e procedure per realizzare e supportare la GNC in ambienti urbani e con l’uso di strumenti informatici.

Forse segreto perché per decenni queste procedure sono state considerate esclusive delle Forze Operazioni Speciali. Ciò, evidentemente, sta cambiando e ora gli USA si affrettano a preparare tutti i componenti delle loro forze armate – e oltre – per partecipare in modo congiunto in uno sforzo di GNC a qualsiasi latitudine del pianeta.

In tale contesto, le stesse Forze Operazioni Speciali continuano ad affinare il loro corpo dottrinale. A questo proposito si evidenzia la prossima pubblicazione del Manuale di controllori/osservatori per la GNC (designato SWCS Pub 14-01), il cui obiettivo principale è quello di fornire, secondo la rivista citata Special Warfare, del Special Operations Command, una “lista più dettagli dei compiti che, nel contesto di questo tipo di conflitti, sviluppano le componenti delle operazioni speciali”. Si pensa che anche questo manuale venga pubblicato nei prossimi mesi del 2014.

Al di là del volume o del contenuto specifico di queste pubblicazioni, la sola divulgazione costituisce una chiara prova che l’establishment politico-militare USA continua a prepararsi per un futuro scenario in cui la GNC sarà privilegiata tra le procedure  scelte per aggredire nazioni sovrane.

I cubani sono all’erta. Sappiamo che preparano “i loro libri” in risposta ad un progetto di portata globale che ci include.

José Martí, il cui sangue fecondò il sacro suolo della Patria, proprio in questi giorni, 119 anni fa, ci insegnò cosa fare quando il nemico si vanta in tanta teoria: “Piano contro piano; senza piano di resistenza non si può battere un piano d’attacco”.

Stia tranquillo il Maestro: abbiamo un piano!

Nuevas herramientas para la Guerra No Convencional.

Por David Ignacio Martí  http://www.cubadefensa.cu


Es improbable que en algún momento cercano, EE.UU. repita otro Iraq y Afganistán…
Robert Gates, exsecretario de Defensa de EE.UU., diciembre de 2010.

Las mejores definiciones de cada época pudieran ser sus libros. Por lo creado por el hombre desde la literatura es posible conocer y comprender cómo se pensaba en un momento histórico determinado.

Así pasa, no solo con lo legado por filósofos, poetas, monarcas, cronistas, políticos y cantores. También por generales y estrategas que han legado a la posteridad sus mapas, diarios, circulares, órdenes y demás documentos doctrinales, reglamentarios o de campaña.

De vuelta a la Guerra No Convencional

En la guerra posee particular importancia el legado de carácter histórico, analítico o doctrinal, por el papel desempeñado en la toma de decisiones por parte de los jefes a todos los niveles y por ser reflejo de los cambios en las concepciones y procedimientos tácticos, operativos y estratégicos, que han tenido luego un significativo impacto en los conflictos ulteriores.

A juzgar por los documentos doctrinales y otros materiales de estudio que en la actualidad publican –e incluso anuncian diseminarán en lo inmediato– las Fuerzas Armadas de Estados Unidos, se reitera y fortalece la convicción de que para el alto mando militar de ese país la Guerra No Convencional resulta la opción de agresión “del momento” y en función de ella necesita, no solo preparar a sus efectivos y jefes, sino elaborar la base material de estudio que asegure dicha preparación.

Desde el año 1961 y hasta 2008 (47 años), el mando militar norteamericano no publicó ningún “manual” destinado específicamente a la Guerra No Convencional, siendo el Manual de Campo FM 31-21 Guerra de Guerrilla y Fuerzas de Operaciones Especiales –de 1961–, el último de que se tenga conocimiento, hasta la publicación en septiembre de 2008 del Manual de Campaña FM 3-05.130 La Guerra No Convencional para las Fuerzas de Operaciones Especiales del Ejército.

Luego, en plazo tan breve como entre septiembre de 2008 y noviembre de 2010, el Departamento de Defensa actualizó su base doctrinal sobre la Guerra No Convencional en, al menos, tres documentos: el ya citado FM 3-05.130; el Manual del Jefe para la Guerra No Convencional, de noviembre de 2009 (Aunque no se trata de un documento doctrinal, ha sido avalado por el Centro y Escuela de Guerra Especial de las Fuerzas de Operaciones Especiales de EE.UU. como un recurso que sirve para introducir a los nuevos efectivos de Operaciones Especiales en el concepto, las tácticas y la técnica de la Guerra No Convencional); y la Circular de Entrenamiento 18-01 Guerra No Convencional, destinada igualmente a las Fuerzas de Operaciones Especiales del Ejército.

No es, para nada, coincidencia que estos materiales –y otros que de manera secreta hayan sido emitidos–, vieran la luz en el preámbulo de la llamada Primavera Árabe y previo al que puede considerarse el primer escenario de Guerra No Convencional exitoso de este siglo: la guerra de Libia.

Resulta evidente que quienes promovieron y “lideraron desde la retaguardia” tales conflictos, tenían frescos los conocimientos y en sus maletas llevaban, para consulta, libros y materiales actualizados sobre la Guerra No Convencional, que aun preservaban olor a imprenta.

Nuevos libros para nuevas guerras

Pero la actualización del cuerpo doctrinal sobre la Guerra No Convencional no concluyó en 2010.

En correspondencia con las proyecciones estratégicas de Washington a largo plazo –definidas en documentos como la Revisión Cuadrienal de Defensa y en los discursos recientes de importantes funcionarios del Gobierno estadounidense–, que descartan de manera tácita la reiteración de experiencias bélicas básicamente convencionales, como las de Irak y Afganistán, es notoria la aparición de nuevos materiales doctrinales y de entrenamiento, que hacen las veces de “herramientas renovadas” con las experiencias extraídas de escenarios de Guerra No Convencional recientes y aún en curso.

Así, en septiembre de 2013 fue emitida la Publicación Técnica del Ejército (ATP, por sus siglas en inglés) 3-05.1 Guerra No Convencional, definida por la revista Special Warfare como “fundamento doctrinal del Ejército de EE.UU. para el desarrollo de la Guerra No Convencional” y el “más abarcador documento del gobierno de EE.UU. sobre esta materia”.

Al igual que varios de sus predecesores, a pesar de estar destinado al ejército, el texto está deliberadamente diseñado para ser empleado por el resto de los servicios armados, así como otras agencias gubernamentales, multinacionales y líderes políticos, mancomunados en el esfuerzo “multifactorial” y no únicamente militar que implica una campaña de Guerra No Convencional.

La ATP 3-05.1 establece desde sus primeras líneas que no reemplaza a la ya conocida Circular de Entrenamiento 18-01, pero excede a esta en cuanto a su alcance y destinatarios, especialmente por el énfasis que coloca en la Guerra No Convencional como “opción política de utilidad estratégica y operacional” por lo cual se considera un documento “disponible para la toma de decisiones de interés nacional para los Estados Unidos”.

Sin embargo, a pesar de su pretendido alcance y contenido, la ATP 3-05.1 parece ser aún insuficiente. Ello se deriva de la necesidad enunciada por la Junta de Jefes de Estado Mayor de contar con una Publicación Conjunta (JP, por sus siglas en inglés) destinada especialmente a la Guerra No Convencional, por ser esta el único de los llamados “cinco pilares” de la guerra irregular que no cuenta con este tipo de documento, que aúna y regula los esfuerzos de varios servicios armados en el contexto de una operación militar.

El texto, designado por el momento como JP 3-ZZ, debe estar listo para el último trimestre de 2014 y su elaboración fue asignada, de forma conjunta, a la Escuela y Centro de Guerra Especial del Ejército John F. Kennedy –la misma que se atribuye la autoría de la Circular de Entrenamiento 18-01– y al Comando de Operaciones Especiales.

Aunque no se conoce todavía la estructura y contenido exacto del documento, su mera elaboración constituye un impulso en la conformación del cuerpo doctrinal destinado a la Guerra No Convencional y evidencia la necesidad del Departamento de Defensa de EE.UU. de contar con una doctrina conjunta que agrupe las formas en que cada servicio actúa en el contexto de la Guerra No Convencional, sobre todo para poder operar de forma integrada, con componentes (armados y no armados) no habituados a intervenir en este tipo de operaciones.

Como antecedente a este esfuerzo, destaca el Concepto de Integración Conjunta de la Guerra No Convencional, documento “secreto” elaborado en febrero de 2010, que según lo revelado “aquí y allá” se dice recomienda mejorar las tácticas, técnicas y procedimientos para realizar y apoyar la Guerra No Convencional en ambientes urbanos y con el empleo de ciber-herramientas.

Quizás secreto porque durante décadas estos procedimientos se consideraron exclusivos de las Fuerzas de Operaciones Especiales. Ello evidentemente está cambiando y ahora Estados Unidos se apresura en preparar a todos los componentes de sus fuerzas armadas –y más allá– para participar de forma conjunta en un esfuerzo de Guerra No Convencional en cualquier latitud del planeta.

En ese contexto, las propias Fuerzas de Operaciones Especiales continúan perfeccionando su cuerpo doctrinal. En tal sentido destaca la próxima publicación del Manual de controladores/observadores para la Guerra No Convencional (designada SWCS Pub 14-01) cuyo objetivo esencial es proveer, según la ya citada revista Special Warfare del Comando de Operaciones Especiales, de una “lista más detallada de las tareas que, en el marco de este tipo de conflictos, desarrollan los componentes de operaciones especiales”. Se aprecia que este manual se publique, igualmente, en lo que resta de 2014.

Más allá del volumen o el contenido específico de dichas publicaciones, su sola divulgación constituye una clara evidencia de que el estamento político-militar norteamericano continúa preparándose para un escenario futuro donde la Guerra No Convencional sobresaldrá entre los procedimientos de elección para agredir naciones soberanas.

Los cubanos estamos alertas. Sabemos que preparan “sus libros” en respuesta a un plan de alcance global que nos incluye.

José Martí, cuya sangre fertilizó el suelo sagrado de la Patria hace por estos días 119 años, nos enseñó lo que hay que hacer cuando el enemigo se ufana en tanta teoría: “Plan contra plan; sin plan de resistencia no se puede vencer un plan de ataque”.

Tenga tranquilidad el Maestro: ¡tenemos un plan!

 

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