Il blocco contro il Venezuela come crimine di lesa umanità

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UN QUADRO GENERALE

L’applicazione dI Misure Coercitive Unilaterali (MCU) contro la Repubblica Bolivariana del Venezuela, dalla fine del 2014, si è tradotta in un blocco economico, finanziario e commerciale che ha permeato e colpito tutte le aree sensibili e strategiche dell’economia venezuelana, ma principalmente la sua popolazione.

Il Governo USA, prima durante l’amministrazione Obama e più recentemente con quella di Donald Trump, è stato il principale artefice e responsabile dell’applicazione di queste misure di pressione, attuate con l’obiettivo di rovesciare il presidente Nicolás Maduro, distruggendo la Rivoluzione Bolivariana e propiziare le condizioni per porre un governo fantoccio favorevole agli interessi USA.

L’uso del blocco come uno strumento per il colpo di stato in Venezuela ha rappresentato un brutale attacco contro la popolazione civile, deteriorando il suo accesso a beni e servizi di base come cibo, medicine, elettricità, acqua, gas, tra altri, causando un declino forzato nella qualità di vita del popolo venezuelano.

In questo senso, l’impatto del blocco dispiegato dal governo USA equivale ad un bombardamento o ad una campagna di aggressione militare convenzionale, in quanto il suo obiettivo consiste nel deteriorare ed immobilizzare le infrastrutture di base dello Stato venezuelano.

Il blocco è un’arma da guerra non convenzionale. Sostituisce le bombe, i missili, i carri armati e le truppe, tradizionalmente usati come fattori materiali di una campagna bellica, con gli Ordini Esecutivi, gli embarghi petroliferi e commerciali, le designazioni ufficiali del Dipartimento del Tesoro USA ed altri strumenti “legali” che coprono i continui atti di guerra contro la popolazione venezuelana.

In quanto arma di una guerra non convenzionale, il blocco è ancora più pericoloso e potente per la vita della popolazione di un conflitto armato tradizionale.

In un conflitto armato tradizionale, esistono una serie di regolamenti internazionali che, in teoria, proteggono la popolazione civile ed i servizi strategici nazionali dagli attacchi armati. Questi regolamenti, ad esempio, cercano proteggere gli ospedali, i servizi strategici e gli insediamenti della popolazione civile.

Tuttavia, il blocco opera con una logica diversa. Poiché non rappresenta un’operazione militare convenzionale, sono poche le normative internazionali che proteggono la popolazione ed i servizi di base del paese aggredito.

In questo senso, l’uso del blocco contro l’industria petrolifera, l’importazione di cibo, medicine, forniture e pezzi di ricambio di base, erode il sistema ospedaliero, il valore della valuta e dei salari e l’approvvigionamento di carburante, cibo e medicine in forma indiretta e senza ricorrere ad un bombardamento. I responsabili dell’aggressione evitano esporsi alla legislazione internazionale che condanna i crimini di guerra.

LO STATUTO DI ROMA

Questo è il caso del Venezuela. Un paese intensamente bombardato dal blocco del governo USA dove la popolazione civile è stata il principale obiettivo dell’attacco. L’escalation del blocco contro le fonti di introiti nazionali, principalmente PDVSA, e contro i fondi e gli attivi della Repubblica all’estero, hanno causato un forte calo delle riserve e del reddito nazionali, impedendo l’iniezione di risorse necessarie a sostenere i servizi di base e distribuire cibo e medicine a prezzi non speculativi.

In breve, il blocco USA implica un crimine poiché erode la capacità della popolazione di accedere a input vitali per la sua esistenza materiale. Ma non si tratta di un crimine qualsiasi, ma contro l’umanità, secondo quanto stabilito dall’articolo 7 dello Statuto di Roma (base giuridica del Tribunale Penale Internazionale), dove si afferma che può essere considerato un crimine contro l’umanità ogni azione cosciente e generalizzata che persegue lo sterminio, l’omicidio o il trattamento crudele contro una popolazione per il suo orientamento politico, etnico o religioso.

Il blocco USA si adatta perfettamente a questa definizione, posto che, pur rappresentando un attacco generalizzato contro la popolazione civile venezuelana, è mobilitato da interessi politici coscienti e pianificati per perseguire lo sterminio di una popolazione per aver preso determinate decisioni politiche, come, ad esempio, l’elezione di Nicolás Maduro a Presidente della Repubblica lo scorso 20 maggio 2018.

RAPPORTI E RADIOGRAFIA DEGLI IMPATTI DEL BLOCCO

Gli impatti criminali causati dal blocco del governo USA sono stati ampiamente documentati da istituzioni e figure indipendenti con ampio sostegno internazionale.

Ad esempio, nel maggio 2019 il centro di ricerca USA Center for Economic and Policy Research (CEPR) ha pubblicato un rapporto degli economisti Mark Weisbrot e Jeffrey Sachs, nel maggio 2019. Nell’indagine, il CEPR ha stabilito che il blocco ha causato circa 40mila morti in Venezuela, tra il 2017 e il 2018, a causa degli ostacoli generati all’importazione di medicinali ed altre forniture vitali per vita della popolazione.

Il rapporto evidenzia inoltre che a seguito delle sanzioni, la carenza di medicinali è aumentata, tra il 2017 e il 2018, all’85%. Nello stesso lasso di tempo, le importazioni si sono ridotte dell’80% rispetto al 2012. Questo collasso ha permeato l’operatività dell’industria petrolifera, ma anche il funzionamento dei servizi pubblici più elementari.

Nell’agosto 2018, l’esperto indipendente ONU, Alfred de Zayas, ha pubblicato un rapporto che registra l’impatto del blocco sulla popolazione venezuelana, indicando che tali azioni potevano rappresentare crimini contro l’umanità.

De Zayas afferma che le MCU applicate contro il Venezuela hanno ritardato l’acquisizione di medicinali per persone con malattie rischiose e difficili da curare, provocando molti decessi a causa del ritardo nell’arrivo delle cure.

L’esperto ha inoltre documentato come la chiusura dei conti internazionali dello Stato venezuelano abbia bloccato l’importazione di cibo e medicine, ciò che si aggiunge alle restrizioni creditizie internazionali che hanno svuotato le riserve valutarie delle istituzioni venezuelane per far fronte alla crisi.

Le conclusioni più importanti di De Zayas nella sua relazione sono state:

  • “Gli effetti delle sanzioni imposte dai Presidenti Obama e Trump e le misure unilaterali di Canada e dell’Unione Europea hanno aggravato direttamente ed indirettamente la scarsezza di medicinali”.
  • “Le sanzioni economiche hanno causato ritardi nella distribuzione (di cibo, medicine e beni di prima necessità) ed hanno contribuito a molti morti (…) Le sanzioni economiche uccidono”.
  • “Hanno enormemente aggravato la carenza di cibo e medicine, hanno provocato gravi ritardi nella distribuzione ed hanno innescato il fenomeno della massiccia emigrazione nei paesi vicini”.
  • “Le sanzioni economiche che colpiscono popolazioni innocenti contravvengono allo spirito ed alla lettera della Carta delle Nazioni Unite”.

Sia il rapporto dell’esperto indipendente De Zayas che quello dell’istituto CEPR costituiscono due incisive indagini che riaffermano come le MCU abbiano causato morti, crescenti ostacoli al diritto alla vita della popolazione e le sofferenze collettive e generalizzate della nazione venezuelana, impatti notevoli che costituiscono un crimine contro l’umanità.

PRECISIONI

Il blocco ha eroso la qualità della vita del popolo venezuelano sin dalla sua prima applicazione nel dicembre 2014, quando è stata emanata la “Legge dei diritti umani” dal Congresso USA. Questa pietra miliare temporanea smantella la narrativa anti-chavista sull’inizio del blocco nel 2019, dispiegata per responsabilizzare il Governo venezuelano della crisi economica degli anni precedenti, quando già operavano le MCU.

L’impatto del blocco ricade sulla popolazione in generale. Non discrimina sulla base di identità politiche o affiliazioni ideologiche. Colpisce chavisti, come oppositori ed indipendenti. Colpisce tutti i venezuelani in quanto tali. Il blocco, in quanto arma da guerra, uccide.

Le istituzioni internazionali e gli esperti ONU hanno confermato che il blocco USA ha causato la morte di venezuelani innocenti ostacolando le importazioni di cibo e medicine. Questi argomenti che condannano il blocco non provengono da portavoce chavisti, ma da esperti ed istituti di ricerca di grande prestigio.

Il blocco implica una massiccia violazione dei diritti umani elementari della popolazione venezuelana e la rottura dei vigenti accordi internazionali.


EL BLOQUEO CONTRA VENEZUELA COMO CRIMEN DE LESA HUMANIDAD

 

UN MARCO GENERAL

La aplicación de Medidas Coercitivas Uniletarales (MCU) contra la República Bolivariana de Venezuela desde finales del año 2014 han derivado en un bloqueo económico, financiero y comercial que ha permeado y afectado todas las áreas sensibles y estratégicas de la economía venezolana, pero principalmente a su población.

El Gobierno de los Estados Unidos, primero durante la administración Obama y más recientemente con la de Donald Trump, ha sido el principal artífice y responsable de la aplicación de estas medidas de presión, implementadas con el objetivo de derrocar al presidente Nicolás Maduro, destruir la Revolución Bolivariana y propiciar las condiciones para colocar a un gobierno títere favorable a los intereses de los Estados Unidos.

El uso del bloqueo como un instrumento para el golpe de estado en Venezuela ha representado un brutal ataque contra la población civil, deteriorando su acceso a bienes y servicios básicos como alimentos, medicinas, electricidad, agua, gas, entre otros, provocando un declive forzado en la calidad de vida del pueblo venezolano.

En tal sentido, el impacto del bloqueo desplegado por el Gobierno de los Estados Unidos es equivalente a un bombardeo o a una campaña de agresión militar convencional, en tanto su objetivo consiste en deteriorar e inmovilizar la infraestructura básica del Estado venezolano.

El bloqueo es un arma de guerra no convencional. Sustituye las bombas, los misiles, tanques y tropas, usados tradicionalmente como factores materiales de una campaña bélica, por Órdenes Ejecutivas, embargos petroleros y comerciales, designaciones oficiales del Departamento del Tesoro de los Estados Unidos y otros instrumentos “jurídicos” que encubren los continuos actos de guerra contra la población venezolana.

En tanto arma de guerra no convencional, el bloqueo es incluso más peligroso y contundente para la vida de la población que un conflicto armado tradicional.

En un conflicto armado tradicional, existen un conjunto de regulaciones internacionales que, en teoría, protegen a la población civil y los servicios estratégicos nacionales de los ataques armados. Estas regulaciones, por ejemplo, buscan proteger los hospitales, los servicios estratégicos y los asentamientos de la población civil.

Sin embargo, el bloqueo opera con una lógica diferente. Como no representa una operación militar convencional, existen pocas regulaciones internacionales que protejan a la población y los servicios básicos del país agredido.

En este sentido, el uso del bloqueo contra la industria petrolera, la importación de alimentos, medicinas, insumos y repuestos básicos, erosionan el sistema hospitalario, el valor de la moneda y el salario, y el abastecimiento de combustible, alimentos y medicinas de forma indirecta y sin apelar a un bombardeo. Los responsables de la agresión evitan exponerse a la legislación internacional que condena los crímenes de guerra.

EL ESTATUTO DE ROMA

Este es el caso de Venezuela. Un país bombardeado intensamente por el bloqueo del Gobierno de los Estados Unidos, donde la población civil ha resultado el principal blanco de ataque. La escalada del bloqueo contra las fuentes de ingresos nacionales, principalmente PDVSA, y contra los fondos y activos de la República en el extranjero, han provocado una severa caída de las reservas y rentas nacionales, impediendo la inyección de recursos necesarios para sostener los servicios básicos y distribuir alimentos y medicinas a precios no especulativos.

En síntesis, el bloqueo estadounidense implica un crimen en tanto erosiona la capacidad de la población de acceder a insumos vitales para su existencia material. Pero no es cualquier crimen, sino uno de lesa humanidad, según lo establecido en el artículo 7 del Estatuto de Roma (base jurídica de la Corte Penal Internacional), donde se plantea que puede ser considerado como un crimen de lesa humanidad toda acción conciente y generalizada que persiga el exterminio, el asesinato o los tratos crueles contra una población por su orientación política, étnica o religiosa.

El bloqueo estadounidense encaja a la perfección en esta definición, puesto que, al mismo tiempo que representan un ataque generalizado contra la población civil venezolana, está movilizado por intereses políticos conscientes y planificados para perseguir el extermino de una población por tomar determinadas decisiones políticas, como por ejemplo, la elección de Nicolás Maduro como Presidente de la República el pasado 20 de mayo de 2018.

INFORMES Y RADIOGRAFÍA DE LOS IMPACTOS DEL BLOQUEO

Los impactos criminales ocasionados por el bloqueo del Gobierno de los Estados Unidos han sido ampliamente documentados por instituciones y figuras independientes con un amplio respaldo internacional.

Por ejemplo, en mayo de 2019 el centro de investigación estadounidense Center for Economic and Policy Research (CEPR) publicó un informe, a cargo de los economistas Mark Weisbrot y Jeffrey Sachs, en mayo de 2019. En la investigación, el CEPR determinó que el bloqueo ha provocado unas 40 mil muertes en Venezuela entre 2017 y 2018, debido a los obstáculos generados a la importación de medicinas y otros insumos vitales para la vida de la población.

El informe también destaca que a raíz de las sanciones la escasez de medicamentos aumentó, entre 2017 y 2018, a un 85%. En ese mismo marco temporal, las importaciones se redujeron en un 80% comparándolas con las de 2012. Este colapso ha permeado la operatividad de la industria petrolera, pero también el funcionamiento de los servicios públicos más elementales.

En agosto de 2018, el experto independiente de la ONU, Alfred de Zayas, publicó un informe que registra el impacto del bloqueo sobre la población venezolana, indicando que tales acciones podían representar crímenes de lesa humanidad.

De Zayas afirma que las MCU aplicadas contra Venezuela han retrasado la adquisición de medicinas para personas con enfermedades riesgosas y difíciles de tratar, ocasionando muchas muertes debido al retardo en la llegada de los tratamientos.

El experto también documentó cómo el cierre de cuentas internacionales del Estado venezolano ha bloqueado la importación de alimentos y medicinas, lo que se suma a las restricciones de crédito internacional que han vaciado las reservas de divisas de las instituciones venezolanas para hacer frente a la crisis.

Las conclusiones más destacadas por De Zayas en su informe fueron:

“Los efectos de las sanciones impuestas por los Presidentes Obama y Trump y las medidas unilaterales de Canadá y la Unión Europea han agravado directa e indirectamente la escasez de medicamentos”.

“Las sanciones económicas han causado demoras en la distribución (de alimentos, medicinas y artículos de primera necesidad) y han contribuido a muchas muertes (…) Las sanciones económicas matan”.

“Han agravado enormemente la escasez de alimentos y medicinas, han causado serias demoras en la distribución y han desencadenado el fenómeno de la emigración masiva a los países vecinos”.

“Las sanciones económicas que afectan a poblaciones inocentes contravienen el espíritu y la letra de la Carta de las Naciones Unidas”.

Tanto el informe del experto independiente De Zayas como el del instituto CEPR, constituyen dos contundundentes investigaciones que reafirman cómo las MCU han propiciado muertes, obstáculos crecientes al derecho a la vida de la población y el sufrimiento colectivo y generalizado de la nación venezolana, impactos notables que constituyen un crimen de lesa humanidad.

PRECISIONES

El bloqueo ha erosionado la calidad de vida del pueblo venezolano desde su primera aplicación en diciembre de 2014, cuando fue emitida la “Ley de derechos humanos” del Congreso estadounidense. Este hito temporal desmonta la narrativa antichavista sobre el inicio del bloqueo en el año 2019, desplegada para responsabilizar al Gobierno venezolano de la crisis económica de los años anteriores, cuando ya operaban las MCU.

El impacto del bloqueo recae sobre la población en general. No discrimina en función de identidades políticas o afiliaciones ideológicas. Afecta a chavistas, como a opositores e independientes. Afecta a todos los venezolanos por ser su gentilicio. El bloqueo, en tanto arma de guerra, mata.

Instituciones internacionales y expertos de la ONU han confirmado que el bloqueo estadounidense ha ocasionado la muerte de venezolanos inocentes al obstaculizar las importaciones de alimentos y medicinas. Estos argumentos que condenan el bloqueo no provienen de vocerías chavistas, sino de expertos e institutos de investigación de alto prestigio.

El bloqueo implica una violación masiva a los derechos humanos elementales de la población venezolana y la ruptura de los pactos internacionales vigentes.

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