Elezioni negli USA: il circo della democrazia

I candidati presidenziali negli USA devono avere sufficiente resistenza per sopportare una concorrenza dove tutto vale: il colpo basso e astuto, gli attacchi personali, razziali, di genere, la menzogna, la bassezza, l’inganno, la trappola

Raúl Antonio Capote  www.granma.cu

Durante il processo elettorale USA, il denaro scorre a palate dalle casse dei potenti del complesso militare industriale, finanziario e mediatico che comprano, di volta in volta, le persone che li servono. Non importa che siano blu o rossi, democratici o repubblicani, rappresentano un partito solo, quello dei ricchissimi.

Il multipartitismo, in quel paese, è una truffa, una menzogna costruita negli anni per sottrarre i diritti al popolo USA.

Da decenni la rappresentanza di terzi è andata declinando, la possibilità di raggiungere posizioni decisionali elettive, soprattutto a livello federale, si limita a due partiti: il Democratico ed il Repubblicano.

I candidati presidenziali negli USA devono avere sufficiente resistenza per sopportare una concorrenza dove tutto vale: il colpo basso e astuto, gli attacchi personali, razziali, di genere, la menzogna, la bassezza, l’inganno, la trappola

Si scruta senza etica di alcun genere nella vita privata degli aspiranti, lo sfruttamento dello scandalo sessuale per sbarazzarsi di un rivale è qualcosa di comune e ha storia nella politica USA.

Nel 1984 Ronald Reagan, 73 anni, ha saputo schivare le frecce che il suo rivale Walter Mondale scagliava sulla sua vecchiaia. Bob Dole, candidato repubblicano nel 1996, con gli stessi anni di Bush, è stato costantemente attaccato con la questione dell’età.

Forse è per questo che Bush ha cercato di guadagnare terreno su Bill Clinton -il favorito- con altre tattiche, come quella di suggerire che l’allora presidente, che ha confessato di aver usato la marijuana in gioventù (sebbene “senza ingoiare il fumo”), fosse il colpevole dell’aumento. del consumo di droga tra gli adolescenti. In uno spot, i repubblicani si chiedevano: Si è ingoiato il fumo o no?

John McCain ha imparato bene gli sgambetti del suo compagno di partito George W. Bush, quando si è candidato alla presidenza nel 2000. I votanti della Carolina del Sud hanno ricevuto una curiosa telefonata in cui si chiedeva la sua opinione: “Cosa penserebbe se sapesse che il senatore McCain ha un figlio illegittimo da una prostituta nera?”

McCain, la cui figlia “illegittima” era in realtà la figlia adottiva del Bangladesh, è stato escluso dalla corsa alla Casa Bianca.

Quanto costa essere presidente?

Secondo le stime del Center for Responsible Policies (CRP), una ONG che segue il finanziamento dela politica negli USA, la campagna presidenziale USA, del 2016, è costata circa 6,918 miliardi di $.

Nella campagna presidenziale 2016, attraverso i Super PAC (Comitati di Azione Politica), 100 persone facoltose hanno contribuito con 1,5 miliardi di $, equivalente dei contributi di 4,7 milioni di donatori individuali.

Il CRP assicura che 2621 milioni è costata la corsa presidenziale in cui è stato eletto Barack Obama.

Si stima che la competizione politica tra Donald Trump e Joe Biden superi i 3 miliardi di dollari.

Le donazioni private sono essenziali per elevare un candidato al potere ed affinché si mantenga il sistema. Quindi, si può legiferare contro le grandi industrie, organizzazioni, gruppi di potere che hanno donato milioni di $ alla causa di un candidato?

Queste sono le elezioni sulle quali José Martí disse, nel 1881, che “i politici rovinano e avvelenano tutte le bandiere dello spirito, sono criminali pubblici, questi calunniatori d’ufficio”.


Elecciones en EE. UU.: el circo de la democracia

Los candidatos presidenciales en EE. UU. deben tener la suficiente resistencia para aguantar una competencia donde todo se vale: el golpe bajo y artero, los ataques personales, raciales, de género, la mentira, la bajeza, el engaño, la trampa

Autor: Raúl Antonio Capote

Durante el proceso electoral estadounidense, el dinero corre a raudales de las arcas de los poderosos del complejo militar industrial, financiero y mediático que compran, cada cierto tiempo, a personas que les sirvan. No importa que sean azules o rojos, demócratas o republicanos, representan a un solo partido, el de los muy ricos.

El pluripartidismo en ese país es un timo, una mentira construida durante años para escamotear derechos al pueblo estadounidense.

Durante décadas la representación de terceros partidos ha ido disminuyendo, la posibilidad de llegar a cargos decisorios electivos, sobre todo a nivel federal, se limita a dos partidos: el Demócrata y el Republicano.

Los candidatos presidenciales en EE. UU. deben tener la suficiente resistencia para aguantar una competencia donde todo se vale: el golpe bajo y artero, los ataques personales, raciales, de género, la mentira, la bajeza, el engaño, la trampa.

Se escruta sin ética de ninguna clase en la vida privada de los aspirantes, la explotación del escándalo sexual para deshacerse de un rival es algo habitual y tiene historia en la política estadounidense.

En 1984, Ronald Reagan, de 73 años, supo esquivar las saetas que su rival Walter Mondale lanzaba sobre su vejez. A Bob Dole, candidato republicano en 1996, con los mismos años que Bush, le atacaban constantemente con el asunto de la edad.

Quizá por eso Bush intentó ganar terreno a Bill Clinton –el favorito– con otras tácticas, como la de sugerir que el entonces presidente, quien confesó haber consumido marihuana en su juventud (aunque «sin tragar el humo»), era el culpable del aumento del consumo de drogas entre los adolescentes. En un spot, los republicanos se preguntaban: ¿Se tragó el humo o no?

John McCain aprendió bien de las zancadillas que le hizo su compañero de partido George W. Bush, cuando presentó su candidatura a la presidencia en 2000. Los votantes de Carolina del Sur recibieron una curiosa llamada en la que se pedía su opinión: «¿Qué pensaría usted si supiera que el senador McCain tiene un hijo ilegítimo con una prostituta negra?».

McCain, cuya hija «ilegítima» era en realidad su hija adoptada de Bangladesh, se quedó fuera de la carrera por la Casa Blanca.

¿Cuánto cuesta ser presidente?

Según estimaciones del Centro para Políticas Responsables (CRP), una ONG que hace seguimiento al financiamiento de la política en Estados Unidos, la campaña presidencial estadounidense de 2016 costó unos 6 918 millones de dólares.

En la campaña presidencial de 2016, por medio de Súper PAC (Comités de Acción Política), cien personas acaudaladas contribuyeron con 1 500 millones de dólares, el equivalente a las aportaciones de 4,7 millones de donantes individuales.

El CRP asegura que 2 621 millones costó la carrera presidencial en la que fue electo Barack Obama.

Se estima que la contienda política entre Donald Trump y Joe Biden supere los 3 000 millones de dólares.

Las donaciones privadas son imprescindibles para elevar a un candidato al poder y para que se mantenga el sistema. Entonces, ¿se puede legislar en contra de grandes industrias, organizaciones, grupos de poder que han donado millones de dólares a la causa de un candidato?

Estas son las elecciones sobre las que ya José Martí decía en 1881 que «los políticianos malogran y envenenan todas las banderas del espíritu, criminales públicos son, estos calumniadores de oficio».

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