Bolivia, il Gruppo di Puebla chiede le dimissioni di Almagro (OSA)

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Nelle elezioni scippate l’anno passato al MAS che hanno poi innescato il processo di eventi che ha portato al golpe della destra e alla fuga di Evo Morales prima in Messico e poi in Argentina viste le gravi minacce alla sua incolumità che avrebbe portato la permanenza in Bolivia, un ruolo centrale fu quello giocato dall’Organizzazione degli Stati Americani (OSA) e dal suo Segretario Generale Luis Almagro. Una pedina nelle mani di Washington.

Le accuse di brogli e irregolarità commesse dal MAS nelle elezioni presidenziali del 2019 già vennero smentite da studi rigorosi, ma la riprova l’abbiamo avuta con l’elezione di quest’anno dove il binomio presentato dal MAS, Arce-Choquehuanca, ha stravinto con oltre venti punti di distacco sull’avversario più vicino. L’ex presidente Carlos Mesa.

Adesso, Il Gruppo di Puebla ha chiesto le dimissioni di Luis Almagro dal Segretariato Generale dell’Organizzazione degli Stati Americani (OAS), il ruolo giocato dal funzionario nelle scorse elezioni è diventato lampante.

In un comunicato, il gruppo ha spiegato che i risultati delle elezioni del 18 ottobre 2020 in Bolivia, con una differenza di oltre il 20 per cento per il candidato del Movimento per il Socialismo (MAS), rivelano dati che non ci sono state frodi nelle elezioni del 2019.

“Diversi studi di centri di ricerca internazionali lo avevano indicato negli ultimi mesi: che non ci sono state frodi nelle elezioni dell’ottobre 2019 ed Evo Morales avrebbe dovuto assumere la carica di legittimo presidente della Bolivia”, afferma il gruppo che riunisce ex presidenti e importanti personalità latinoamericane ed europee.

“Inoltre, nella prima analisi dei risultati nei seggi elettorali che sono stati indicati dall’OSA, come esempi di brogli nelle passate elezioni, si conferma la vittoria del MAS-IPSP anche questa volta, con una percentuale maggiore rispetto a ottobre passato”.

“Alla luce di queste prove, è chiaro che la leadership regionale del Segretario generale dell’OSA, Luis Almagro, è seriamente messa in discussione”, quindi “il ruolo che ha svolto nella destabilizzazione democratica della Bolivia e le relazioni di esclusione che intrattiene con gli altri paesi dell’area le rendono impossibile continuare ad esercitare il ruolo di mediazione e facilitazione democratica che dovrebbe svolgere a capo di una posizione così importante”.

Secondo il Gruppo di Puebla “sua partenza contribuirà a ripristinare la pace nella regione e a riattivare l’integrazione regionale che è stata gravemente carente in questi tempi di pandemia”.

Tra i firmatari della petizione del gruppo ci sono Dilma Rousseff, Ernesto Samper, Rafael Correa, José Luis Zapatero, Fernando Lugo, Aloizio Mercadante, Iván Cepeda e Celso Amorim, tra gli altri.

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