Cuba denuncia blocco USA del carburante

Solo nel 2019 il governo USA ha adottato cinque pacchetti di misure per monitorare e imporre misure punitive nei confronti di compagnie, navi e compagnie di navigazione che trasportano carburante a Cuba.

La denuncia è contenuta nella relazione di Cuba, secondo la risoluzione 74/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, intitolata “Necessità di porre fine all’embargo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”.

Il documento descrive questi eventi come particolarmente allarmanti, soprattutto perché sono state comminate sanzioni illegittime a 27 aziende, 54 navi e tre persone legate al settore.

Tuttavia, nessuno di loro era di origine statunitense o soggetto alla giurisdizione di quel Paese, avverte il testo, presentato giovedì in una conferenza stampa all’Avana da Bruno Rodríguez Parrilla, ministro degli Affari esteri.

In sostanza, aggiunge, si tratta di una nuova aperta e brutale violazione delle regole e dei principi su cui si basa il sistema delle relazioni internazionali, comprese le regole del commercio internazionale.

Accusa il governo degli Stati Uniti di minacciare e ricattare le imprese che forniscono carburante a Cuba, e costituisce un salto di qualità nell’intensificazione e nell’applicazione di misure non convenzionali in cui si impegnano nel trasporto internazionale, senza alcuna autorità legale o morale.

Impedisce che tali disposizioni abbiano un forte impatto sulle attività economiche di Cuba, in particolare quelle relative alle operazioni di commercio estero e agli investimenti esteri.

Questa situazione, continua, ha imposto l’adozione di misure di emergenza temporanee, possibili solo in un Paese organizzato, con una popolazione unita e solidale, pronta a difendersi dalle aggressioni straniere e a preservare la giustizia sociale raggiunta.

Le azioni intraprese sono volte a rilanciare l’economia cubana e a mitigare gli effetti del blocco, e comprendono più di venti azioni con lo scopo di rafforzare l’impresa statale socialista.

Tuttavia, nello specifico, nessun cittadino o settore dell’economia cubana sfugge agli effetti del blocco, che ostacola lo sviluppo che qualsiasi paese ha il diritto di costruire in modo sovrano.

Per questo motivo questa politica unilaterale costituisce il principale ostacolo all’attuazione del Piano Nazionale di Sviluppo Economico e Sociale di Cuba fino al 2030 (PNDES), così come al raggiungimento dell’Agenda 2030 e dei suoi Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’ONU (ODS), dice.

Il blocco economico, finanziario e commerciale imposto dagli Stati Uniti a Cuba ha causato perdite per oltre cinque miliardi e mezzo di dollari nell’ultimo anno, un periodo segnato dall’intensificarsi di quella politica ostile nel mezzo di una complessa crisi sanitaria causata dalla COVID-19.

Cerca persino di screditare e ostacolare la cooperazione medica internazionale che Cuba offre, diffondendo la calunnia e spingendosi all’estremo di chiedere ad altri Paesi di astenersi dal richiederla, nel bel mezzo dell’emergenza sanitaria creata dal nuovo coronavirus.

A causa della complessa situazione epidemiologica a livello globale e in particolare negli USA, il rapporto di Cuba sul blocco sarà presentato per la 29esima volta durante la ripresa della 75a sessione dell’Assemblea Generale, nel maggio 2021.

Fonte: www.trabajadores.cu

Traduzione: ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

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