Dopo la tormenta … il paese che dobbiamo avere

Anche se il paese è riuscito a prepararsi e applicare tutte le misure necessarie per evitare prima di tutto la perdita di vite umane, oltre ai danni materiali, la tormenta tropicale Eta ha danneggiato soprattutto l’agricoltura, le strade, le case e il rifornimento dell’acqua, ha informato ieri, mercoledì 18, Alejandro Gil Fernández, vice primo ministro e titolare di Economia e Pianificazione nel programma radio – televisivo quotidiano Mesa Redonda.

Il ministro ha ricordato che l’8 novembre si era riunito l’Organo Economico e Sociale del Consiglio di Difesa Nazionale, con la guida del Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, e nella riunione erano state valutate le aree a maggior rischio, lo stato dei laghi artificiali e, partendo dall’esperienza dei cubani nello scontro a questi fenomeni, erano state adottate tutte le misure per minimizzare i danni.

Cuba si era preparata, ha detto Gil Fernández, ed ha ricordato il sistema di lavoro stabilito dal Governo in contatto diretto con il territorio per portare avanti il recupero.

Dopo il passaggio della tormenta, ha indicato, la massima direzione del paese ha percorso le province più colpite e sono stati constatati i danni e soprattutto l’appoggio alla popolazione per recuperare le perdite.

Come parte delle misure, ha segnalato, sono state evacuate circa 89.000 persone in casa di familiari e amici e questo dimostra la vocazione solidale dei cubani. Altre 16,000 persone sono state inviate in centri d’evacuazione.

«Si apprezzano danni per il paese e all’economia, ma il più importante è siamo coinvolti nella tappa di recupero alla quale il popolo ha partecipato in maniera disciplinata», ha detto.

Durante il suo intervento ha riconosciuto la situazione tesa dell’economia e da lì l’importanza di lavorare con molto impegno per recuperarci nel minor tempo possibile, perchè i danni sono reali.

Gil Fernández ha spiegato che rispetto alle proiezioni per il 2021 s’incrementano i livelli d’attività in determinati settori agricoli e le azioni di recupero ci metteranno in condizioni per affrontare il nuovo anno, perché in molti luoghi la soluzione ai danni è definitiva».

Il recupero, ha sottolineato, non si realizza un giorno per l’altro; ma il paese dispone delle risorse di base fondamentali per assumere il ristabilimento dell’agricoltura e dell’area idraulica; a questo si sommano le riserve delle operazioni con le quali funziona l’economia.

Tutto questo ci permette di rispondere prontamente di fronte ai danni nonostante i limiti.

Il Ministro d’Economia e Pianificazione ha ricordato il pensiero del Comandante in Capo, Fidel Castro Ruz, che ci ha insegnato a lavorare con fermezza, dedizione, capacità di risposta, disciplina e soprattutto con l’unità del nostro popolo.

«Dobbiamo guardare avanti, cercare riserve e potenzialità. Ci stiamo recuperando già in alcune attività e gli impegni più importanti della stategia avanzano e questo ci permette di lavorare non solo a favore del recupero, ma anche a favore dello sviluppo economico e sociale», ha concluso.

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