L’anno più costoso del blocco

Più di cinque miliardi di dollari hanno significato, per la prima volta in quasi 60 anni, i danni contabili dell’assedio economico, commerciale e finanziario degli Stati Uniti contro Cuba, ha assicurato il ministro degli Affari Esteri, Bruno Rodríguez.

Il blocco è applicato in modo extraterritoriale contro la sovranità di Stati terzi, imprese e cittadini di altri paesi”, ha dichiarato il capo del dipartimento alla presentazione del rapporto annuale di questa politica considerata genocida nello sviluppo quotidiano e prospettico dell’isola caraibica.

Durante la conferenza virtuale, Rodriguez ha denunciato la crescente aggressività dei governanti statunitensi, che disprezzavano il flagello di Covid-19, e in quelle circostanze hanno imposto ulteriori rappresaglie contro la più grande delle Antille.

Sulla base della bozza di risoluzione che sarà discussa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel maggio 2021, intitolata “Necessità di porre fine all’embargo economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba”, Rodríguez ha esposto i danni subiti da diversi settori della società tra aprile 2019 e marzo 2020.

Ha descritto come, dall’arrivo al potere del presidente Donald Trump, più di 90 provvedimenti restrittivi, praticamente uno alla settimana, siano stati contati in soli 12 mesi, il che conferma l’amarezza di causare maggiori sofferenze e di influenzare negativamente gli sforzi del governo per definire una strategia economica e sociale.

Il capo della diplomazia cubana ha definito la persecuzione dei rifornimenti di carburante, le sanzioni e le calunnie “sempre più perverse”.

Per quanto riguarda le elezioni presidenziali nel Paese del Nord, ha espresso con enfasi: “Chiunque vinca le elezioni negli Stati Uniti dovrà affrontare il fatto che il blocco danneggia i cubani e le loro famiglie; viola i diritti umani e rende difficili i viaggi, i visti e il ricongiungimento familiare”.

Rodriguez ha detto che le rappresaglie di Washington colpiscono anche il popolo cubano e fanno sì che la sua amministrazione subisca “un profondo isolamento e discredito”, oltre a danneggiare altri territori a causa della sua violazione della sovranità nazionale.

Ha descritto come cinico lo scopo di persuadere i cubani che questo insieme di azioni aggressive non ha un vero impatto; di sminuirlo come una questione di differenze bilaterali, quando in realtà 11 milioni di persone all’interno dell’arcipelago caraibico ne soffrono “ogni giorno e ogni ora”.

Il blocco, nella sua natura, e il suo straordinario rafforzamento in questi due anni, è espressione della storica incapacità del governo degli Stati Uniti di riconoscere che Cuba è una nazione indipendente, che secondo il diritto internazionale deve godere ed esercitare pienamente la sua sovranità e autodeterminazione”, ha concluso il ministro degli Esteri Rodríguez.

Fonte: www.prensa-latina.cu

Traduzione: ASSOCIAZIONE NAZIONALE DI AMICIZIA ITALIA-CUBA

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