Una politica malata che necessita una cura

L’impresa MediCuba S.A. è un chiaro esempio di come l’Isola deve affrontare numerosi ostacoli per produrre e acquistare medicinali, per via delle criminali leggi del blocco economico, commerciale e finanziario del Governo degli USA nell’ultimo anno.

La coercitiva politica della Casa Bianca impedisce alla riferita entità di comprare nel territorio del paese vicino e in altri mercati dominati dalle multi nazionali statunitensi i medicinali, i reagenti, i materiali usa e getta, le tecnologie mediche e non mediche necessarie al sistema nazionale di Salute per curare i suoi pazienti.

Il dottor Lázaro Silva Herrera, vicepresidente di MediCuba S.A., ha denunciato che numerose compagnie di rifornimenti, banche, navi e linee aeree non negoziano con Cuba o dilatano i processi e non rispondono alle richieste, perché temono le sanzioni derivate dalle leggi del blocco che da più di 60 anni tenta di far arrendere il popolo cubano per fame e malattie.

«Abbiamo realizzato investigazioni di mercato, come ogni anno e abbiamo selezionato 50 compagnie degli USA per eseguire acquisti di prodotti medici sensibili, trattandosi di un mercato vicino e di prodotti di qualità dimostrata.

Ma non è stato possibile.

«Solo tre hanno risposto ed hanno spiegato che non potevano realizzare vendite a Cuba per le attuali leggi del blocco, tra le quali figurano le compagnie Dex Com, Waters e Spectranetics, che, esplicitamente, hanno declinato i negoziati con noi a causa delle sanzioni imposte», ha puntualizzato il dirigente.

Poi ha riferito che, per esempio, la linea aerea Emirates, con sede a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, nel luglio del 2019, ha rifiutato di portare nell’Isola un carico del medicinale Levodopa con Carbidopa, molto positivo per pazienti con   Parkinson, efficace contro la rigidità muscolare, i tremiti, gli spasmi, e per i pazienti con un cattivo controllo muscolare.

«Varie banche come la Sanzyme, dell’India, non hanno accattato i documento d’imbarco di un’operazione commerciale che era praticamente conclusa, per comprare il farmaco progesterona, utilizzato nel programma di riproduzione assistita. Questo ha provocato ritardi e sospensione dei casi, perché in questa terapia c’è una sequenza tra diagnosi, mezzi di coltivazione e trattamento con medicinali che include gli ormoni che si utilizzano.

Si tratta di un processo a catena, ben articolato, nel quale non può mancare niente per ottenere il risultato desiderato nel trattamento», ha detto Silva Herrera.

È crudele che nel momento della pandemia della COVID-19, non possiamo comprare strumenti di ventilazione polmonare dalle compagnie Acutronic e Imt-Medical AG, perchè sono state acquistate dall’impresa statunitense Vyarer Medical Inc., che ha rifiutato nel 2019 di vendere a Cuba.

«Di fronte a questa situazione abbiamo dovuto cambiare i mercati e andare in Asia e in Europa, e così i prezzi sono aumentati», ha aggiunto.

Ugualmente ha segnalato che le leggi del blocco danneggiano anche gli imprenditori statunitensi che perdono i guadagni delle vendite di loro prodotti.

«Se qualcuna tra queste compagnie volesse vendere a Cuba, la stessa legge lo proibisce perché non possono realizzare transazioni in dollari.

Queste imprese devono superare molti ostacoli», ha spiegato.

Anche l’ingegnere Solainy Fajardo Araujo, vicepresidente commerciale di MediCuba S.A., ha parlato di questi problemi e ha definito complicati i negoziati con gli USA, perché le loro leggi proibiscono l’uso del dollaro per realizzare trasferimenti bancari, per cui in questi processi si devono trovare alternative che provocano logici ritardi.

Nonostante gli sforzi del Governo cubano per garantire i servizi di Salute, gratis e con qualità, il blocco nega l’accesso alle tecnologie mediche dell’ultima generazione, che contribuiscono a una maggior precisione delle diagnosi, differenziando i trattamenti o accelerando il recupero dei malati.

Tutto questo è raccolto nel rapporto che Cuba presenterà nel mese di maggio all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che per la 29ª occasione si dovrà pronunciare per l’eliminazione di questa assurda politica d’ingerenza ed extra territoriale.

IN CIFRE

160.260.880 dollari sono le perdite provocate dal blocco economico nel settore della Salute da aprile del 2019 a marzo de 2020.

3.074.033.738 dollari sono le perdite totali in sei decenni per il settore della Salute.

ALTRI ESEMPI DEL BLOCCO CONTRO CUBA

Farmaceutica Jansen, filiale della multi nazionale Johnson & Johnson: Cuba ha chiesto di comprare acetato di abiraterona, per il trattamento del cancro della prostata resistente alla castrazione. Non hanno dato risposte.

Farmacéutica Pfizer: le è stato chiesto il medicinale palbociclib, per il trattamento del cancro della mammella metastasico sensibile agli ormoni; il sunitinib, per il trattamento del carcinoma renale metastasico, e il crizotinib, per trattare il cancro del polmone. Non hanno dato risposte.

Farmaceutica Merck Sharp & Dohme (MSD): abbiamo sollecitato il pembrolizumab (anticorpo anti PD-l1), per il trattamento del melanoma metastasico, il cancro del polmone, il cancro della vescica, il linfoma Hodgkin e altri. Abbiamo chiesto di venderci il farmaco golimumab, il medicinale biologico più avanzato per il trattamento dell’artrite reumatoide, le artriti psoriache, l’espondilite anchilosante, condizioni nelle quali il sistema immunologico attacca le articolazioni, provocando dolore, rigidità e limiti ai movimenti. Non abbiamo ottenuto risposte.

Farmaceutica Seattle Genetics: abbiamo chiesto di venderci il brentuximab vedotin, per il trattamento del linfoma Hodgkin refrattario post trapianto. Non abbiamo avuto riposte.

Farmaceutica Baxter International INC: abbiamo sollecitato la vendita delle linee pediatriche arteriali e venose, di filtri idrofobici, cateteri di emodialisi transitori da 6fr e 6,5fr per bambini piccoli, dializzatori pediatrici, borse di dialisi da 500 cc e cateteri di Tenckhoff da 25 a 28 cm, utilizzati per i neonati e lattanti con insufficienza renale acuta. Non abbiamo avuto risposte.

Fonte: Rapporto di Cuba in virtù della risoluzione 74/7 dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, intitolata «Necessità di porre fine al blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti d’America contro Cuba.  Luglio, 2020

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