Elezioni in Venezuela: cosa dicono le opposizioni?

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Elezioni in Venezuela. Secondo i media mainstream e alcuni osservatori distratti – li definiamo così per non utilizzare altri termini più appropriati ma non politicamente corretti – la tornata elettorale sarebbe viziata in quanto non sarebbe stato permesso alle opposizioni di prendere parte alla contesa.

Ma cosa dicono a tal proposito le opposizioni venezuelane?

Il candidato dell’opposizione Henri Falcón, afferente al partito Avanzada Progresista, al momento della votazione, ha dichiarato: ‘Stiamo facendo un ulteriore passo su questo percorso difficile ma corretto, che continueremo a percorrere con la verità, la ragione e la coerenza che abbiamo sempre espresso. Votiamo tutti, ci esprimiamo tutti, avanziamo tutti!”.

Mentre il candidato a deputato per Alianza Democrática José Gregorio Correa ha evidenziato la velocità e l’efficacia del processo di voto e ha riconosciuto il lavoro delle organizzazioni, la collaborazione delle Forze Armate Nazionali Bolivariane (FANB) e del Potere Elettorale.

José Brito di Alianza Venezuela Unida ha affermato che il popolo venezuelano ha partecipato al processo elettorale.

“Dopo queste elezioni, l’unica cosa che ci si aspetta è il rinnovo dell’Assemblea Nazionale e il cambiamento per il Venezuela, dopo aver notato che vale la pena risolvere questo conflitto attraverso i canali elettorali”, ha detto.

In tutti i casi i candidati hanno esortato le persone a recarsi alle urne per risolvere i problemi del Paese attraverso i canali elettorali, oltre ad assicurarsi che riconoscano i risultati finali del processo.

Più di 20mila venezuelani sono stati chiamati a eleggere 144 deputati all’Assemblea Nazionale (Parlamento unicamerale) con sistema proporzionale (52%) e 133 deputati con il sistema nominale (48%).

107 organizzazioni politiche, 98 di opposizione, 30 nazionali, 53 regionali, 6 organizzazioni nazionali indigene e 18 organizzazioni regionali partecipano a questa tornata, cioè più del 90% dei partiti politici legali.


Zapatero: «Non si possono ignorare milioni di venezuelani che vanno a votare»

 

Gli osservatori internazionali in Venezuela per elezioni legislative sono numerosi e qualificati. Tra essi figura l’ex presidente spagnolo José Luis Rodríguez Zapatero che ha pronunciato parole importanti sull’inutilità delle crudeli e illegali sanzioni imposte al Venezuela e le manovre dell’imperialismo per sabotare il processo elettorale e democratico del paese sudamericano.

“Questo è l’inizio della fine di queste terribili sanzioni che il Venezuela sta affrontando. Non sono d’accordo con il governo di Donald Trump e le sue sanzioni contro questo Paese”, ha dichiarato Zapatero.

Durante la conferenza stampa, ha sottolineato che le decisioni dei venezuelani alle urne devono essere rispettate perché “troppe volte questo sistema elettorale viene giudicato senza conoscere il processo”.

“È la terza volta che partecipo alle elezioni nel Paese. È già chiaro che l’imposizione e la violenza non sono la via, lo sono solo il voto e il dialogo”, ha poi aggiunto lo statista iberico.

Zapatero si è poi rivolto all’Unione Europea invitando il blocco a riflettere con calma e serenità sulle politiche sanzionatorie verso il paese sudamericano. Una strada dove l’UE ha deciso di seguire ciecamente gli Stati Uniti d’America. “Non riconoscere è ignorare, dovete impegnarvi in Venezuela, il modo migliore è essere qui”, ha sottolineato.

L’ex presidente del e membro della famiglia socialista europea ha infine esortato a escludere l’estremismo, il fanatismo, il disprezzo e l’odio nel paese. “Credo che questo processo elettorale sia accessibile, per coloro che stanno partecipando. Ma chi non ha voluto partecipare a queste elezioni parlamentari non ha nessun diritto di contestare niente a nessuno”.

#EnVideo????| Veedor internacional y expresidente del gobierno español, José Luis Rodríguez Zapatero: No sirven ni la imposición ni las sanciones#VotarEsDemocracia pic.twitter.com/KrzIPSjvHM

— VTV CANAL 8 (@VTVcanal8) December 6, 2020

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