Triste, solitario e adesso indagato. La fine politica del golpista Guaidò?

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Triste, solitario, abbandonato e adesso anche indagato. Si avvia a giusta conclusione la parabola politica di quella barzelletta della storia conosciuta come Juan Guaidò insieme a quella dei suoi accoliti golpisti.

La nuova Assemblea Nazionale ha infatti deciso di istituire una commissione speciale deputata a indagare sugli innumerevoli crimini commessi da Juan Guaidò e i suoi accoliti manovrati da come marionette da Washington.

«Non può essere una commissione che lavora in segreto, che lavora in piccoli conciliaboli; che promuove e accetta l’impunità, l’oblio e il silenzio. Deve essere una commissione che lavora di fronte al popolo del Venezuela, che ascolta le vittime degli eccessi», ha affermato il presidente dell’AN, Jorge Rodríguez secondo quanto riporta RedRedioVe. «E’ la commissione del nunca más», ha poi aggiunto lo storico dirigente chavista eletto alla guida della nuova Assemblea Nazionale.

La presidenza della commissione speciale sarà affidata all’opposizione. Il suo presidente sarà il deputato José Brito ex esponente del partito di opposizione Primero Justicia, incorporato nella coalizione Mesa de la Unidad Democratica, ora passato con la formazione Primero Venezuela, ancora in opposizione al chavismo.

Il suo primo vicepresidente sarà Hugbel Roa e la giovane Vanesa Montero sarà il secondo vicepresidente, in rappresentanza delle donne colpite dal criminale blocco statunitense.

Risultati entro un mese al massimo

I lavori della commissione speciali dovranno procedere spediti. La prima vicepresidente dell’AN, Iris Varela, ha chiesto che le indagini fossero approfondite e ha chiesto una limitazione dei tempi di azione della commissione. “Che al più tardi tra un mese la suddetta commissione abbia i primi risultati e quindi presenti ricorso alla Magistratura”, ha esortato. “La giustizia è giustizia quando è rapida e tempestiva”.

«Il popolo venezuelano chiede a questo parlamento velocità, profondità, armonia, ma soprattutto risultati. Risultati per rispondere alle principali aspettative del popolo (…)», ha poi aggiunto Iris Varela.

La commissione – ha spiegato la dirigente bolivariana già ministro per i servizi penitenziari – dovrà essere una sorta di «vaccino contro ogni avventuroso tentativo di destabilizzazione».

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