Venezuela aiuta Brasile

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Come previsto sono partiti dallo stabilimento di Puerto Ordaz in Venezuela i camion con il carico di ossigeno diretti a Manaus, la capitale dello Stato Amazonas, in Brasile, in emergenza per la nuova ondata del virus che il governo del fascio-liberista Jair Bolsonaro non è in grado di affrontare.

L’inviato di teleSUR, Ignacio Lemus, tramite Twitter ha pubblicato un video dove si può vedere la partenza dei camion scortati dalla polizia.

“I camion con l’ossigeno dal Venezuela stanno già andando a Manaus. Arriveranno lunedì mattina al confine con il Brasile e poi dopo altre 16 ore raggiungeranno la capitale dell’Amazzonia, che soffre di un collasso sanitario”, ha affermato il giornalista.

Lo scorso giovedì il ministro degli Esteri Jorge Arreaza aveva annunciato attraverso il suo account Twitter la consegna di ossigeno, “per affrontare l’emergenza sanitaria a Manaus”.

Nella città si è verificata una recrudescenza del coronavirus che ha portato il governatore di Amazonas, Wilson Lima, a decretare un coprifuoco di 11 ore al giorno, nonché una restrizione alla circolazione dei trasporti pubblici e privati.

I centri sanitari di Manaus sono saturi, al punto da dover indirizzare i pazienti verso altre località. A ciò si aggiunge la carenza di ossigeno per la cura dei pazienti in gravi condizioni.

Le autorità sanitarie hanno avvertito che una nuova mutazione del coronavirus ha avuto origine a Manaus. Questo si aggiunge a quelli già trovati nel Regno Unito e in Sud Africa.

Ad oggi il Brasile accumula un totale di otto milioni 488mila 99 contagiati e il bilancio delle vittime sale a 209mila 868, mentre lo stato di Amazonas totalizza 231mila casi e seimila 191 morti.

Crisi umanitaria in Brasile. Bolsonaro contro gli aiuti del Venezuela

 

Incredibile ma vero. Il presidente fascio-liberista del Brasile, Jair Bolsonaro, dopo l’insorgere e poi l’aggravarsi della crisi sanitaria a Manaus senza fare praticamente nulla fino a quando il sistema sanitario della capitale amazzonica non è collassato, non trova di meglio che scagliarsi contro il Venezuela e Maduro. Ossia il primo dirigente politico che ha deciso di mobilitarsi tempestivamente per assistere i brasiliani senza ossigeno e in balìa del virus.

Arrivato in Brasile il primo carico di ossigeno partito dagli stabilimenti statali di Puerto Ordaz in Venezuela, Bolsonaro ha attaccato il presidente bolivariano Maduro: «Adesso è Maduro che vuole mandarci ossigeno, possiamo riceverlo senza problemi, ma potrebbe fornire quell’aiuto umanitario d’emergenza anche alla sua gente».

Le dichiarazioni di Bolsonaro arrivano dopo che il governo venezuelano ha inviato a Manaus una carovana di 6 camion carichi di 136mila litri di ossigeno equivalenti a 14mila singole bombole, dove il tasso di mortalità da covid-19 è aumentato da 142 a 187 per 100mila abitanti negli ultimi giorni.

 

Le indegne parole di Bolsonaro sono arrivate fino al punto di intaccare la dignità dei venezuelani, come riporta il portale RedRadioVe: «Non ci sono più cani lì (in Venezuela). Hanno mangiato tutti i cani, hanno mangiato tutti i gatti».

#VIDEO | ???????? El presidente de Brasil, Jair Bolsonaro, se burla del envío de oxígeno hecho por el gobierno de @NicolasMaduro para ayudar a la ciudad de Manaos, que se encuentra en crisis hospitalaria, producto de la inoperancia gubernamental ante el covid-19. pic.twitter.com/Vjzlcq19vG

— REDRADIOVE (@RedRadioVe) January 19, 2021

Oltre a questo, ha mancato di rispetto alla figura di Maduro come presidente del Venezuela e ha rifiutato di accettare il gesto di solidarietà che l’invio di ossigeno intendeva essere per alleviare l’emergenza sanitaria nella città amazzonica.

«E ci sono degli idioti che lo stanno lodando. Guardate Maduro, il suo cuore, è il più grande del mondo! Immaginate la dimensione, 200 chili, 2 metri di altezza, è chiaro che il suo cuore deve essere troppo grande. Ma non oltre questo», ha poi aggiunto il presidente fascio-liberista. Un vero e proprio delirio.

Secondo l’ultimo bollettino ufficiale dello Stato di Amazonas datato 18 gennaio, si contano 6123 morti. E il numero di contagiati dall’inizio della pandemia è di oltre 230mila. Lo Stato affronta il collasso del sistema sanitario a causa della mancanza di ossigeno negli ospedali di Manaus, scoppiati per l’aumento record dei ricoveri. Collassato il sistema sanitario locale, molti pazienti sono stati trasportati in altri Stati per ricevere cure.

Il Venezuela di cui Bolsonaro si fa beffe, invece, nonostante le criminali sanzioni imposte dagli USA con la complicità di altri paesi proprio come il Brasile governato da Bolsonaro, tiene la situazione sotto controllo. Il tasso di guarigione dalla covid-19 è del 95% e tutti i cittadini venezuelani che hanno avuto bisogno di assistenza medica l’hanno ricevuta tempestivamente.

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