Nessun perdono per le violazioni dei prezzi

Le violazioni dei prezzi a volte hanno le gambe corte; altre volte, più lunghe. L’importante sarebbe tagliare in tempo il loro passaggio in modo che il portafoglio dei truffatori non cloni i pesos a spese del resto della cittadinanza.

Il governo cubano ha proposto di mettere alla gogna questo fenomeno, che si è ancorato, in misura maggiore o minore, sia nel settore statale che in quello privato. Per farlo naufragare è entrato in vigore un mese fa il Decreto n. 30 sulle Contravvenzioni alle persone per violazioni della politica dei prezzi e delle tariffe, relativo alla commercializzazione di beni e servizi attraverso i canali all’ingrosso e al dettaglio.

Approvata dal Consiglio dei Ministri, la nuova normativa ha abrogato il Decreto n. 227 del 1997, anacronistico in questi tempi che l’isola caraibica sta vivendo, tra l’altro per le cifre previste per le multe, che a malapena toccavano il portafoglio dei trasgressori, addirittura, anche prima dell’attuale riforma generale dei salari.

Indubbiamente, il primo elemento degno di nota del decreto recentemente firmato è un maggior rigore nei confronti dell’indisciplina e delle illegalità che si manifestano in materia di prezzi e tariffe. Tale gravità è verificabile negli importi delle multe, che variano tra 2.500 e 15.000 pesos; quest’ultima riservata alle violazioni dei prezzi di vendita al dettaglio, cioè quelle che ci colpiscono direttamente a te e a me, in qualsiasi unità commerciale privata o statale.

D’altra parte, il senso pratico ha dimostrato e ribadito che solo la multa non è sufficiente per contenere le violazioni della legge. Pertanto, la nuova disposizione stabilisce anche misure amministrative, tra cui la confisca dei beni, la vendita forzata e l’elaborazione di procedimenti penali quando la persona non paga l’importo imposto dall’ispettore.

Per evitare pericolose soggettività e interpretazioni errate, il Decreto n. 30 delimita i confini tra prezzi abusivi e speculativi, sanzionati con multe che vanno dagli 8.000 ai 10.000 pesos.

Come prevedibile, dopo un intenso percorso formativo, gli ispettori e il personale autorizzato sono andati per strada o hanno visitato i diversi enti, con la legge in una mano e il libretto delle multe nell’altra.

Quali sono state le violazioni più ricorrenti scoperte finora? In una recente trasmissione del programma televisivo Mesa Redonda, funzionari del Ministero delle Finanze e dei Prezzi hanno segnalato irregolarità nella pesatura e nella qualità dei prodotti, nonché alterazioni dei prezzi; anomalie legate, fondamentalmente, alle offerte agricole, ai trasporti e ai servizi gastronomici.

A seguito delle azioni di controllo, a Sancti Spíritus sono state applicate più di cento multe, che superano di gran lunga i 410.000 pesos, una cifra non da poco.

Più che reprimere le infrazioni commesse, il citato decreto cerca di prevenirne la gravità. Sarebbe inoltre opportuno non perdere mai di vista la sua applicazione con correttezza, cioè senza estremismo, in modo che adempia ai suoi scopi reali. Solo così i prezzi abusivi e speculativi non avranno perdono per la fortuna degli uomini e delle donne cubane.

di Enrique Ojito da Cubadebate

traduzione di Ida Garberi

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