Facebook blocca Maduro per «disinformazione»

Fabrizio Verde  www.lantidiplomatico.it

Ancora una volta il social network Facebook colpisce il presidente del Venezuela Maduro con una misura arbitraria e censoria. Facebook ha infatti bloccato per un mese l’account di Maduro per aver “violato la sua politica contro la disinformazione sul covid-19”, ha riferito sabato un portavoce dell’azienda.

Il provvedimento non elimina l’account di Maduro, ma “lo congela per 30 giorni, in cui si può leggere solo il contenuto precedente dell’account”, ma non si può pubblicare nulla di nuovo, ha reso noto il portavoce.

Facebook ha anche cancellato un video pubblicato sulla pagina presidenziale “per aver violato le sue politiche contro la disinformazione su covid-19 che può mettere le persone a rischio di danni”, ha aggiunto.

Ma cosa ha fatto Maduro per meritarsi un simile trattamento da parte del social nordamericano? Nel video condiviso dal presidente venezuelano veniva promosso l’uso di Carvativir, un antivirale sviluppato dagli scienziati venezuelani, entrato in uso negli ospedali del paese sudamericano come come trattamento complementare.

“Chi governa in Venezuela, il proprietario di Facebook? Chi governa nel mondo, il proprietario di Facebook? Bulli. Zuckerberg, tremendo bullo. Il mondo deve riflettere sugli abusi dei social network. Sono persone miliardarie che intendono imporre la loro verità, le loro ragioni, i loro abusi nel mondo”, ha denunciato Maduro.

Il capo di Stato venezuelano ha però detto che non sarà zittito dalle censure di Facebook. Quindi “il consueto Bilancio settimanale di lotta contro il Covid-19 sarà trasmesso attraverso la pagina Facebook ‘ConCiliaFlores’, e anche dai miei account di Instagram, YouTube e Twitter”.

Carvativir fake news?

Per quanto riguarda la presunta disinformazione di Maduro, bisogna evidenziare che il farmaco antivirale Carvativir ha ottenuto le autorizzazioni necessarie dell’ente di vigilanza farmacologica del Venezuela.

Il Carvativir arriva in commercio dopo una verifica accurata attraverso diversi test clinici e di laboratorio, analizzati per 9 mesi consecutivi, che hanno evidenziato l’efficacia dell’isotimolo nei confronti del covid-19.

Carvativir ha anche la caratteristica di poter essere utilizzato come trattamento preventivo, curativo e rigenerativo. La sua applicazione nei pazienti varia a seconda delle condizioni di salute che presentano.

Nel caso di persone che non hanno contratto la malattia, possono usarlo come trattamento profilattico e applicarlo con 10 gocce sotto la lingua ogni 4 ore fino a esaurimento del contenuto.

La metodologia di applicazione varia nei casi di pazienti gravemente ammalati, ai quali si possono applicare un massimo di 20 gocce ogni 2 o 3 ore.

Studi e test clinici

Il virologo venezuelano Héctor Rangel, che dirige la ricerca su potenziali farmaci contro la Covid-19 in Venezuela, ha spiegato che l’IVIC ha scoperto che il farmaco agisce favorevolmente contro le cellule infettate da Covid-19 poiché viene applicato più carico di isotimolo, il principale composto di Carvativir.

“Con l’aumento delle concentrazioni di Carvativir, è stata osservata una diminuzione della formazione di placche litiche. Ciò indica un’attività antivirale”, ha detto lo specialista, il quale ha spiegato che un antivirale è una molecola, di origine naturale o sintetica, che ha la capacità di bloccare l’infezione di un virus in una cellula.

Secondo i responsabili dell’indagine, Carvativir avrebbe la capacità di prevenire la replicazione virale del coronavirus nel corpo del paziente, che produrrebbe la cosiddetta “tempesta di citochine”, che si verifica quando il sistema immunitario dà una risposta abnorme alla diffusione del virus nel corpo. Questo è l’episodio critico della malattia che produce infiammazione polmonare e quindi la polmonite atipica della Covid-19.

Jiménez ha sottolineato che il Venezuela è ricorso a due laboratori privati internazionali per confermare l’analisi dello studio, perché il blocco imposto dal governo Usa al Venezuela impedisce al paese sudamericano di accedere ai reagenti necessari.

Uno di questi laboratori è la Mayo Clinic con sede negli Stati Uniti, dove i livelli di citochine sono stati valutati nei plasma sanguigni dei pazienti che hanno ricevuto Carvativir e quelli che hanno ricevuto il placebo.

Così è stato determinato, secondo Jiménez, che i pazienti trattati con Carvativir hanno mostrato un effetto immunomodulatore che ha migliorato la loro capacità respiratoria e una diminuzione della carica virale.

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