Questo strumento emancipatore

Il 31 marzo si celebra il Giorno del Libro Cubano, nella data in cui, nel 1959, s’inaugurò la Tipografia Nazionale di Cuba.

Amador Hernández Hernández

I tentativi di realizzare a L’Avana una Fiera del Libro, rimontano all’epoca repubblicana, quando nel mese di maggio del 1937 si organizzò il primo evento di questo tipo con un successo promozionale, effettuata nei terreni della spianata di La Punta, Malecón e il Paseo del Prado.

I principali gestori di quell’idea furono Emilio Roig de Leuchsenring e José Luciano Franco, che con grandi sforzi ottennero una rappresentazione delle principali librerie e case editrici de L’Avana dell’epoca.

Quell’avvenimento sostenuto ufficialmente dal Governo, fu inaugurato dall’allora sindaco  della città, Antonio Beruff Mendieta, e chiuso dal direttore di Cultura del Ministero d’Educazione, il dottor José María Chacón y Calvo.

Nonostante la sua nobiltà, il progetto non ebbe molto successo nei mezzi di comunicazione dell’epoca e questo impedì l’affluenza di pubblico sperata.

Era l’epoca di sottomettere, non di leggere.

Il libro era privilegio solo per i nati ricchi;  d’altra parte, regnava in tutto il paese il male dell’analfabetismo e quindi non si poteva sognare di scoprire nelle pagine delle opere letterarie questa luce secolarmente rubata ai poveri.

Con il trionfo della Rivoluzione e la scomparsa di questo male sociale – la mancanza di cultura cronica . unito alla creazione della Tipografia Nazionale, il 31 marzo del 1959, allora con la sapiente direzione di Alejo Carpentier, il libro esplorò, alla fine, i luoghi più reconditi della geografia nazionale.

Alla distanza di 62 anni, l’Istituto Cubano del Libro ha convocato a festeggiare e valutare tutto quello che è stato fatto e quello che resta ancora nel calamaio in materia di pubblicazione e promozione del libro cubano.

Il cammino, iniziato con la stampa di un milione di copie del Don Chisciotte, si può apprezzare oggi, con legittimo orgoglio, moltiplicato in titoli e autori, che magnificano le collezioni della case editrici cubane, perché a cuba leggere è una festa per l’intelligenza e un diritto assoluto di tutta la popolazione, specialmente dei bambini e dei giovani.

 

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