Da un Congresso a un altro: l’impegno intatto del Partito con il suo popolo

Il Partito Comunista di Cuba è unico perché è unica la sua relazione con il popolo, perché esiste per e con il popolo, perché è stato cruciale per salvaguardare le sue conquiste nei momenti più complessi della Rivoluzione.

Al Partito non è estraneo nulla che abbia relazione con il presente e il futuro della Patria. Un breve percorso per la storia dei suoi Congressi lo dimostra.

1º CONGRESSO Dal 17 al 22 dicembre del 1975

«Giungendo oggi in questa Piazza abbiamo visto la più grande concentrazione della storia della Rivoluzione (…) E quello che sente il nostro popolo, che sperimenta in questa manifestazione, è questa sensazione di sicurezza, di continuità storica che offre il nostro Partito; quello che il nostro popolo vuole esprimere oggi, in questo giorno, è che sente e che comprende che la Rivoluzione è più forte e più sicura che mai».

Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz nella manifestazione realizzata in occasione della chiusura del 1º Congresso del PCC in Piazza della Rivoluzione, il 22 dicembre del 1875.

Punti miliari

• Al Congresso si giunge dopo un arduo lavoro d’analisi per eliminare le funzioni del Partito in relazione con lo Stato e le organizzazioni di massa.

• È stato implicato un ampio movimento popolare, dato che tutte le organizzazioni di massa del paese si erano proposte impegni indirizzati a salutare il Congresso.

• Parteciparono 3166 delegati e 86 delegazioni internazionali invitate.

• La relazione centrale espose un ampio e forte riassunto che, nella    voce di Fidel, descrisse il cammino seguito dal 1959 alla data, negli ambiti economico, politico e sociale, e questo permise un tracciato sicuro degli obiettivi di lavoro del quinquennio 1976-1980.

• Si discussero la Piattaforma Programmatica del Partito Comunista di Cuba e il progetto di Costituzione della Repubblica di Cuba, così come le risoluzioni relative, tra i molti temi, alle proiezioni economiche per il quinquennio 1976-1980.

• Si approvò inoltre la politica di solidarietà di Cuba con i governi progressisti e i movimenti rivoluzionari d’Africa, del fraterno popolo di Portorico, e si discusse l’appoggio cubano al Movimento per la Liberazione dell’Angola.

• Furono approvate un totale di 24 tesi e risoluzioni che rispondevano ai temi oggetto delle analisi.

Furono accordi essenziali:

1. Celebrare il referendum sulla Costituzione e proclamare la Costituzione Socialista il 24 febbraio, in omaggio al 81º anniversari della Guerra Necessaria.

2. Applicare la nuova divisione politico-amministrativa nell’istanza municipale nei mesi d’aprile e maggio del 1976.

3. Costituire gli organi locali del Potere Popolare e trasferirvi le attività corrispondenti di produzione e servizi d’importanza locale, durante i mesi di novembre e dicembre del 1976, e i primi mesi del 1977.

4. Approvare il Comitato Centrale, il Burò Politico e la Segreteria, con Fidel e Raúl come Primo e Secondo Segretario, rispettivamente.

2º CONGRESSO Dal 17 al 20 dicembre 1980

«E voi oggi avete dimostrato nei fatti quello che noi dicevamo nel Congresso sul solido, profondo, indistruttibile vincolo del nostro Partito con le masse.

Si conferma così la grande verità che il Partito è il Partito del nostro popolo e che il nostro Partito esiste per il popolo e con il popolo».

Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz nella manifestazione di chiusura del 2º Congresso del PCC, in Piazza della Rivoluzione, il 20 dicembre 1980.

Punti miliari:

• Il periodo precedente al Congresso fu marcato da quella che era e sarebbe stata successivamente la politica seguita dagli Stati Uniti contro Cuba: ostilità assedio e vili attacchi terroristi.

• Parteciparono 1772 delegati e, ancora una volta, fu notevole la rappresentazione internazionale, della quale era una mostra innegabile la presenza di 142 partiti comunisti.

• Nella relazione del Congresso presentata dal Comandate in Capo, si realizzò l’analisi del quinquennio precedente, mentre l’economia cubana e le prospettive sino al 2000 centrarono parte dei dibattiti.

• Tra gli obiettivi dell’economia globale che furono oggetto d’analisi, c’era il perfezionamento del Sistema di Direzione e Pianificazione dell’Economia.

• Furono approvate le proiezioni per il quinquennio 1981-1985 e le linee generali della politica nazionale e internazionale.

• Si approvò un totale di 18 risoluzioni.

Tra gli accordi essenziali ci fu l’approvazione del Comitato Centrale, del Burò Politico e della Segretari. Fidel e Raúl furono ratificati negli incarichi.

3º CONGRESSO Dal 4 al 7 febbraio 1986

«Il Partito, questo Partito nuovo, il Partito Comunista di Cuba, sanno tutti com’è stato forgiato, come si è creato, come sorge dall’unione delle distinte forze rivoluzionarie e si sta sviluppando, vincendo ostacoli difficili, errori (…). Si è forgiato anche facendo esperienza con la sua partecipazione attiva in questi quasi 28 anni di lotta rivoluzionaria, abnegata ed eroica».

Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, nella chiusura della sessione differita del 3º Congresso del PCC, nel teatro Karl Marx, il 2 dicembre del 1986.

Punti miliari:

• La proposta di un nuovo Progetto di Programma del Partito, e la necessaria consultazione popolare che implicava, per il suo arricchimento, diede a questo Congresso la peculiarità di svilupparsi in due parti, la prima in febbraio e la seconda alla fine di novembre dello stesso anno.

• Vale la pena segnalare che a partire dallo stesso 1986, inizia il trascendentale processo di rettifica degli errori e delle tendenze

• La Relazione Centrale raccolse il lavoro sviluppato in funzione delle direttive del quinquennio 1981-1985, con enfasi sulla sua importanza per la strategia di sviluppo sino al 2000.

• Nella cornice del Congresso, si approvarono le linee economiche e sociali per il quinquennio 1986-1990, le risoluzioni sulla divisione politico- amministrativa del paese, le modifiche agli Statuti del Partito, e la risoluzione sul perfezionamento del Sistema di Direzione e Pianificazione dell’Economía.

• Per la seconda sessione, in quel caso differita, la marcia del processo di rettifica degli errori e delle tendenze negative, convocato da Fidel nell’aprile dello stesso anno, occupò un ruolo da protagonista nel dibattito.

• Alla prima sessione parteciparono 1784 delegati e circa 500 invitati nazionali e stranieri. Alla sessione differita parteciparono 1723 delegati.

• Furono approvate sette tesi e risoluzioni e si ratificarono Fidel e Raúl come Primo e Secondo Segretario.

Fidel espresse l’opinione che l’approvazione del nostro primo Programma fu «un fatto storico». E ovviamente fu un’azione di grande importanza nella vita della nostra Rivoluzione e del nostro Partito esprimendo le nostre aspirazioni, e proiettandosi verso il futuro.

4º CONGRESSO Dal 10 al 14 ottobre 1991

«Credo, compagne e compagni, che il nostro dovere più importante, il primo di tutti, sia analizzare con molto realismo la situazione attuale del nostro paese, che si comprenda con molta chiarezza che stiamo vivendo un periodo eccezionale».

Discorso pronunciato dal Comandante in Capo Fidel Castro Ruz, nell’inaugurazione del 4º Congresso del PCC, realizzato nel Teatro Heredia, di Santiago di Cuba, el 10 de octubre de 1991.

Punti miliari:

• È stato un Congresso realizzato in momento molto complessi per la Rivoluzione e per il mondo. Dopo la disintegrazione della URSS e il crollo del campo socialista nei paesi dell’Europa dell’Est, si prevedeva uno scenario che fece sì che Fidel lo denominasse «Il Congresso in Armi».

• Si analizzò l’applicazione delle misure per un Periodo Speciale in Tempi di Pace.

• In accordo con le circostanze che il paese viveva, un’analisi del Programma approvato nel 3º Congresso, si determinò che già non si aggiustava al momento storico e che, quindi, l’attività del Partito doveva avere come guida le esperienze del processo di rettifica degli errori e le direttive para il periodo

• Parteciparono 1772 delegati e anche una numerosa rappresentazione di invitati di altre regioni del mondo.

Decisioni in accordo con il momento storico:

1. I delegati assegnarono facoltà eccezionali al Comitato Centrale eletto di recente, formato da 225 membri, con il fine supremo di preservare la Patria, la Rivoluzione e il Socialismo.

2. La Risoluzione sullo Sviluppo Economico e Sociale assegnò la più alta priorità alla produzione di alimenti.

5º CONGRESSO Dal 8 al 10 ottobre 1997

«Oggi nel mondo si conosce molta gente al servizio d’interessi personali e privati. Questa è la regola e quello che abbiamo accumulato qui in conoscenze e in esperienze è al servizio del popolo».

Discorso pronunciato da Fidel Castro Ruz, nella chiusura del 5to.

Congresso del PCC, realizzata nel Palazzo delle Convenzioni, il 10 ottobre del 1997.

Punti miliari:

• Gli anni che hanno preceduto questo Congresso sono stati marcati dal periodo speciale in tempo di pace, che a sua volta è stato utilizzato dai nemici della Rivoluzione per indurire il blocco economico, mentre come parte del loro affanno di affondarci nacquero due discendenti: il 24 ottobre del 1992, la detta Legge Torricelli, e di fronte al suo evidente fallimento, quasi quattro anni dopo, la Legge Helms-Burton.

• Prima della realizzazione del 5º Congresso fu discusso dalla popolazione il documento «Il Partito dell’unità, la democrazia e i diritti umani che difendiamo», poi approvato come una delle sue risoluzioni. A questa analisi parteciparono sei milioni e mezzo di cubani.

• Le circostanze vissute determinarono che il lemma centrale fosse: «Questo popolo, questo Partito, non rinunceranno mai alla propria unità».

• La situazione economica del paese e le strategie per rinforzarla nei prossimi anni furono alcuni degli obiettivi della relazione centrale discussa.

•Parteciparono 1500 delegati e furono approvate tre risoluzioni.

6º CONGRESSO Dal 16 al 19 aprile 2011

Passarono tredici anni tra il 5º Congresso e la convocazione del 6º, anche se logicamente il Partito non fu mai estraneo alla realtà del paese, alle urgenze di ogni momento storico, ma proprio tutto il contrario.

«Quello che non faremo mai è negare al popolo il diritto di difendere la sua Rivoluzione, dato che la difesa dell’indipendenza, delle conquiste del socialismo, delle nostre piazze e delle nostre starde, continuerà ad essere il primo dovere di tutti i patrioti cubani.

«Ci aspettano giorni e anni d’intenso lavoro e di enormi responsabilità per preservare e sviluppare su basi ferme e sostenibili il futuro socialista e indipendente della Patria».

Relazione centrale del 6º Congresso del PCC, presentata dall’allora Secondo Segretario, Generale d’Esercito Raúl Castro Ruz, Presidente dei Consigli di Stato e dei Ministri.

Punti miliari:

• Le complessità che in materia d’economia dovette affrontare il paese nel primo decennio dopo il 2000, e la profonda crisi che in questa linea affrontava il mondo, determinarono che queste fossero precisamente il tema centrale della riunione.

• Il 1 dicembre del 2010 era iniziata la discussione del documento Progetto delle Linee di Politica Economica e Sociale. Questo processo terminò nel febbraio del 2011, con la partecipazione di circa de 8 900 000 di cubani.

Parteciparono al Congresso 986 delegati e 97 invitati.

• Si approvarono tre risoluzioni che, oltre alle linee di politica economica e sociale del Partito e della Rivoluzione, si riferivano anche al perfezionamento degli organi locali del Potere Popolare, il Sistema Elettorale e la divisione politico-amministrativa.

 • Il 6º Congresso, come massimo organo di direzione del Partito, accordò di convocare la Conferenza Nazionale, alla quale assegnò facoltà per attualizzare i metodi e gli stili di lavoro, le strutture e le politiche dei quadri del Partito oltre ad valutare e fissare concetti e idee di base per modificare gli Statuti e altri documenti normativi interni.

Per la prima volta nella storia di questi Congressi, il Comandante in Capo non appariva nella nomina del Comitato Centrale del Partito. Dava così, per primo, con l’esempio personale, una mostra ineguagliabile della portata del nostro concetto di continuità.

7º Congresso Dal 16 al 19 aprile del 2016

«Forse questa sarà l’ultima volta che parlerò in questa sala. Ho votato per tutti i candidati posti a consultazione per il Congresso e ringrazio per l’invito e l’onore di ascoltarmi. Felicito tutti e prima di tutto il compagno Raúl Castro, per il suo magnifico sforzo.

«Intraprenderemo la marcia e perfezionamento di quello che dobbiamo perfezionare, con limpida lealtà e la forza unita, come Martí, Maceo e Gómez, in una marcia che non si può detenere».

Discorso pronunciato dal leader della Rivoluzione, Fidel Castro Ruz, nella sessione di chiusura del 7º Congresso del PCC, nel Palazzo delle Convenzioni, il 19 aprile del 2016.

Punti miliari:

• L’implementazione delle Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e la Rivoluzione ha implicato dal 2011, la generazione di trasformazioni nei diversi settori dell’economia.

• Durante l’importante incontro fu analizzato il progetto di concettualizzazione del Modello Economico Sociale Cubano di Sviluppo Socialista.

• Fu prioritario nell’agenda dei delegati, il dibattito del Programma di Sviluppo Economico e Sociale sino al 2030.

• Con occhio critico e in profondità si realizzò la valutazione dei risultati dell’implementazione delle Linee di Politica Economica e Sociale del Partito e la Rivoluzione, così come la sua attualizzazione per il prossimo periodo.

• Questi importanti elementi tematici furono concretati con l’approvazione di cinque risoluzioni, che sono diventate una guida indispensabile nell’impegno di costruire un socialismo più prospero e sostenibile.

Anche se questo è stato l’ultimo Congresso nel quale abbiamo contato con la presenza fisica del leader della rivoluzione cubana, i suoi ideali, il suo spirito di lotta e la sua volontà di far fronte ad ogni minaccia che ponga in pericolo la sovranità della Patria, rimangono intatti.

8º CONGRESSO: UNITÀ, CONTINUITÀ e FEDE NELLA VITTORIA

Il nostro glorioso Partito si avvicina ad un altro momento trascendentale della sua storia. L’ 8º Congresso giunge accompagnato da un appoggio eccezionale del popolo al nostro modello sociale, dato che le istituzioni, i quadri e ognuno degli uomini e delle donne di questo arcipelago sono bastioni contro l’assedio economico, le campagne di discredito e i colpi del virus mortale.

La complessità del presente ci ha indurito nel compimento del dovere, nella volontà di non farci schiacciare dalla realtà di crescere di fronte a questa.

Questi che sono sempre tempi di Patria o Morte!, ci confermano la validità del socialismo, della giustezza sociale e, soprattutto di questa poderosa forza che è il Partito Comunista di Cuba.

Fonti:

Discorsi di Fidel e Raúl, nei contesti dei Congressi del PCC.

Tesi e Risoluzioni approvate nei Congressi.

Riassunti del Centro d’Informazione della Stampa sui Congressi del Partito.

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